
QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL…
DAGOESCLUSIVO - IL PIANO DI MATTARELLA SE FALLISCE LA TRATTATIVA PD-5 STELLE: MANTENERE IL GOVERNO GENTILONI IN CARICA FINO ALL’AUTUNNO, QUANDO SI ANDREBBE AL VOTO CON UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE (SENZA UN ACCORDO, RESTA ER MOVIOLA) - IL COLLE È MOLTO IRRITATO CON SALVINI E DI MAIO, TRA ‘PASSEGGIATE SU ROMA’ E SECCHI ‘NO’ AL ''GOVERNO DEL PRESIDENTE''. PER LUI, UN ESECUTIVO M5S-LEGA È UNO SCENARIO DA EVITARE PERCHÉ IN EUROPA…
DAGONEWS
Voci dal Colle: Mattarella sarebbe molto irritato col duo Salvini/Di Maio, che pensano di dettare l’agenda al Quirinale. Le frasi di Salvini sulla “passeggiata su Roma” e sul “ridicolo” incarico a Roberto Fico per trovare un accordo M5S-Pd hanno fatto muovere il sopracciglio del povero Sergio, ma gli è dispiaciuto anche l’attacco di Luigino a Berlusconi, fatto apposta per tirare a sé il riottoso leghista e spaccare l’alleanza tra i due.
Ma il Presidente diede l’incarico alla “Scassellati” proprio per compattare il centrodestra, mossa che però non ha portato i risultati sperati. Un governo M5S-Lega è visto come una pessimo scenario non solo per il solito discorso del populismo e dell’avversione da parte di Bruxelles, ma anche perché andrebbe contro il risultato del voto. Anche se i due insieme arrivano al 51% dei consensi, il 37% degli italiani ha votato per una coalizione, così come previsto dal Rosatellum, e spaccarla non sarebbe istituzionalmente corretto.
Per questo, se sarà un nulla di fatto tra Pd e grillini, la strada che intende prendere Mattarella è quella di mantenere il governo Gentiloni. L’attuale esecutivo resterebbe in carica per gestire il Paese mentre il Parlamento vota una nuova legge elettorale (auguri), con elezioni anticipate in autunno. Senza una nuova legge elettorale, tranquilli, resta Er Moviola a Palazzo Chigi.
D’altronde, l’ipotesi di un governo del Presidente con tutti (o quasi) dentro è stata categoricamente rigettata da Salvini, e anche Di Maio ha espresso una contrarietà, seppur più blanda.
Gentiloni dovrebbe così occuparsi dell’ordinaria amministrazione, ma anche di scadenze improrogabili, per cui cercherebbe la più ampia maggioranza possibile in Parlamento. Tra queste ci sono nomine pesanti, vedi i vertici di Cassa Depositi e Prestiti, ma anche la legge di bilancio che inizia a essere affrontata a settembre, oltre a vari impegni internazionali.
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