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IL CONTE BOCCIA – RONCONE SPIEGA COME "LO STATO MAGGIORE DEL PD CONSIDERI FRANCESCO BOCCIA UNA VIA DI MEZZO TRA UN FACHIRO E UN INCANTATORE DI COBRA: L’UNICO IN GRADO DI ASCOLTARE I GRILLINI SENZA PERDERE LA PAZIENZA O ADDORMENTARSI – MA IL CAMPO LARGO, DI COLPO, È DIVENTATO UN CAMPO DA SUBBUTEO. BOCCIA PROVA A SENTIRE CONTE. ALLORA? CHE DICE CONTE? MA PURTROPPO CONTE NON DICE…"
Fabrizio Roncone per il Corriere della Sera
Ma Conte, adesso, che fa? (Collegio Nazareno, sede del Pd, brutto guaio: perché in caso di elezioni anticipate, il M5S non sarebbe più un alleato possibile.
Il campo largo, di colpo, è diventato un campo da Subbuteo.
Tormenti: Conte, mercoledì, la voterebbe una fiducia al governo? Li controlla, sì o no, i suoi ministri? Sul serio si fa dettare la linea dalla Taverna?
Dubbi atroci, cupi sospetti, furiosa amarezza («Peppino sarà il punto di riferimento del riformismo di questo Paese», dissero certi dem, oh yeah).
Fatelo chiamare da Francesco Boccia.
Francesco, provaci tu.
Francesco: però parla solo con lui, con l'avvocato. Non con quell'altro.
Quell'altro: Rocco Casalino (che, sia detto appunto tra parentesi, quando s' accorge che Conte è al telefono con uno del Pd, letteralmente ulula: «Uuuuhhhh!». Segue botta di stizza: «Questi che poi devono sempre venirci a spiegare come si vive Uff!»). Proprio così, invece. È l'incarico di Boccia: fornirgli qualche nozione di grammatica politica, aiutarli a uscire dall'angolo in cui si sono cacciati, provare a immaginare - se solo volessero - uno stratagemma a basso tasso di umiliazione.
Lo stato maggiore del Pd considera Boccia una via di mezzo tra un fachiro e un incantatore di cobra: riesce ad ascoltare i grillini senza perdere la pazienza o addormentarsi - secondo alcuni testimoni, una volta riuscì a parlare per un'ora anche con Vito «orsacchiotto» Crimi - in genere comunque li tiene mansueti, li fissa negli occhi, e loro quasi mai lo attaccano.
francesco boccia foto di bacco
Esperto, di antico rito lettiano, empatico, viene dall'esperienza pugliese, dove il governatore Michele Emiliano mise su una sorta di laboratorio d'intesa Pd/5 Stelle; ma non solo: essendo poi il responsabile enti locali del Pd, Boccia con i grillini tratta anche per le alleanze alle Amministrative, e quindi conosce bene le loro debolezze, sa che adorano le poltrone, il potere, le auto blu, e che - se sai prenderli - alla fine si fanno piacere tutto: Tav, Tap, Europa, banche. Però è soprattutto con Giuseppe Conte che Boccia dà il meglio.
L'avvocato di Volturara Appula, con la sua voce vellutata, l'eloquio talvolta involuto tipo «supercazzola» da Conte Mascetti - frase cult: «Le urgenze che abbiamo posto a Draghi non sono urgenti» - il continuo titillarsi la pochette, scuote il sistema nervoso, già provato, di molti esponenti dem (in particolare, i ministri Franceschini e Orlando). Due ore dopo . Boccia, allora? Che dice Conte? Ma purtroppo Conte non dice.
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