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DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

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giuseppe conte beppe grillo

Di botto, sembra di essere ritornati ai tempi di Beppe Grillo: per dare l’ok al governatore uscente, il dem riformista Eugenio Giani, in Toscana, Giuseppe Conte ha ricicciato il ''referendum'' tra gli iscritti, l’uno vale uno, la “base” da ascoltare. Il grillismo d'antan.

 

Ma l'ex "Avvocato del popolo" non doveva essere il leader che il Movimento 5 Stelle non ha mai avuto? Quello che si impone sulla base e traccia la via al suo partito, dove è finito?

 

Ha ragione Francesco Merlo quando lo sbertuccia nella sua "Posta" su "Repubblica": quando arriva il momento delle scelte "scomode", Conte diventa "un quasi-leader", in modalità leguleio dello Studio Alpa: l'avvocato con pochette che illustra al cliente disperato lo stato dell'arte: qui NOI vinciamo, qui TU perdi...

ROCCO CASALINO CON GIUSEPPE CONTE ALLA MANIFESTAZIONE DEL M5S CONTRO IL RIARMO

 

Un para-guru che, davanti al rospo da far ingoiare ai pentastellati in Toscana, butta la palla in tribuna, non ci pensa proprio a metterci la faccia e si serve dell'assenso degli iscritti al partito. È ciò che sta avvenendo con le candidature regionali.

 

La "cautela" di Conte sulla candidatgura di Giani è motivata anche dal fatto che nella regione rossa per eccellenza, i grillini sono nati e pasciuti in funzione anti-dem, essendo il Pd ''il partito di 'potere” nella patria di Dante e Benigni e del Monte dei Paschi di Siena.

 

ELLY SCHLEIN CONTE

Difficile per la base grillina abbracciare ''l'amico Giani'' accettando il rospone dell’alleanza col Pd. Ed ecco che Conte, invece che esercitare la sua leadership, decide di avventurarsi nel voto online.

 

Che, seppur con un quesito contorto e creato apposta per indurre al sì, la consultazione potrebbe riservare sempre delle sorprese. Mentre è scontato, visti i sondaggi, che Eugenio Giani vincerebbe agilmente, anche senza il supporto del M5S.

 

Da qui il fastidio di molti esponenti del Pd, che chiedono alla segretaria, Elly Schlein,  di mollare al suo destino Conte: “Questi è meglio lasciarli che prenderli”, suggerisce più di un dirigente del Pd toscano, stando a quanto riporta Maria Teresa Meli sul “Corriere della Sera”.

 

eugenio giani elly schlein

Continua Meli: “quel che un pezzo del Pd, i riformisti per intendersi, non perdona ai 5 Stelle è il fatto che Conte alla fine non si sia imposto e non abbia ricambiato il grosso favore che sta per fargli Elly Schlein in Campania.  

 

''Sì, perché la leader dem, sfidando il danno d’immagine che la cosa le procurerebbe, è intenzionata a dare a Piero De Luca la segreteria regionale del partito campano. Non l’ha chiesta lui, che avrebbe preferito entrare in segreteria nazionale, ma il papà", aggiunge il "Corrierone".

 

conte travaglio

''E Schlein, pur di facilitare la candidatura di Roberto Fico, è disposta a compiere questo passo. Il suo fedelissimo in Campania Marco Sarracino ammette che questa mossa possa essere fonte di «imbarazzo», ma poi spiega ai compagni di partito che è anche il solo modo per «sbloccare la candidatura di Fico»”, conclude Meli

 

Amorale della fava del Pd toscano: Conte ottiene ciò che vuole, noi facciamo la figura dei subalterni ai grillini, che in questi anni ci hanno sempre osteggiato come fossimo Belzebù.

paola taverna - nova - assemblea costituente m5s

 

Ma i dem sopravvalutano la Pochette dal volto umano: non è strategia politica, ma piuttosto la sua assenza. La sua leadership è talmente di apparenza, molle come un budino, che è costretto a ricorrere alla stampella della base grillina.

 

Del resto, le arterie di Conte vanno in fibrillazione quando ha davanti agli occhi la colonna di piombo di Marco Travaglio, che detta ogni mattina i Dieci Comandamenti dell'ideologia del Movimento, convinto com'è che il "campolargo" del centrosinistra sia una disgrazia peggiore dell''Armata Branca-Meloni. 

PAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTE

Una specie di ossessione, al punto che si mormora che l’ex senatrice Paola Taverna un giorno abbia perso la pazienza: “Ebbasta de leggere ‘sto cazzo di ‘Fatto quotidiano’”…

 

DJANI UNCHAINED

 

giuseppe conte matteo piantedosi

ROBERTO FICOvincenzo piero de luca