conte totò fontana di trevi

CONDONO O CON DOLO? CON UNA DELLE SUE SUPERCAZZOLE DA LEGULEIO, CONTE DICE CHE IL CONDONO NON ERA CONDONO – MERLO: "COME TOTÒ RIUSCIVA A VENDERE LA FONTANA DI TREVI PERCHÉ LA OFFRIVA ALLE PERSONE GIUSTE COSI' ANCHE GIUSEPPI È COSTRETTO A RICORRERE A FORMULE COMICHE CHE GLI PERMETTONO DI SENTIRSI IL NUOVO BERLINGUER E A CRESCERE NEI CONSENSI. È TROPPO? SPERIAMO CHE IL PD NON COMPRI LA FONTANA..."

Da “Posta e risposta – la Repubblica”

 

giuseppe conte a mezzora in piu 2

Caro Merlo, è vero che Conte è sempre stato una finzione, maestro di quel linguaggio che lei definì "quasico", ma questa volta nega che fosse un condono la legge che si chiamava condono. Non è troppo anche per l'inventore dell'interlocuzione pretermessa? Avrebbe potuto dire che ha cambiato idea o, come nel caso dei decreti Salvini sulla sicurezza, scaricare la responsabilità sugli altri che votarono il condono insieme ai 5 Stelle.

Lega e Fratelli d'Italia. No, ha detto che il condono non era condono. Com' è possibile che a sinistra continui a crescere nei consensi?

totò fontana di trevi

Loretta Dini - Lucca

 

Risposta di Francesco Merlo

In soli 5 anni Conte ha servito tutti i padroni, dall'estrema destra sino al finto pacifismo putiniano. E ora è "il compagno". Più ancora che il Mélenchon italiano, si sente il nuovo Berlinguer, il leader naturale della sinistra.

 

giuseppe conte a mezzora in piu 3

Insomma, il professore con il curriculum quasi vero ha già dimostrato mille volte che la sua identità consiste nel non avere identità. E tuttavia cresce nei consensi forse perché, avendo in testa tutte le opinioni, di volta in volta esibisce quella "giusta", quella cioè che il suo interlocutore vuol sentire. Il fenomeno non è più Conte, ma quella parte di sinistra che è talmente sbandata da credergli.

 

Solo quando il bugiardo si mette in sintonia con il credulone viene fuori il prodigio dell'imbonimento. Così Totò riusciva a vendere la Fontana di Trevi perché la offriva alle persone giuste. Certo, come Totò anche Conte è costretto a ricorrere a formule comiche (la famosa "quasità" appunto), che gli permettono di stare dove non sta e di non stare dove sta.

 

giuseppe conte a mezzora in piu 1

L'interlocuzione pretermessa sembrava insuperabile ma, aumentando le dosi di "è vero anche il contrario", Conte è arrivato a negare se stesso. E, sull'abusivismo, "condono" è diventato "non perdono". È troppo? Speriamo che il Pd non compri la fontana.

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