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Sa. Da. per “Libero Quotidiano”
La giunta di centrodestra frena i progetti della Coop. Succede in Liguria, dove il governo locale, guidato da Giovanni Toti, stoppa la cementificazione pianificata dall'ipermercato rosso. Motivo: i nuovi centri commerciali sorgerebbero in un aree esondabili. E il consigliere politico di Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di fare sconti al colosso delle cooperative. Se non si può, non si può.
Il caso richiama alla memoria un' altra storia. Ma al rovescio. L' accusa che il patron dell' Esselunga, Bernardo Caprotti, ha sempre mosso nei confronti delle Regioni del Centro-Nord amministrate dai post-comunisti: favorire l' insediamento della Coop a discapito della propria catena di ipermercati. In Liguria, però, il discorso della "simpatia" politica della giunta finisce tra parentesi. Non è per dispetto che l' amministrazione dell' ente sembra voler rifiutare la licenzia edilizia ai nuovi centri commerciali. Ma di messa in sicurezza preventiva di zone pesantemente coinvolte nelle alluvioni degli ultimi anni.
Si parla delle aree di Sestri Ponente, Multedo, Foce e dell' area dell' ex officina Guglielmetti in Valbisagno, come riferisce il Secolo XIX, nella sua edizione genovese. Il Comitato tecnico regionale si è riunito per esprimere il parere sulla variazione del piano urbanistico del Comune di Genova. La squadra di Toti prende tempo: prima va messa in sicurezza l' intera area e poi si può ipotizzare un cambio di destinazione d' uso degli spazi individuati dalla Coop.
Il problema? Riguarda l' ex rimessa Guglielmetti. Che, all' epoca della giunta comunale Vincenzi (Pd), fu acquistata dalla società immobiliare delle cooperative (Talea) per 25 milioni di euro. Ebbene, nel contratto di acquisto, fu inserita una clausola rescissoria: l' intera somma versata deve essere restituita all' acquirente se l' operazione di ampliamento del supermercato Coop di piazzale Bligny non va in porto.
Insomma, la vicenda è tutt' altro che semplice da risolvere. Toti, però, dal suo insediamento, ha manifestato diverse volte l' intenzione di rompere la cinghia di trasmissione che lega l' amministrazione al sistema cooperativo.
Meccanismi rodati in anni di giunte di centrosinistra. Il governatore, eletto con i voti di Forza Italia e Lega Nord, sta anche pensando di adottare la legge Storace, approvata dal Consiglio regionale del Lazio, che prevede il divieto di affidare appalti alle cooperative che finanziano la campagna elettorale di partiti e candidati.
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