DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI…
CUFFARO PERDE IL PELO, MA NON IL VIZIO - L’EX GOVERNATORE DELLA SICILIA, DOPO I CINQUE ANNI IN CARCERE PER FAVOREGGIAMENTO AGGRAVATO DI COSA NOSTRA, SAREBBE TORNATO A METTERE LE MANI IN PASTA NELLA SANITÀ REGIONALE, MA ANCHE NEI CONSORZI DI BONIFICA: SECONDO LA PROCURA, CHE NE HA CHIESTO L’ARRESTO, È AL VERTICE DI UN “COMITATO D’AFFARI OCCULTO” CHE AVREBBE PILOTATO NOMINE E APPALTI - IL MECCANISMO È CONSOLIDATO: PIAZZARE FEDELISSIMI IN POSTI DI POTERE PER POI ORIENTARE APPALTI VERSO SOCIETÀ AMICHE, PRONTE A CONCEDERE ASSUNZIONI DI FEDELI ELETTORI - TRA I 18 INDAGATI MOLTI SONO SUOI FEDELISSIMI, TRA CUI IL DELFINO SAVERIO ROMANO..
1 - CUFFARO, CHIESTO L'ARRESTO "CAPO DI UN'ASSOCIAZIONE CHE TRUCCAVA GLI APPALTI"
Estratto dell'articolo di S.P. per “la Repubblica”
[…] l'ex governatore della Sicilia Salvatore Totò Cuffaro è tornato un politico potente nel suo ruolo di segretario nazionale della Democrazia Cristiana. E, ora, la procura di Palermo diretta da Maurizio de Lucia chiede al gip che venga arrestato nuovamente perché lo ritiene al vertice di un «comitato d'affari occulto» che avrebbe pilotato nomine e appalti della sanità, ma anche in altri settori della vita pubblica siciliana.
«È un'associazione a delinquere», contestano i pubblici ministeri dopo aver ripercorso le intercettazioni dei carabinieri del Ros, «un'organizzazione» ritenuta «in grado di infiltrarsi e di incidere sulle attività di indirizzo politico-amministrativo della Regione Sicilia e catalizzare il consenso elettorale del maggior numero di cittadini».
A Cuffaro viene contestato pure il reato di corruzione, secondo l'accusa avrebbe fatto da tramite per una mazzetta consegnata da un imprenditore e destinata al direttore del Consorzio di bonifica della Sicilia Occidentale, Giovanni Tomasino. Un altro suo fedelissimo, come tanti altri citati nella lista dei 18 indagati per cui adesso la procura di Palermo chiede gli arresti domiciliari: sotto accusa c'è Saverio Romano, che un tempo era il delfino di Cuffaro, è stato pure ministro dell'Agricoltura del governo Berlusconi, oggi è deputato e coordinatore di "Noi Moderati".
È indagato pure un deputato regionale, Carmelo Pace, capogruppo della Dc e componente della commissione regionale antimafia. Poi, nella lista della procura, ci sono gli uomini di Cuffaro nella sanità: Alessandro Caltagirone (direttore generale dell'Asp di Siracusa), Roberto Colletti e Antonio Iacono (ex direttore generale e direttore del Trauma center di Villa Sofia). Fra gli indagati per cui i pubblici ministeri di Palermo chiedono gli arresti domiciliari c'è anche lo storico segretario di Cuffaro, Vito Raso, che oggi è il capo della segreteria dell'assessora regionale alla Famiglia Nuccia Albano.
renato schifani al matrimonio del figlio di toto cuffaro 1
Ieri mattina, i carabinieri della sezione Anticrimine di Palermo hanno perquisito a lungo l'abitazione dell'ex governatore: «Sono stati gentili, cortesi, educati — dice lui — hanno portato via molte carte, ma non so cosa. Per certo — tiene a precisare — non ho dato soldi a nessuno, perché non li ho mai ricevuti».
E rilancia: «Non ho alcuna intenzione di ricandidarmi, sono solo tornato alla mia vecchia passione, quella di stare in mezzo alla gente. E, ora, continuo ad avere un'ostinata fiducia nella giustizia». Ha invece toni più polemici Saverio Romano, a cui vengono contestati i reati di corruzione e turbativa d'asta: «Non so a cosa porterà questa inchiesta — taglia corto — mi sembra una cosa abnorme, non so come avrei potuto inserirmi dentro un meccanismo di appalti truccati».
