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CUBA LIBRE – DOPO 54 ANNI LA BANDIERA CUBANA SVENTOLA NUOVAMENTE A WASHINGTON: RIAPERTE LE RISPETTIVE AMBASCIATE NEI DUE PAESI DOPO IL GRANDE DISGELO DI DICEMBRE – MA TRA CUBA E STATI UNITI RESTANO ANCORA MOLTI FRONTI APERTI

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Da “repubblica.it

AMBASCIATA CUBANA A WASHINGTONAMBASCIATA CUBANA A WASHINGTON

 

Ambasciate di nuovo aperte nelle rispettive capitali e bandiera cubana issata al dipartimento di Stato americano: dopo 54 anni, Usa e Cuba hanno ufficialmente ristabilito le relazioni diplomatiche, primo segnale del disgelo cominciato il 17 dicembre  scorso, grazie alla mediazione di papa Francesco, con lo storico annuncio di Barack Obama e Raul Castro.

 

Nel primo pomeriggio è prevista la cerimonia ufficiale alla rappresentanza diplomatica dell'isola a Washington, a soli 3 chilometri dalla Casa Bianca: presente il ministro degli Esteri dell'Havana, Bruno Rodriguez, che è stato ricevuto dal collega statunitense, John Kerry, prima di tenere insieme una conferenza stampa. È la prima visita ufficiale di un ministro degli Esteri dell'isola castrista dal 1959.

 

Nessuna cerimonia, invece, per la rappresentanza americana all'Avana dove i diplomatici attendono il viaggio dello stesso Kerry, annunciato per il 14 agosto (sarà il primo segretario di Stato Usa a recarsi a Cuba dal 1945), per far sventolare con tutti gli onori la bandiera a stelle e strisce.

 

AMBASCIATA CUBANA A WASHINGTONAMBASCIATA CUBANA A WASHINGTON

Nonostante i passi avanti tra Washington e l'Havana, restano diversi nodi da sciogliere, tra i quali il tema delle violazioni dei diritti umani da parte del regime castrista. Su questo sono andati all'attacco alcuni repubblicani, tra cui Marc Rubio, figlio di immigrati cubani e uno dei candidati alle primarie del Gop per le presidenziali del 2016. "Questo riconoscimento - ha sottolineato - in qualche modo manda un messaggio ai dissidenti nel mondo che gli Stati Uniti accettano la forma di governo cubana attuale come legittima".

 

AMBASCIATA CUBANA A WASHINGTONAMBASCIATA CUBANA A WASHINGTON

Dall'altra parte, Raul Castro ha esortato Obama a usare i suoi poteri esecutivi per "smantellare" l'embargo economico in vigore contro l'isola dal 1960, ritenuto il principale ostacolo a una completa normalizzazione delle relazioni. Inoltre, pesa la questione delle compensazioni per le proprietà americane confiscate dopo la rivoluzione cubana nel 1959 e sulle quali sono stati aperti quasi seimila contenziosi negli Stati Uniti per un valore tra i 7 e gli 8 miliardi di dollari.

 

obama e raul castroobama e raul castro

Infine, Washington vorrebbe il ritorno in patria di diversi fuggitivi ricercati negli Usa, come un ex attivista delle Pantere Nere, Joanne Chesimard, sotto accusa per l'omicidio di un poliziotto nel New Jersey nel 1973 e riparato a Cuba nel 1984.