carlo nordio processo telematico

IL CYBER-PASTICCIO DI NORDIO – LA PROCURA DI ROMA SOSPENDE L'UTILIZZO DELLA NUOVA APP SUL PROCESSO PENALE TELEMATICO PERCHÉ IL SOFTWARE “EVIDENZIA NUMEROSI MALFUNZIONAMENTI". LA STESSA DECISIONE È STATA PRESA DAI TRIBUNALI DI ROMA, MILANO, BARI E TORINO – IL PROCURATORE CAPO DELLA CAPITALE, FRANCESCO LO VOI, INVITA A DEPOSITARE ATTI E DOCUMENTI CARTACEI – CON UN DECRETO DI FINE DICEMBRE, IL GUARDASIGILLI  HA ALLARGATO IL VENTAGLIO DEGLI ATTI PER CUI DIVENTA OBBLIGATORIO IL DEPOSITO TELEMATICO. MA GLI UFFICI GIUDIZIARI SONO SUBITO ANDATI IN TILT…

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1. PROCURA ROMA SOSPENDE APP SU PROCESSO TELEMATICO

il procuratore capo di roma francesco lo voi

(ANSA) - La Procura di Roma sospende l'App sul processo penale telematico. L'ufficio giudiziario più grande di Italia, dopo la decisione presa anche dal Tribunale che ha "evidenziato numerosi malfunzionamenti" dell'applicazione, ha disposto che i magistrati "redigano e depositano" gli atti "in forma di documenti analogici" e invita a "depositare - si legge nel provvedimento firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi - con modalità non telematiche atti, documenti, richieste e memorie" da oggi e fino al 31 gennaio.

 

Nell'atto si motiva la decisione anche alla luce del fatto che "ai nuovi flussi" di atti "in molti casi non risultano presenti in app i relativi modelli".

 

2. LA APP DI NORDIO MANDA IN TILT LA GIUSTIZIA: “RITORNIAMO ALLA CARTA”

Estratto dell’articolo di Marco Grasso, Vincenzo Iurillo, Davide Milosa e Lucio Musolino per “il Fatto Quotidiano”

 

CARLO NORDIO - FOTOMONTAGGIO DEL FATTO

Milano, Roma, Bari e Torino sospendono App, Napoli di fatto era già andata in quella direzione, Genova e Reggio Calabria potrebbero intraprendere la stessa strada. È il bilancio pessimo del primo giorno nei Tribunali alle prese con App, l’applicazione per la gestione del processo penale telematico, che sta creando molti più problemi di quelli che intendeva risolvere.

 

Con un decreto di fine dicembre il ministro Nordio ha allargato il ventaglio degli atti per cui diventa obbligatorio il deposito telematico, ma gli uffici giudiziari non ce la fanno: non sono pronti, non ci sono abbastanza pc, non ci sono risorse umane e informatiche. E il software è pessimo, spiega una fonte del Fatto: “Gli ingegneri lo hanno scritto senza sapere come funzionano i codici e le procedure del processo”.

 

CARLO NORDIO - FOTO LAPRESSE

E così il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia ha disposto la sospensione dell’utilizzo di App, vista la “situazione pessima” riscontrata già ieri in aula. Il tutto “fino alla data del 31 marzo 2025”.

 

La decisione è stata presa anche perché “il provvedimento (del governo, ndr) è destinato a incidere in maniera significativa sulle attività dell’udienza preliminare e del giudizio dibattimentale, suscettibile di generare problematiche (…) in grado di ripercuotersi sull’attività processuale e sul lavoro di magistrati e personale con un rallentamento delle risposte giudiziarie (…)”. Una scelta che a breve potrebbe essere seguita dalla stessa Procura milanese diretta da Marcello Viola.

 

giorgia meloni carlo nordio

A Napoli è un continuo susseguirsi di riunioni tra i capi degli uffici giudiziari per affrontare l’emergenza. Il presidente del Tribunale Elisabetta Garzo, all’esito dei gruppi di lavoro dicembrini che avevano evidenziato sin da subito “molteplici ed evidenti criticità che non consentono un agevole utilizzo del predetto applicativo (App, ndr)”, si era attrezzata per tempo, disponendo sin dal 3 gennaio un provvedimento da leggersi come una sorta di “doppio binario”: fino al 31.03.2025 “in ordine ai procedimenti per i quali è avvenuta la lettura del dispositivo prima del 31.12.2024, il provvedimento definitorio sia reso in forma analogica; negli altri casi la redazione degli atti e dei verbali avvenga in modalità analogica, limitatamente alle ipotesi in cui non sia possibile la redazione telematica tramite App”.

 

nicola gratteri

Così ieri le udienze si sono svolte, ma questo non significa che le cose funzionino al meglio. E anche ieri il presidente Garzo e il procuratore Nicola Gratteri si sono visti per fare il punto e studiare le migliori soluzioni possibili: il decreto del 3 gennaio potrebbe essere ‘rafforzato’.

 

[…]

 

Da Reggio Calabria la presidente del Tribunale, Maria Grazia Arena, dice: “Abbiamo avuto grosse difficoltà, non possiamo rischiare la nullità di processi”. Così ieri anche lei ha firmato il decreto che consentirà a pm e avvocati di redigere e depositare gli atti con modalità analogiche e non telematiche fino al 31 marzo.

 

Le aule in cui si celebrano le udienze preliminari e i dibattimenti dovrebbero essere dotate di postazioni pc “per consentire la consultazione tempestiva, nel contraddittorio dell’udienza delle produzioni telematiche reciproche delle parti”. Peccato, però, che i computer con cui accedere all’App non ci sono nelle aule, mentre in quelli negli uffici sono stati “già riscontrati numerosi bug di sistema”.

PROCESSO TELEMATICO