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DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

DAGOREPORT

bianca berlinguer

Bianca Berlinguer non è mai stata davvero digerita da quella frangia di Mediaset che ha come “padrino” Fedele Confalonieri, e come braccio esecutivo il gran capo di Videonews, Mauro Crippa.

 

Quando Pier Silvio, decise di rendere il Biscione più inclusivo e pluralista, mettendo sotto contratto l’ex Zarina di Raitre, i malumori tra i giornalisti di destra di Cologno iniziarono a manifestarsi: “Questa è una serpe in seno”.

 

PIER SILVIO BERLUSCONI

Bianca Berlinguer aveva intuito quale “ambientino” avrebbe trovato tra i corridoi di Mediaset, tra aperte ostilità e malcelate antipatie, e pretese, in cambio della firma, l’accordo di poter interloquire, in caso di problemi, direttamente con Pier Silvio Berlusconi, bypassando quello che sarebbe stato il suo naturale interlocutore, cioè Mauro Crippa.

 

Un canale preferenziale che ha ovviamente fatto imbizzarrire il capo dell’informazione Mediaset, che insieme a Porro, Del Debbio, Giordano e Sallusti, guida la fronda anti-Bianchina, che ovviamente non piace neanche a Giorgia Meloni. A certificarlo, è stato il comportamento delle falangi meloniane schierate ad Atreju.

 

MAURO CRIPPA FEDELE CONFALONIERI

Gli elettori di Fratelli d’Italia hanno fatto capire ai Berlusconi quale Mediaset vogliano in futuro: durante la kermesse hanno contestato la “nemica” Berlinguer riservando un’ovazione a Paolo Del Debbio, celebrato neanche fosse il leader di Forza Italia (je piacerebbe visto che il giornalista toscano è, ancor più di Tajani, prono a Giorgia Meloni elogiata in pompa magna: “profuma di popolo”).

 

Si vocifera che i tanti avversari di Bianca Berlinguer dentro Mediaset siano a lavoro per detronizzarla, accompagnandola all’uscita. Pare stiano raccogliendo in un “papello”, da portare all’attenzione di Pier Silvio, tutte le lagnanze, i malcontenti, i dissapori verso la giornalista. Sarà vero? Ah, saperlo...

 

"CUORI PURI, PASSI AUDACI" E SPUMANTE ITALIANO AL CIRCO MASSIMO L'INTERNAZIONALE DI GIORGIA

Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “La Stampa”

 

BIANCA BERLINGUER E ALESSANDRA MAIORINO CONTESTATE AD ATREJU

[…] Il culto del capo è tutto da raccontare. Ci pensa Paolo Del Debbio a magnificare quanto lei «profuma di popolo». Gli scappa pure qualche parolaccia, per sottolineare il concetto. Dettaglio da annotare, perché associare il "popolare" al "trivio", è un indicatore dei tempi (e di cultura politica assai di moda).

 

Altro dettaglio: fischi a Bianca Berlinguer, ovazioni a lui, tanto per capire come deve marciare Mediaset. Pure i moderati si lasciano contagiare, dal racconto (e dal culto). Frase annotata su Maurizio Lupi: «Lo spumante italiano per la prima volta ha venduto nel mondo più dello champagne».

 

paolo del debbio giorgia meloni atreju foto lapresse 2

Su Tajani: «Siamo l'ordine contro il caos». Ordine, mica rivoluzione liberale, slogan del Cavaliere, il cui "sogno" del 51 per cento, dice, potrebbe essere realizzato proprio dall'attuale centrodestra alle prossime elezioni. E non è poco come omaggio e paragone.

 

[…] Il clima è politica. Roba pensata nei dettagli. Mica è casuale l'operazione messa in campo. Spiega anche la postura su Trump. La narrazione, giusta o sbagliata che sia, è questa, se ti fermi a parlare con i "fratelli": "Giorgia", forte del suo ruolo, sarà il ponte con l'amministrazione americana, non solo per l'Italia ma per l'Europa dove stanno tutti malmessi. E la contiguità ideologica favorirà questa impresa. Si pensa cioè che quest'approccio, tutto internazionale, possa essere premiante.

 

bianca berlinguer silvio berlusconi

Guardate i manifesti giganti sulla "via italiana". Sono tutti sulla dimensione internazionale. In uno c'è l'elenco di tutte le visite all'estero di Giorgia Meloni, dalla prima in Belgio all'ultima in Argentina. In un altro pure l'elenco delle telefonate. Significa che si punta su questo, visto che sulla manovra, con pochi soldi da spendere, ancora si baccaglia. A proposito, per i cultori della storia: la via italiana era lo slogan di Palmiro Togliatti nel dopoguerra (quella però era verso il socialismo). Però, ecco, dà l'idea di un partito molto di massa, non più la comunità dei pochi a Colle Oppio. Lì non c'era la pista di pattinaggio. —

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