DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Il consiglio dei ministri ha dato il via libera alle nomine di Fabio Panetta a direttore generale di Bankitalia e dei vicedirettori Daniele Franco, Alessandra Perrazzelli e Luigi Federico Signorini, quest’ultimo «congelato» a febbraio. Al via libera alle nomine di Bankitalia ha fatto però da pendant uno scontro su tutto il resto. Il Cdm di martedì sera 30 aprile non ha fatto altro che certificare il gelo che intercorre in questi giorni tra i due alleati di governo: Lega e M5S. Con un convitato di pietra, “seduto” alla riunione: il caso Armando Siri.
Del sottosegretario leghista, spiegano fonti di governo, nel corso della riunione non viene fatto neanche il nome sebbene il M5S attenda a strettissimo giro il suo passo indietro. La riunione a Palazzo Chigi dura circa un'ora e mezzo e, alla fine, il Cdm ratifica “solo” le nomine decretate per via Nazionale dal Consiglio Superiore di Bankitalia. Toccherà ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un decreto ad hoc, ufficializzarle.
Anche se dalla Lega arriva un sì con riserva: i malumori, spiegano fonti di governo leghiste, si concentrano «sulle nomine esterne che non valorizzano le tante risorse risorse interne». Nel mirino, quindi, finiscono in questo caso Franco e Perrazzelli, i due “esterni” al nuovo direttorio. Alla fine la Lega dice sì ma annuncia che, a giorni, presenterà una riforma di Bankitalia.
L'offensiva di Salvini, sull'onda del caso Siri e nella prospettiva che il sottosegretario possa dimettersi a stretto giro, non finisce qui. Buona parte del Cdm, infatti, si concentra sulle nomine dei nuovi prefetti e, in particolare sull'arrivo a Roma di Gerarda Pantalone, ex prefetto di Napoli particolarmente gradito alla Lega. Il M5S, alla fine, cede, pur consapevole della possibilità che, tra il nuovo prefetto e il sindaco Virginia Raggi, il rapporto potrebbe preannunciarsi
laborioso. Nel corso della riunione, è quindi il ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani a prendere la parola: l'esponente leghista mette sul tavolo una relazione sulle Autonomie. Fonti del M5S, a Cdm finito, giudicano il dossier «compitino precario e incompleto».
La tensione cresce. Salvini propone che al prossimo Cdm il dossier Autonomie venga portato ufficialmente al tavolo. E fonti di governo della Lega, al termine della riunione, rimarcano la “soddisfazione” per il fatto che le intese sulle Autonomie siano portate al prossimo Cdm. “Non è stata presa alcuna decisione sul prossimo Cdm, Salvini lo ha proposto e nessuno gli ha risposto”, ribattono fonti di governo M5S ribadendo le priorità di Di Maio: salario minimo e taglio degli stipendi dei parlamentari.
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