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“IL TERZO POLO? NOI CON IL PRAGMATISMO CON VENATURE AFFARISTE NON ABBIAMO NIENTE A CHE FARE” - GIUSEPPE CONTE SCACCIA IL FANTASMA DI RENZI E CALENDA ALLA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DELLA GIORNALISTA DONATELLA BIANCHI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LAZIO PER IL MOVIMENTO 5 STELLE: “NON VORREI CHE IL PD TERMINA IL CONGRESSO AVENDO TRA LE MOZIONI FINALI IL CAMPO LARGO E IPOTIZZANDO CHE IL M5S POSSA CONVIVERE CON ITALIA VIVA E AZIONE…”
Niccolò Carratelli per “la Stampa”
renzi mejo dello sciamano di washington
Le elezioni regionali nel Lazio e il rapporto con il Pd. Due temi, suo malgrado, inscindibili per Giuseppe Conte. Presentando la candidatura della giornalista Donatella Bianchi alla presidenza della Regione Lazio per il Movimento 5 stelle, l'ex premier torna sulle ragioni che hanno impedito un'alleanza elettorale con i dem. «Non abbiamo reagito con ripicca - assicura -. In Lombardia corriamo con il Pd, perché lì ha scelto di spegnere gli inceneritori e di affidare la sanità alle competenze e non alle scelte dei partiti».
Ma, al di là dei punti di programma, resta una questione di metodo e di compagni di viaggio: «Al nostro appello hanno risposto con la candidatura di D'Amato - ricorda - non riuscendosi a mettere d'accordo tra correnti e la scelta è caduta sul nome indicato dal duo Renzi-Calenda».
Eccolo il punto, l'incompatibilità con Italia Viva e Azione, perché «noi con il pragmatismo con venature affariste non abbiamo niente a che fare». E allora Conte guarda già oltre l'appuntamento elettorale di metà febbraio, all'esito del congresso del Pd e a quello che succederà dopo, visto che un incontro con il nuovo segretario «sarà fisiologico», ma segnato da paletti ben precisi: «Non vorrei che terminassero il congresso avendo tra le mozioni finali il campo largo e ipotizzando che il M5s possa convivere con Italia Viva e Azione».
Un messaggio che sembra indirizzato in particolare a Stefano Bonaccini, visto che il presidente dell'Emilia-Romagna, per storia politica, è senza dubbio il più vicino a Matteo Renzi. Nel presente, invece, potrebbero esserci iniziative di opposizione da portare avanti insieme, come l'attacco al governo sul caro benzina.
Ieri alla Camera, durante la discussione sul decreto Aiuti quater, i deputati M5S hanno esposto cartelli con la scritta «Vergogna!». «Venirci a dire che non avevano promesso il taglio delle accise, quando era nel programma di FdI, diciamo che è stata una svista - ironizza Conte -. Una presa in giro fantozziana».
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