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Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera”
La reazione leghista è immediata e furiosa. «La sinistra esulta: Allah Akbar», protesta in un tweet il governatore lombardo, Roberto Maroni. Il leader del Carroccio Matteo Salvini si scaglia contro i giudici: «E brava la Consulta islamica, complice dell' invasione». La linea rimane quella di andare avanti.
La bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge regionale sui luoghi di culto non cambia l' obiettivo: «In Lombardia non voglio moschee abusive e centri islamici dove si predica fanatismo e fondamentalismo», chiarisce Maroni.
E allora la legge «anti-moschee», come era stata subito ribattezzata, sarà riproposta appena possibile, corretta alla luce dei rilievi sollevati dai costituzionalisti. Le norme che prescrivevano regole urbanistiche più severe per la nascita di spazi di preghiera erano state approvate a gennaio 2015. Paletti severi: telecamere collegate alla Questura, parere preventivo di polizia e residenti, aree parcheggi grandi almeno due volte la superficie dell' edificio.
Immediate le polemiche. Con le proteste delle comunità religiose, i dubbi della Curia milanese e opposizioni in rivolta a chiedere l' intervento del governo, che due mesi dopo impugna l' impianto della legge. Il caso viene affrontato anche dal neopresidente della Consulta, Paolo Grossi. «La nostra preoccupazione è essere custodi dei diritti fondamentali: il nucleo essenziale della sentenza poggia sull' evitare discriminazioni, come è sembrato alla Corte che ci fossero nella legge».
La politica, assicura, non c' entra. «Siamo giudici: non possiamo fare altro e non chiedeteci di fare altro». Semmai, la domanda di fondo è se non ci fossero «limitazioni nella libertà religiosa dei cittadini, in particolare di quelli stranieri».
La sentenza è salutata con soddisfazione dall' associazione Vox Diritti, intervenuta ad adiuvandum nell' impugnativa, e dalle tante sigle delle comunità religiose, islamiche ed evangeliche, alle prese con progetti di luoghi di preghiera. Oltre che dalle opposizioni in Consiglio regionale. «È l' ennesima prova dell' inadeguatezza di Maroni e della sua maggioranza», commenta il coordinatore delle minoranze al Pirellone, Umberto Ambrosoli.
Sulla stessa linea il deputato Pd Matteo Mauri: «La giunta Maroni cerca con inutili e dannose mosse propagandistiche di nascondere gli scandali». Il centrodestra è compatto. «È innegabile che in Italia ci sia un problema di sicurezza con le comunità islamiche», sentenzia Giorgia Meloni (FdI).
PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Secondo Daniela Santanché (FI) «stiamo diventando una succursale dell' Islam. Complimenti alla Consulta, un fantastico assist al terrorismo». Il governatore leghista non si arrende. «Non cambio idea - dice ai suoi Maroni -. Penso che lo stop alla norma sia superabile. Appena avremo gli elementi, presenteremo una nuova legge».
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