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Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI
Quattro punti in più rispetto a due settimane fa che diventano addirittura otto se si fa il confronto con il risultato emerso dalle urne il 4 marzo scorso. Secondo le intenzioni di voto rilevate dall' istituto Ipsos tra il 16 e il 17 maggio, la crescita di consensi della Lega assume dimensioni sempre più rilevanti e tocca un tetto, il 25,4 per cento (un elettore su quattro), che consolida Matteo Salvini nel ruolo di protagonista della scena politica nazionale.
mattarella grasso berlusconi renzi
Il raffronto con il Movimento 5 Stelle, e con Luigi Di Maio con cui in queste settimane è impegnato nel tentativo di dare vita al cosiddetto «governo del cambiamento», è indicativo. Perché è vero che i pentastellati sono rimasti fermi dov' erano il 4 marzo (32,6 per cento, lo 0,1 in meno) ma negli ultimi 15 giorni hanno perso un punto (il 4 maggio erano accreditati del 33,7).
I leghisti per contro hanno guadagnato l' 8 per cento (4 solo nelle ultime due settimane) ed ora la distanza si è più che dimezzata, scendendo da 15 a 7 punti. Segno che anche nelle convulse giornate delle trattative sul «contratto di governo» e della caccia al premier giusto la strategia del leader leghista, percepita come più coerente e pragmatica, fa breccia tra gli elettori, anche tra quelli che avevano votato per altri partiti.
Val la pena di osservare, infatti, che al netto balzo in avanti della Lega fa da contraltare solo il relativo stallo del M5S mentre tutti gli altri soggetti del panorama politico accusano defezioni. Guardiamo anzitutto nel centrodestra, per rilevare che, a dispetto di chi lo dipinge come erede naturale dei voti di Berlusconi, Salvini «ruba» sì voti a Forza Italia ma in misura limitata.
Gli azzurri (12 per cento) scendono di un punto rispetto alla rilevazione del 4 maggio scorso e di due nel confronto con le elezioni del 4 marzo. Per contro, la recente riabilitazione giudiziaria di Berlusconi al momento non ha invertito il trend calante.
La tendenza al ribasso non esenta nemmeno Fratelli d' Italia (3,4 per cento, quasi un punto in meno rispetto al verdetto delle urne) e Noi con l' Italia (0,6 per cento, consensi dimezzati).
DALEMA RENZI BERLUSCONI E DI MAIO COME I CUGINI DI CAMPAGNA
Sul fronte opposto, il Pd che a metà aprile era apparso in risalita sconta un calo di poco più di mezzo punto rispetto al 4 marzo (oggi 18,1 per cento), mentre Liberi e uguali passa dal 3,4 al 2,4 per cento e brusche frenate accusano pure +Europa di Emma Bonino (dal 2,6 all' 1,8 per cento) e le altre liste di centrosinistra (dall' 1,6 allo 0,8 per cento).
Per consolidare la sua crescita la Lega ha pescato trasversalmente. Ed è curioso notare che anche il fronte degli indecisi e delle schede bianche ha perduto un punto (dal 29,4 al 28,3 per cento).
Segno che in questi due mesi e mezzo elettori che si erano chiamati fuori hanno cambiato idea. In termini di seggi, le intenzioni di voto raccolte da Ipsos assegnano all' asse M5S-Lega alla Camera una maggioranza ancora più larga: passa da 347 a 385 (ne bastano 316). Il Carroccio guadagna 41 deputati e i 5 Stelle ne perdono 3.
L' emorragia è marcata per il Pd, che lascia sul campo 14 seggi mentre curiosamente Forza Italia, malgrado il calo di voti, aggiunge un deputato.
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