DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
Ernesto Menicucci per “il Corriere della Sera - Roma”
È una «fotografia» impietosa, articolata in 58 pagine di relazione generale e due «appendici» che trattano i due casi principali. La Corte dei Conti, con una determinazione della Sezione di controllo sugli enti locali (il relatore è il consigliere Tommaso Miele, all’istruttoria e all’analisi gestionale ha collaborato Eleonora Rubino), fa praticamente «a pezzi» la gestione di Eur Spa degli ultimi anni, prendendo in esame gli esercizi 2011 e 2012.
Il quadro complessivo è quello di una società pubblica – 90% del Tesoro, 10% del Comune – che ha messo moltissima «carne al fuoco», avviando progetti maestosi, senza realizzarne (ancora) neppure uno: nuovo Centro Congressi (la «Nuvola» progettata da Fuksas) e albergo annesso, rivalutazione urbanistica dell’ex Velodromo, i terreni del Castellaccio e della Laurentina, la ristrutturazione del Palazzo della Civiltà del Lavoro.
Scrive la Corte: «Nessuna delle iniziative poste in essere — si legge nel rapporto del 14 novembre — si è fin qui rilevata risolutiva per l’ integrale realizzazione dei programmi intrapresi». Il riferimento è alla «Nuvola», ma anche all’Acquario sotto al laghetto e al Luneur. Un po’ meglio va solo per il Palazzo della Civiltà Italiana, affittato a Fendi (4,44 milioni l’anno). Sul resto, è una mezza tragedia.
Il Centro Congressi presenta numerose «criticità»: dalla «lievitazione dei costi» ai «problemi finanziari», dalla mancanza di «un acquirente dell’albergo annesso» all’«allungarsi dei tempi di ultimazione dei lavori».
La «Nuvola», dal ‘98 (quando venne bandito il concorso internazionale per la progettazione), è «minata» fin dall’inizio: «assenza di completa e certa copertura finanziaria», varianti che «oltre a determinare un rilevante aumento dell’importo contrattuale, influiscono sui tempi di realizzazione», contenziosi tra «stazione appaltante e appaltatore».
albergo lama di fuksas accanto alla nuvola
Tutto inizia, realmente, nel 2002: dopo il progetto preliminare di Fuksas, il bando se lo aggiudica Centro Congressi Italia Spa che chiede subito un adeguamento al costo dei lavori, da 200 a 250 milioni. Eur spa non accetta e il contratto viene risolto. Nel 2007 la nuova gara: vince Condotte spa, per 221,5 milioni, e il primo febbraio 2008 si parte coi lavori. Con la prima pietra, arrivano pure le varianti: per il contenimento dei terreni di scavo, per l’albergo, per la verniciatura delle scale, per la copertura della «Teca», per le strutture portanti dell’auditorium, per le opere complementari. Dieci varianti in tutto che, fra aumenti e diminuzioni di importo, portano il costo complessivo dell’opera da 221,5 milioni a 256 milioni.
La Corte dei Conti si sofferma poi sulle «opere complementari». Il Cda, il 7 giugno 2010, dà mandato all’ad di trattare con l’Ati composta da Massimiliano e Doriana Fuksas Design srl e Ai Engineering, un anno dopo viene sottoscritto il contratto per la direzione artistica: 2,15 milioni più Iva, ai quali si aggiungono altri 3,9 milioni per la «nuova configurazione delle sale congressuali e dei relativi spazi annessi al Centro congressi».
I costi complessivi di progettazione ammontano a 19,9 milioni, tra progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione artistica, opere complementari, integrazioni varie, progetti di varianti. Secondo la Corte «la spesa per la parcella del progettista, al di là di ogni più estensivo riferimento alle tabelle professionali, appare eccessiva e spropositata, sì da chiedersi se la somma debba ritenersi giustificata». Fuksas, già in passato, ha replicato: «A me, tra tasse e collaboratori, sono rimasti solo 5 milioni». Oggi l’archistar è stato esautorato, ma la Nuvola è ancora lì. In attesa dei soldi che servono per finirla.
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