LE CENERI DI HOLLYWOOD - VINCENZO SUSCA: “DOPO L'OMICIDIO DELLA REALTÀ PER MANO DELLE COMUNICAZIONI…
Estratto dell'articolo di Matteo Pucciarelli e Giovanna Vitale per “la Repubblica”
«Il rapporto personale con Enrico Letta è ottimo, però delle diversità di vedute su alcuni argomenti non possiamo mica negarle...», va ripetendo Giuseppe Conte a chi gli chiede qual è il clima generale nel cosiddetto fronte progressista.
GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA
La "diversità" principale tra 5 Stelle e Pd è legata al come stare nel governo guidato da Mario Draghi e il resto degli argomenti è conseguente: in primis il conflitto in Ucraina e l'invio (o meno) di nuovi armamenti, argomento sul quale di nuovo ieri l'ex presidente del Consiglio ha nuovamente alzato il tiro; ma anche il termovalorizzatore a Roma inserito nel decreto aiuti e che prima o poi andrà votato in aula.
Nel frattempo sia dentro il Movimento sia dentro i dem crescono le insofferenze contrapposte tra chi vorrebbe rompere l'alleanza, magari una rottura soft grazie ad un cambio della legge elettorale: «Per me nel 2023 bisogna andare da soli anche se resta il Rosatellum - confida un alto in grado del M5S - da quando ci siamo incasellati nel centrosinistra abbiamo perso ogni peso contrattuale ».
enrico letta e giuseppe conte 2
Specularmente, in Base riformista - gli ex renziani - i sentimenti sono simili. La linea di Conte sulla guerra, è la rimostranza della minoranza pd che a livello parlamentare però ha un gran peso, prende di mira quotidianamente il lavoro del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, capofila dell'area.
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enrico letta e giuseppe conte 1
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La faccenda ucraina di sicuro sta contribuendo a scaldare gli animi.
[...] Il governo - è la riflessione dei vertici 5 Stelle - non è nato con un mandato politico per affrontare questa guerra, ecco perché è importante che aggiorni il Parlamento e che lì si chiarisca l'indirizzo con cui affrontare uno scenario bellico in continua evoluzione.
Al Nazareno la si pensa molto diversamente: se oggi si può parlare di negoziati è perché avendo aiutato anche militarmente la resistenza di Kiev adesso la Russia è costretta a sedersi attorno ad un tavolo.
«Ma comunque paura di una votazione parlamentare, in caso, non ne abbiamo », sottolinea Letta. A contorno c'è la vicenda legata alla successione di Vito Petrocelli alla guida della commissione Esteri. [...]
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