matteo salvini roberto calderoli antonio tajani

LA CORTE COSTITUZIONALE FA A PEZZI L’AUTONOMIA: “È UN RISCHIO PER LA DEMOCRAZIA” – LE MOTIVAZIONI DELLA CONSULTA, CHE HA DICHIARATO INCOSTITUZIONALI 7 PUNTI DELLA RIFORMA BANDIERA DEL CARROCCIO SONO UNA LAPIDE PER SALVINI & CALDEROLI: “IL POPOLO E LA NAZIONE SONO UNITÀ NON FRAMMENTABILI. AL PARLAMENTO COMPETENZA ESCLUSIVA SU ALCUNE MATERIE” - TAJANI SE LA RIDE: “LE MIE OSSERVAZIONI SI SONO RIVELATE FONDATE” - DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI NEMMENO UNA DICHIARAZIONE. MENTRE L’AUTORE DELLA LEGGE CALDEROLI MASTICA AMARO - ORA TOCCA ALLA CASSAZIONE DECIDERE SULL'AMMISSIBILITA' DEL REFERENDUM...

Antonella Mascali per il Fatto Quotidiano - Estratti

 

matteo salvini e roberto calderoli a pontida

Non ci può essere “il popolo delle Regioni” e il concetto del “popolo unitario”, che fa dell’Italia una Repubblica una e indivisibile, “non può evaporare” con la legge sull’Autonomia differenziata. Lo scrive la Corte costituzionale nelle motivazioni depositate ieri della sentenza emessa il 14 novembre, che ha dichiarato incostituzionali 7 punti della legge-bandiera della Lega e ha ordinato al Parlamento di riscrivere le parti “bocciate”, tra cui il modo in cui sono stati concepiti i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, con criteri “generici” e “inidonei”.

 

Ironia della sorte, li ha ideati l’ex giudice costituzionale Sabino Cassese, cantore della legge bocciata dalla Consulta.

 

La Corte costituzionale elenca anche quali sono le materie sulle quali non ci può essere l’autonomia regionale anche perché altrimenti ci sarebbero cittadini di serie A e di serie B: “Le norme generali sull’istruzione”, la materia sulle “professioni” e i sistemi di comunicazione, che hanno una “valenza necessariamente generale e unitaria”.

ROBERTO CALDEROLI MATTEO SALVINI

 

Inoltre, ci sono campi in cui “predominano le regolamentazioni dell’Unione europea” come “la politica commerciale comune, la tutela dell’ambiente, la produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia e le grandi reti di trasporto”. Se così non fosse, scrive l’estensore della sentenza, il giudice Giovanni Pitruzzella, “la coesione sociale e l’unità nazionale – che sono tratti caratterizzanti la forma di Stato – subirebbero un indebolimento che può sfociare nella stessa crisi della democrazia”. E ancora: “Il popolo e la nazione sono unità non frammentabili.

 

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La Corte, quindi, dà delle indicazioni al Parlamento che dovrà riscrivere parti essenziali della legge. Riconosce che “il regionalismo corrisponde a una esigenza insopprimibile della nostra società”, ma “l’unità del popolo e della nazione postula l’unicità della rappresentanza politica nazionale” e “la conseguenziale cura delle esigenze unitarie sono affidate esclusivamente al Parlamento e in nessun caso possono essere riferite ai consigli regionali” anche dopo la riforma del 2001. “Il Parlamento deve, inoltre, tutelare le esigenze unitarie tendenzialmente stabili, che trascendono la dialettica maggioranza-opposizione”.

matteo salvini roberto calderoli

 

Quindi come deve essere l’autonomia differenziata? “Funzionale a migliorare l’efficienza degli apparati pubblici, ad assicurare una maggiore responsabilità politica e a meglio rispondere alle attese e ai bisogni dei cittadini, in attuazione del principio di sussidiarietà”.

 

La Corte è consapevole che al Parlamento spetterà un compito non facile e cioè quello di coniugare il principio di un Paese unitario con l’autonomia differenziata, e avverte: “Spetta alla discrezionalità del legislatore trovare le soluzioni che attuino la devoluzione ritenuta più adeguata, ma nella ricerca – invero non semplice – di tali soluzioni non potrà spingersi oltre le ‘colonne d’Ercole’ rappresentate dall’art. 116, terzo comma, Cost.”, che prevede una necessaria intesa Stato-Regione su ulteriori forme di autonomia, “a garanzia della nostra forma di Stato”. Ma il Parlamento potrebbe non dover far nulla se la Cassazione, attesa entro metà mese, dovesse dichiarare ammissibile il referendum abrogativo e se dovesse vincere.

matteo salvini roberto calderoli

 

 

 

A DESTRA C’È LA RIMOZIONE DELLA REALTÀ: “SI VA AVANTI”

Tommaso Rodano per il Fatto Quotidiano - Estratti

 

La Corte costituzionale demolisce l’autonomia differenziata e la destra reagisce in ordine sparso, oscillando tra il silenzio e la rimozione di una chiara sconfitta politica.

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI

La botta è forte e la prima tentazione è far finta di niente, proprio come era successo il 14 novembre quando era arrivata la sentenza. Quel giorno però i toni degli esegeti dell’autonomia erano più squillanti. 

 

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Le motivazioni della Consulta arrivate ieri hanno ribadito in modo difficilmente equivocabile la demolizione dell’impianto della legge Calderoli. A destra è calato il silenzio per alcune ore: dal partito di Giorgia Meloni nemmeno una dichiarazione. Solo i più coraggiosi highlander leghisti sono tornati a commentare un fragoroso fallimento politico con parole di rimozione della realtà.

 

Rispetto a tre settimane fa, c’è solo un filo di imbarazzo in più.

 

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antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

In Forza Italia, Antonio Tajani quasi se la ride: “Non possono esserci deleghe alle Regioni sul commercio internazionale. L’Italia deve dare un’unica e coerente immagine di sé all’estero e sui mercati internazionali. Avevo esposto la questione con una lettera ufficiale al ministro Calderoli lo scorso settembre. Le mie osservazioni si sono rivelate fondate”. E lui, l’autore della legge? Calderoli mastica amaro, ma continua a fare buon viso, con notevole audacia: “La sentenza della Consulta conferma che la strada intrapresa dal governo e dal Parlamento per l’attuazione dell’autonomia differenziata è giusta”, è l’originale lettura del ministro. “Sui Lep e relativi costi e fabbisogni standard siamo al lavoro per una soluzione da condividere in Parlamento.

 

 

Sulle funzioni non Lep, riprenderemo il cammino dei negoziati, dando piena attuazione alle prescrizioni della sentenza”. Avanti tutta.

FORZA ITALIA DA' DEL PARACULETTO A SALVINI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA meloni salvini tajanigiorgia meloni antonio tajani matteo salvini antonio tajani giorgia meloni matteo salvini