DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
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Che succede tra Italia e Cina? La nascita del Conte-bis ha mandato in tilt la politica estera improvvisata finora dai giallo-verdi. Da una parte c'era Salvini che si proclamava filo-americano dopo aver pomiciato un po' troppo con Mosca, dall'altra i 5 Stelle tessevano relazioni con Pechino, così strette da portare alla famigerata firma del protocollo Via della Seta, con Xi Jinping in persona che atterra a Roma (per trovare però un memorandum frettolosamente svuotato).
Flash forward e qualche mese dopo troviamo un nuovo governo, nato sotto l'ombrello arancione di un tweet trumpiano, e un nuovo-vecchio premier smanioso di ristabilire subito le vecchie alleanze indebolite dai pasticci pop-sovranisti: meno Russia e Cina, più America, Francia, Germania. Insomma Europa.
Con la Cina quindi è tutto finito? Manco per niente. Il dossier è in mano al consigliere diplomatico di Conte, ambasciatore Benassi, un tipino sveglio che sa navigare in questi mari incerti. In passato vicino ai socialisti, è stato ambasciatore in Tunisia (dove morì Bettino) quando Stefania Craxi era sottosegretario agli Esteri, nell'ultimo governo Berlusconi. Dopo è andato a Berlino, e non è un caso se Conte ha sempre avuto e poi mantenuto ottimi rapporti con la Merkel, altra grande amica di Xi in Europa.
lewis eisenberg ph andrea giannetti:ag.toiati
È lui ad aver chiesto all'ambasciatore americano a Roma, Eisenberg, un endorsement trumpiano, ed è lui ora ad aver consigliato la nuova strategia del governo: TEMPOREGGIARE.
Conte non intende stracciare il memorandum cinese, né mostrarsi troppo amico di Pechino. Benassi, come chiunque conosca un minimo la strategia del presidente americano, sa che Trump gioca con bastone e carota, e se oggi randella il rivale cinese, domani conta di chiudere un accordo ''great, amazing, the best'' e andarci di nuovo d'amore e d'accordo.
Inutile quindi spararsi sui piedi chiudendo anni di rapporti costruiti con la Cina per seguire l'umore trumpiano del momento. Parola d'ordine: wait and see. Le trattative per il porto di Trieste? Vanno avanti, non sono interrotte, ma nulla si chiuderà finché gli USA non avranno trovato un riequilibrio con Xi
L'ambasciatore Sequi, che a Pechino ha preparato la Via della Seta in salsa italiana, è stato chiamato a Roma per fare il capo di gabinetto del ministro degli Esteri, Luigino Di Maio, entrambi pronti ad uniformarsi alla linea che decideranno Elisabetta Belloni, Conte e Mattarella. L'altro sinofilo del gruppo, l'ex sottosegretario Michele Geraci, questo fine settimana era a Cernobbio a spararsi selfie con Hillary Clinton, e abbiamo detto tutto.
Geraci, Di Maio, Sequi - Presentazione della Via della Setaxi jinping conte il presidente cinese xi jinping, il ministro degli esteri wang yi, il vicepremier di maio e il premier conteMICHELE GERACI HILLARY CLINTONEttore Sequi il presidente cinese xi jinping, il ministro degli esteri wang yi, il vicepremier di maio e il premier conte
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