DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"
Conferma il no del suo partito: «Entreremo nel merito delle singole questioni evidenziate da Draghi e valuteremo i singoli provvedimenti che saranno votati, senza "cessioni di sovranità" che non ci appartengono». Ma Giorgia Meloni agli alleati lancia una proposta. Per dimostrare che è lei che ha sempre voluto «tenere assieme il centrodestra», per evitare un temuto sfaldamento dell'alleanza e per controbilanciare i movimenti della componente giallorossa.
«Se Pd, M5S e Leu hanno formato un intergruppo parlamentare per coordinare la loro attività nella maggioranza a sostegno di Draghi, evidentemente contro gli altri partiti che sostengono il governo, allora penso che anche il centrodestra debba dotarsi di un suo intergruppo per portare avanti il programma elettorale comune, lo proporrò a Salvini e Berlusconi», dice la leader di FdI, secondo la quale sarebbe utile farlo «nonostante il diverso posizionamento attuale» dei partiti della coalizione.
La reazione degli alleati, al momento, è però piuttosto fredda. «A Giorgia Meloni dico che io proposi la federazione del centrodestra e mi è stato detto di no, se ora si cambia idea va benissimo», replica Salvini, che rilancia la palla nell'altro campo, come a rivendicare una primogenitura, ma comunque assicura che il centrodestra si presenterà unito alle amministrative.
Gran cautela anche in FI: la neoresponsabile per i rapporti con gli alleati, Licia Ronzulli, frena: «La sinistra ha bisogno di un'etichetta per fingere unità e contenere i mal di pancia del M5S. Il centrodestra, invece, è una coalizione solida ed è protagonista nel panorama politico italiano da più di 25 anni. Lavorare con sempre maggiore sinergia è auspicabile: i leader, come sempre accaduto, si confronteranno a breve sulle ipotesi in gioco». Ed è lo stesso Berlusconi a sgombrare il campo da tentazioni centriste quando esclude un rassemblement con Renzi, Toti e Calenda: «Non servono nuovi contenitori. FI da più di 25 anni rappresenta i valori fondamentali dell'Occidente, torneremo forti anche nei numeri».
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