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Paola Zanca per "il Fatto Quotidiano"
Lo streaming si accende solo a litigata iniziata. Così, l'ultimatum di Vito Crimi si sente solo nelle reazioni dei colleghi. Alcuni sdegnati, altri furibondi. Poche parole quelle del primo capogruppo dei senatori: "Se decidiamo per il voto segreto, io mi rifiuto di votare". Berlusconi? La decadenza? Macché. I Cinque Stelle di palazzo Madama sono riuniti per eleggere il nuovo ufficio di presidenza, ora che anche i tre mesi di Nicola Morra sono arrivati alla scadenza.
Di regole, dibattono da giorni via e-mail e su WhatsApp. E quando sono arrivati nella sala al terzo piano, ieri pomeriggio, sembrava tutto chiaro: appoggiate sui banchi, le schede dove esprimere le preferenze e lo spazio per il nome dell'elettore con a fianco la scritta: "Facoltativo". Ovvero, chi vuole si firma, chi non vuole no.
Ma la possibilità che ci si potesse nascondere dietro all'anonimato ha scatenato la bile di Crimi che, comprensibilmente, ha ricordato la battaglia che il Movimento sta facendo per cambiare il Regolamento del Senato ed impedire che voti decisivi come quello sulla permanenza in carica dell'ex premier possano essere determinati da vigliacchi e franchi tiratori.
Apriti cielo. Sul voto che doveva chiudersi in un quarto d'ora, si è aperto un dibattito con più di 20 interventi. Ci sono quelli che applaudono alle parole di Crimi. E quelli che invece ragionano come Elena Fattori: "à una questione di rispetto. Se qualcuno non se la sente di palesare il proprio voto, deve essere una scelta personale. Un conto è Berlusconi, qui ci sono di mezzo le amicizie".
Luis orellana (da settimane in rotta con il gruppo) attacca direttamente il vecchio amico Crimi: "Quello di Vito è un atteggiamento ricattatorio: se non voti, chissenefrega". Francesco Campanella ne fa una questione di democrazia: "Il voto segreto serve a evitare condizionamenti, anche solo perché è sgradevole dire a una persona a cui vuoi bene che non lo voti". Lorenzo Battista torna a prendersela con Crimi: "Tu hai la capacità di intervenire su tutto, condizionando le persone. Sbaglio o ieri avevi da dire la tua anche su chi doveva parlare alla commemorazione di Franca Rame?".
Crimi perde la pazienza, si mette a urlare: "Falso! Sei falso!". Elisa Bulgarelli è costretta a intervenire. "Se fate lo streaming solo per farvi vedere non lo facciamo più". Bartolomeo Pepe si impapina sulla "graticola" dei capigruppo in corsa e rompe il ghiaccio: "Facciamo una grigliata di candidati, votiamo e basta. Ragazzi, dobbiamo lavorare!".
Alessandra Bencini chiede di stringere: "Siamo sempre l'ufficio complicazioni delle cose semplici. Io potrei dire la stessa cosa di Vito: se non passa il voto segreto, non voto. Ma non si fa: siamo vecchi, tra un po' siamo marci, cerchiamo di fare le cose veloci". Finisce che chi vuole resta anonimo, chi non vuole no. Pareggiano anche i candidati. Sarà ballottaggio tra due donne, Barbara Lezzi e Paola Taverna.
grillo e crimivito crimi roberta lombardi due capogruppo tutti da ridere luis alberto orellanaLORENZO BATTISTA alessandra benciniBACI GRILLINI
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