DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
Marco Damilano per “l’Espresso”
L'azione Parallela doveva cominciare in ambiente strettamente privato. Da principio si dovevano raccogliere in un cerchio ristretto solo i disinteressati servitori dell'idea...». Così scriveva Robert Musil in "L'uomo senza qualità" a proposito del fantomatico comitato che doveva organizzare i festeggiamenti per i settant'anni di regno dell'imperatore di Kakania.
Un'idea anche per Palazzo Chigi: il governo Renzi sta per compiere due anni di vita, festeggerà con qualche new entry, Enrico Costa (Ncd) probabile ministro degli Affari regionali. Nel Consiglio dei ministri, a differenza di quanto avveniva in passato, in ventiquattro mesi liti e dissensi nei confronti del premier sono inesistenti.
Le riunioni durano pochi minuti, apre e chiude Renzi, con qualche battuta sui suoi bersagli preferiti, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il ministro della Cultura Dario Franceschini. Eppure, nonostante la docilità dei ministri, si sta infittendo sempre di più un gabinetto-ombra. Più che uno staff, un Consiglio dei ministri parallelo che risponde direttamente al premier e che governa da Palazzo Chigi.
La rete di consulenti, tecnici, esperti di diretta fiducia del premier, che marca stretto ogni ministro ufficiale, per così dire. L'ultimo ingresso è quello di Tommaso Nannicini, Renzi ne ha annunciato la nomina a sottosegretario alla presidenza del Consiglio, era già nella squadra governativa nel dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica. Quarantenne professore di economia politica alla Bocconi, toscano doc, nato a Montevarchi nell'aretino, figlio d'arte (il padre Rolando è stato deputato dei Ds e del Pd), si è avvicinato al premier durante la campagna per le primarie nel 2012, quell'anno intervenne alla Leopolda e non si è più separato dal leader.
Nel primo passaggio a Palazzo Chigi ha curato il Jobs Act, ora ritorna nella cabina di regia di cui fanno parte il deputato Yoram Gutgeld, con il compito di supervisionare la spending review, incarico che gli consente di entrare nella vita dei ministeri-chiave, dall'Interno alla Difesa alla Salute, e i professori Marco Simoni, ex candidato alla Camera di Scelta Civica, e Luigi Marattin, classe 1979, ex assessore al Bilancio del comune di Ferrara, esperto di finanza pubblica.
Più un trio di economisti: i bocconiani Vincenzo Galasso e Marco Leonardi e il romano Stefano Gagliarducci. Una squadra corposa che nelle intenzioni di Renzi dovrebbe affiancare il ministero dell'Economia sui prossimi dossier: riordino delle agenzie fiscali, misure anti-povertà, digital tax. Nei palazzi traducono: esautorare. Anche perché la riforma della Pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia ha già strappato alcune competenze al ministero di via XX Settembre per trasferirle a Palazzo Chigi: una, strategica, la responsabilità per le nomine ai vertici degli enti pubblici.
Pier Carlo Padoan è destinato nei prossimi mesi a trasformarsi sempre di più in un super-ambasciatore del governo presso Bruxelles e le istituzioni sovranazionali e resterà titolare della politica economica. Ma il potere di indirizzo passerà nelle mani di Nannicini e dei suoi colleghi.
L'altro settore-chiave del governo parallelo è la sicurezza, comprende i ministeri dell'Interno e della Difesa e la delega ai servizi segreti affidata al sottosegretario Marco Minniti. Nessuna casella verrà toccata, anche in questo caso, tutti resteranno al loro posto, ma come consigliere per la sicurezza del premier è in arrivo a Palazzo Chigi il nome più pesante, l'amico di Renzi Marco Carrai, l'unico che conta del giglio magico a essere rimasto finora a Firenze come presidente dell'aeroporto. Per settimane Carrai è stato considerato il principale beneficiario dei 150 milioni di euro stanziati dal governo per la cybersecurity dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre.
