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Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
marcello viola procuratore generale firenze 2
Resta in bilico l'attribuzione di una delle cariche più ambite nella magistratura penale, il ruolo di capo della Procura di Roma che a ormai due anni dalla fine del mandato di Giuseppe Pignatone continua a vivere di incertezze legate a echi di scandali e ricorsi amministrativi. Ieri il Consiglio di Stato ha respinto l'istanza cautelare presentata da Michele Prestipino, ex vice di Pignatone e subentrato nel ruolo, contro la cui nomina si è però già espresso il Tar e lo stesso Consiglio di Stato.
michele prestipino giuseppe pignatone (2)
Il Tribunale amministrativo di secondo grado ha ora respinto la richiesta con cui Prestipino voleva impugnare la sentenza dell'11 maggio scorso che confermava la decisione del Tar. I giudici amministrativi in primo grado avevano a loro volta accolto il ricorso dell'attuale procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, contro la nomina di Prestipino. In particolare l'ex capo della Dda romana, nell'istanza respinta ieri, chiedeva di sospendere le sentenze in attesa che la Cassazione definisca il ricorso per vocazione. Sul ricorso la Suprema Corte dovrebbe discutere in autunno.
marcello viola procuratore generale firenze
Prestipino ricopre di fatto il ruolo di procuratore capo della Capitale dal maggio 2019, prima come reggente e poi da marzo 2020 come prescelto dal Csm tra una rosa di candidati che oltre allo stesso Viola includeva il procuratore di Palermo, Franco Lo Voi (a sua volta ricorrente contro Prestipino), e quello di Firenze, Giuseppe Creazzo. Senza che sia mai emerso un coinvolgimento diretto, la vicenda si intrecciò con il «caso Palamara» per una intercettazione in cui il pm romano, ora a processo a Perugia, parlava di Viola (a insaputa dello stesso) con Cosimo Ferri e Luca Lotti.
Il terzetto inizialmente indicato per la scelta finale, Viola, Lo Voi, Creazzo (il primo col maggior numero di voti), venne così azzerato per una nuova selezione che premiò Prestipino. Da allora è stato un susseguirsi di ricorsi. «Per effetto della pronuncia del Consiglio di Stato - affermano i legali di Viola, Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia - il Csm dovrà provvedere a una rapida riattivazione del procedimento volto alla nomina del Procuratore della Repubblica di Roma. In mancanza di spontanea esecuzione da parte del Csm, il dottor Viola potrebbe proporre ricorso per ottemperanza».
giovanni nistri giuseppe pignatone michele prestipino
Anche il Csm aveva fatto ricorso contro la sentenza del Tar e la palla torna in ogni caso al Consiglio superiore della magistratura. Viola, che si è opposto alla impugnazione chiesta da Prestipino, punta in sostanza a riportare davanti al Plenum la proposta formulata dalla V Commissione il 23 maggio del 2019, quella cioè che lo indicava come procuratore prima di essere revocata. L'organo di autogoverno della magistratura, anche alla luce delle ultime sentenze e pur in un assetto cambiato, può però confermare Prestipino, «rimotivando» la scelta al termine di una nuova istruttoria.
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