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LE CONSEGUENZE DI ESSERE ALLEATI DEI DITTATORI: TI USANO PER GIUSTIFICARE I LORO PROCESSI FARSA – TRA LE ACCUSE A OLTRE QUARANTA OPPOSITORI POLITICI IN TUNISIA C’È ANCHE QUELLA DI AVER INCONTRATO DIPLOMATICI EUROPEI, TRA CUI L’ITALIANO FABRIZIO SAGGIO (EX AMBASCIATORE A TUNISI, ORA CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI GIORGIA MELONI). UNA STRONZATA, VISTO CHE SI TRATTA DI PAESI ALLEATI DEL REGIME DI KAIS SAIED – PROPRIO LA VICINANZA AL GOVERNO MELONI HA PERMESSO A SAIED DI CHIUDERE L’ACCORDO CON L’UE: LUI SI PRENDE I SOLDI E IN CAMBIO CI TIENE I MIGRANTI

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Estratto dell’articolo di Leonardo Martinelli per www.repubblica.it

 

anna maria bernini e matteo piantedosi kais saied giorgia meloni

Sono bastate le accuse (vaghe) di due personaggi anonimi e imputazioni come il fatto di aver pranzato con ambasciatori stranieri, compreso quello dell’Italia, per condannare in Tunisia una quarantina di oppositori politici a pene durissime, che vanno fino a 66 anni di carcere: è l’esito del “processo del complotto”, come viene chiamato da queste parti.

 

Ci si chiede: ma cosa potevano tramare con il rappresentante del paese di Giorgia Meloni, amica numero uno del presidente Kais Saied? Difficile capirlo. Una cosa è certa: è improbabile che queste pene rese in primo grado siano modificate in quelli successivi, in un paese dove il sistema giudiziario è ormai assoggettato a un sistema di potere dalla deriva autocratica.

 

giorgia meloni e kais saied 17 aprile 2024

Il “processo del complotto” era arrivato alla sua terza e ultima udienza venerdì: all'alba di oggi sono state rese note le sentenze contro gli imputati, giudicati colpevoli di “complotto contro la sicurezza dello Stato” e “adesione a un gruppo terrorista”, come precisato dalla Procura antiterrorismo.

 

Si tratta di personalità conosciute dell’opposizione, avvocati, uomini d’affari e militanti della società civile, che avrebbero tramato insieme contro Saied (ma che in realtà, in molti casi, non avevano alcun legame tra di loro). Alcuni sono in carcere dal momento del loro arresto, poco più di due anni fa. Altri erano stati rimessi temporaneamente in libertà e altri ancora sono fuggiti all’estero.

 

Fabrizio Saggio

Da sottolineare: essere incarcerati in Tunisia, per qualsiasi ragione, vuol dire essere rinchiusi in edifici malsani, patire il freddo dell’inverno e l’afa d’estate, dipendenti dal cibo portato da amici e familiari e con la possibilità di mangiare solo pasti freddi.

 

Tra gli altri, Jawhar Ben Mbarek, noto esponente della sinistra e cofondatore della coalizione di forze all’opposizione, il Fronte di salvezza nazionale, e la militante dei diritti umani Chaima Issa sono stati condannati a 18 anni di prigione. Nourredine Bhiri, esponente di Ennahda, il partito islamista moderato, a 43.

 

L’ex dirigente del partito Ettakatol (socialdemocratico) Khayam Turki a 48 anni mentre 66 sono stati decisi per Kamel Eltaief, uomo d’affari influente. Tra gli imputati risulta addirittura il filosofo francese Bernard Henri-Lévy, che, secondo il sito Businessnews, sarebbe stato condannato a 33 anni. […]

 

[…]  Uno dei principali capi di accusa è il fatto che alcuni degli imputati abbiano incontrato diplomatici dell’Unione europea e di paesi come gli Usa, la Francia e l’Italia, tutti in realtà alleati della Tunisia di Saied.

 

giorgia meloni fabrizio saggio patrizia scurti pechino

Citato, fra gli altri, Fabrizio Saggio, già ambasciatore italiano a Tunisi e oggi consigliere diplomatico di Giorgia Meloni e responsabile del Piano Mattei. Gli avvocati della difesa avevano chiesto ufficialmente che questi personaggi si esprimessero al momento delle udienze, ma nessuno di loro, Saggio compreso, si è materializzato in aula. Proprio la vicinanza di Saied a Meloni ha permesso al presidente tunisino di concludere un accordo con l’Unione europea, con fondi in cambio dell’impegno a rafforzare i controlli sui flussi migratori verso Lampedusa, che in effetti si sono ridotti tantissimo rispetto alla crisi dell’estate 2022.

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