SALVATORE TOTO’ CUFFARO SAVERIO ROMANO
Cuffaro e Romano saranno interrogati dalla gip Carmen Salustro il 14 novembre. Le altre audizioni sono previste per l'11 e il 13. Poi, il giudice deciderà se emettere le misure cautelari. Per Saverio Romano, bisognerà eventualmente chiedere l'autorizzazione a procedere alla Camera dei deputati. […]
2 - MAZZETTE E CONCORSI PILOTATI PER NOMINE E ASSUNZIONI LA RETE DELL'EX GOVERNATORE
Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “la Repubblica”
L'anno scorso, Totò Cuffaro si diede un gran daffare per confermare un suo fedelissimo al vertice dell'azienda ospedali riuniti di Palermo "Villa Sofia Cervello". Le intercettazioni del Ros segnalarono in diretta il nome di Roberto Colletti. Ma c'era anche un altro nome che stava particolarmente a cuore a Cuffaro, quello di Antonio Iacono, il direttore del "Trauma center" dell'azienda, all'epoca presidente della commissione che avrebbe dovuto selezionare e assumere 15 operatori socio sanitari. E, si sa, le assunzioni in Sicilia sono il cuore della politica clientelare, quella che Cuffaro non ha mai smesso di alimentare.
renato schifani al matrimonio del figlio di toto cuffaro 2
Adesso, la procura di Palermo accusa l'ex governatore già condannato per favoreggiamento alla mafia di avere favorito alcuni candidati di quel concorso. Proprio grazie al sostegno determinante del manager che aveva piazzato al vertice dell'azienda sanitaria e dell'altro fedelissimo.
L'inchiesta del Ros svela che il lavoro sporco lo avrebbe fatto lo storico segretario di Cuffaro, Vito Raso, consegnando per tempo ai raccomandati le tracce delle prove. Davvero un gran favore per la macchina elettorale di Cuffaro, che aveva già promesso una sostanziosa ricompensa anche al dottore Iacono: «Ottenne — scrivono i pubblici ministeri — la promessa di conseguire l'incarico di direttore dell'Unità di Anestesia e rianimazione di Villa Sofia». Ora, i protagonisti di questa storia sono accusati di corruzione.
Come a Palermo, anche a Siracusa Totò Cuffaro impose un suo fedelissimo al vertice dell'Azienda sanitaria: Alessandro Caltagirone. Quando divenne direttore generale, si sarebbe messo subito a disposizione del suo politico di riferimento […] E Cuffaro avrebbe colto subito al volo, chiedendo di pilotare la gara per i servizi "Ausiliariato, supporto e reception" in favore della "Dussmann service srl". I titolari dell'azienda avevano già promesso all'esponente politico della Democrazia Cristiana assunzioni e subappalti. Anche con "l'intermediazione" di Saverio Romano, sostiene l'accusa. Un altro pezzo della potente macchina di Cuffaro, come se i suoi anni d'oro non fossero mai passati.
L'ultima inchiesta dei pm di Palermo racconta che l'ex governatore della Sicilia era ormai tornato molto influente nella sanità, ma anche nei consorzi di bonifica: in quello della Sicilia Occidentale, avrebbe piazzato l'ennesimo fedelissimo, Giovanni Tomasino, con la solita missione di sempre. Ovvero, accusano i magistrati, orientare gli appalti verso società amiche, pronte a concedere soprattutto assunzioni da distribuire ai fedeli elettori.
toto cuffaro canta bella ciao con una maglietta dell unione sovietica 6
Ma, questa volta, a Tomasino non sarebbe arrivato solo il sostegno di Totò Cuffaro, piuttosto anche una somma di denaro sborsata da un imprenditore, Alessandro Vetro. È un altro capitolo dell'atto d'accusa: «L'imprenditore titolare della M.G.V. costruzioni ha consegnato la somma di denaro, in almeno un'occasione, a Cuffaro e al deputato Carmelo Pace (intermediari di riferimento in grado di esercitare influenza su Tomasino per avergli accordato sostegno e appoggio anche politicamente) perché la facessero pervenire al predetto Tomasino».
toto cuffaro con la scheda elettorale
Per i sostituti procuratori […] l'ex governatore Salvatore Cuffaro «ha messo a disposizione le proprie entrature e la sua rete di conoscenze al fine di commettere un numero indeterminato di reati — questo hanno scritto i pm nel loro atto d'accusa — incidendo sugli esiti di concorsi, gare di appalto e procedure amministrative in modo da favorire gli imprenditori, e comunque i soggetti corruttori, e procurare loro indebiti vantaggi, o comunque in modo da conseguirli in prima persona al fine di rafforzare il proprio consenso politico».
gaetano galvagno al matrimonio del figlio di toto cuffaro 1
toto cuffaro
toto cuffaro saverio romano
renato schifani al matrimonio del figlio di toto cuffaro 3
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