La Cys4, società fondata da Carrai con Marco Bernabè, figlio di Franco, era già pronta a raccogliere la sfida (e i finanziamenti). Poi per Carrai si è parlato di un ruolo di capo dell'agenzia governativa per la sicurezza informatica, scatenando timori diffusi tra le opposizioni, un pezzo di Pd (Pier Luigi Bersani) e gli apparati.
Ora il suo incarico è stato ridimensionato a semplice consulente, ma solo in apparenza: il ruolo gli consentirà di sedersi ai tavoli decisionali e di maneggiare tutti i dossier più delicati. E sono prevedibili altre sovrapposizioni e invasioni di campo nel mondo dei servizi che nei prossimi mesi attendono il rinnovo dei vertici. Carrai sarà informato e partecipe.
Un altro socio fondatore con Carrai della Cys4, Leonardo Bellodi, ex potente capo delle relazioni istituzionali dell'Eni quando a regnare era Paolo Scaroni, sta assumendo un ruolo chiave nelle partite mediterranee più complesse: l'Algeria, la Tunisia, l'Egitto e soprattutto la Libia. Nell'Azione parallela Bellodi è l'uomo di cerniera tra il vecchio clan di Scaroni e il nuovo corso renziano: un ministro degli Esteri-ombra.
E infatti di lui si parla come ambasciatore italiano in Libia. Mentre salgono le quotazioni di due uomini con le stellette. Giovanni Nistri, generale dei carabinieri che ha appena lasciato la guida del progetto Pompei per tornare nell'Arma: era il comandante provinciale di Firenze tra il 2003 e il 2006, quando Renzi fu eletto presidente della Provincia, il primo incarico politico. Oggi è molto ascoltato, più sulla tutela dei beni culturali che sulla sicurezza. Paolo Poletti, generale della Guardia di Finanza, numero due dell'Aisi, molto legato a Minniti, offre le sue competenze in materia economico-finanziaria anche al cerchio magico.
Dell'Azione parallela fa parte nel ministero dell'Istruzione Filippo Bonaccorsi, ex presidente della società di trasporti pubblici di Firenze, fratello della deputata Lorenza, capo della struttura di missione che da Palazzo Chigi si occupa di edilizia scolastica. Sul ministero del Lavoro gravita l'economista bocconiano Maurizio Del Conte, presidente dell'Agenzia per le politiche attive. All'Ambiente, a fianco dell'invisibile ministro Gianluca Galletti, è appena stata nominata Gaia Checcucci, alla guida della strategica direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque.
Ex consigliera comunale di An, moglie dell'ex segretario del Pd fiorentino Giacomo Billi, già segretaria dell'autorità di bacino dell'Arno, si occuperà della bonifica di Bagnoli e dell'Ilva di Taranto. Sulla comunicazione consulenti sono la regista tv Simona Ercolani, che il premier avrebbe voluto alla presidenza della Rai, cui è stata affidata la cura dell'ultima edizione della Leopolda, e Patrizio Donnini, ex spin doctor dell'agenzia Dotmedia per cui ha lavorato il cognato di Renzi Andrea Conticini. Su tutti vigila il vice-segretario generale Salvo Nastasi, l'uomo forte di Palazzo Chigi.
Nel romanzo di Musil l'Azione Parallela era un monumento all'inconcludenza. Nelle intenzioni di Renzi c'è l'esportazione in Italia del gabinetto presidenziale modello Casa Bianca, quasi una riforma costituzionale di fatto. Ma sovrapposizioni di ruoli, affastellamento di competenze, rivalità sono dietro l'angolo. E il governo parallelo potrebbe rivelarsi l'ennesimo esempio di barocco al potere.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO…
URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL…
DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
FLASH! – ALLARME ROSSO PER LE GRANDI BANCHE AMERICANE, GIA’ LATITANTI ALL’INAUGURAZIONE DELLA…
FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…