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DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

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DAGOREPORT

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO

Giorgia Meloni è in enorme difficoltà. Lo è a tal punto da ammetterlo pubblicamente (una “resa” non facile per un caratterino come il suo): “La situazione non è facile, non lo è per me, devo prendere decisioni che non si affrontano con leggerezza”.

 

A togliere il sonno alla “Ducetta stars and stripes” sono le mosse imprevedibili di King Donald.

 

Trump si muove come un elefante sui delicati equilibri globali seguendo la "sua" strategia. Un escalation culminata nell'ignobile imboscata a Zelensky di venerdì, nello studio Ovale.

 

Trump sta calpestando l’ordine mondiale così come lo conoscevamo dal dopoguerra e, nel farlo, toglie certezze a tutti, soprattutto ai suoi alleati e a chi, come la paladina del sovranismo e populismo della destra (unica premier europea a parlare alla convention CPAC di Washington), sperava di avere con lui un dialogo amicale. 

 

giorgia meloni xxi secolo

Come ha scritto ieri Bloomberg, che ha definito la premier italiana una dei pochi “sussurratori di Trump”: “Meloni è stata colta di sorpresa dalla svolta degli eventi ed è potenzialmente finita nel mirino".

 

"Quando a Londra le è stato chiesto della rottura nello Studio Ovale tra Trump e Zelensky - prosegue l'agenzia americana - la Meloni ha semplicemente detto che la politica estera richiedeva “più profondità’. Funzionari a lei vicini descrivono il suo disagio per il disprezzo di Trump nei confronti di Zelensky”.

 

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

La “leader meravigliosa” (come ha detto lo stesso Trump) è ormai incapace di anticipare le mosse del Caligola di Mar-a-Lago. E' costretta a barcamenarsi tra gli scossoni che il presidente americano impone alla politica internazionale e, nella speranza di poterlo "contenere", evita accuratamente di criticarlo.

 

Nei giorni scorsi la Meloni ha cercato disperatamente un contatto con il tycoon: i due hanno avuto un colloquio telefonico prima del vertice di Londra sull’Ucraina (la sora Giorgia, da brava suddita, voleva informare il ciuffo arancione di cosa avrebbe detto agli altri leader convocati dal primo ministro britannco, Starmer).

 

Durante la telefonata, Giorgia Meloni ha chiesto un faccia a faccia alla Casa Bianca, come quelli avuti da Trump, solo pochi giorni prima, con Emmanuel Macron e poi Keir Starmer. Conoscendo bene le richieste della premier (trattativa con l'Europa e forze Nato), il presidente americano ha prima traccheggiato, poi si è smarcato comunicando all'Underdog della Garbatella che avrebbe fatto calendarizzare l’incontro non appena sarebbe stato disponibile.

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK

Insomma, un liberatorio "se vedemo" alla romana e la Meloni resta in lista d'attesa. Non un buon segnale per chi sognava di essere il "ponte" tra Washington e Bruxelles.

 

Certo, la Ducetta non viene rimbalzata senza motivi: non è la leader di un Paese “pesante”,  come il toyboy dell’Eliseo e il Sir di Sua Maestà Carlo, a capo di potenze nucleari e membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

 

Dall’altro, Trumpone nicchia perché sa cosa gli chiederebbe la "Thatcher alla carbonara". Con il suo piglio civettuolo, gli sussurrerebbe: "A' Donald, dovemo parla'. Famo 'na riunione tutti insieme, Europa e Stati Uniti. Mettemose d'accordo".

 

Una chiamata al multilateralismo di bideniana memoria che a Trump non interessa: non vuole dialogare, trattare, mercanteggiare con i paesi europei che tanto disprezza. Lui dà gli ordini, gli altri eseguono. Stop.

 

L’amica di Elon Musk, invece, volerebbe a Washington per ribadire la necessità di “non rompere l’unità atlantica” e di un dialogo tra Usa e Ue. 

 

GIORGIA MELONI IN TERZA FILA - FOTO UFFICIALE DEL VERTICE DI LONDRA SULL UCRAINA

Trump se ne fotte, ha altri piani: in un mese e poco più di presidenza, sta procedendo a spallate, una prova di forza unilaterale, che non tiene conto delle esigenze degli europei, che lui e il suo vice, JD Vance, considerano scrocconi ingrati.

 

Il marito di Melania medita un nuovo ordine mondiale in cui gli Usa potrebbero addirittura uscire da Onu e Nato. Figurarsi se si mette a dialogare con l’Ue.

 

Amorale della fava? Giorgia Meloni dovrà abbandonare i sogni di “special relationship” con gli Usa e, come scrive oggi Marcello Sorgi sulla “Stampa”, “accontentarsi della seconda linea, magari tentando di piazzare in agenda una visita alla Casa Bianca come colpo d'immagine e per il resto mantenendosi al suo posto. Il posto che è sempre spettato all'Italia, tranne errori fatali del passato, nei complicati scenari mondiali”

 

IL FOGLIO - INTERVISTA A EMMANUEL MACRON

Ps/1. L’intervista rilasciata da Emmanuel Macron al “Foglio” è la diretta conseguenza delle tensioni maturate durante il vertice di Londra: Meloni, accompagnata dal consigliere diplomatico, Fabrizio Saggio, dalla segretaria Patrizia Scurti con il marito (caposcorta della premier) e dall'ufficio stampa Ajello, ha fatto muro ("non ci sto!") sul possibile coinvolgimento di soldati italiani in un’ipotetica missione di peacekeeping in Ucraina.

 

Ultimo dispiacere condito di rosicata per la Statista della Garbatella: come già all’Inauguration Day di Trump, dove era stata relegata nell'ultima fila, accanto alla motosega del presidente argentino Milei, anche nella foto ufficiale di Londra è stata piazzata in una posizione "periferica": non in prima fila con Macron, Starmer e Zelensky, ma in terza fila. E la sua statura da hobbit non l'ha certo aiutata a svettare…

 

INCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI

Ps/2. Se la situazione per l’Ucraina si fa durissima, ora che Trump ha sospeso i rifornimenti di armi, anche Putin ha i suoi bei problemi.

 

La presunta superiorità militare di Mosca, che avrebbe una disponibilità infinita di carne da macello, è sopravvalutata. Le mamme russe non accettano più di mandare i propri figli a morire al fronte (e anche i giovani sono sempre più restii a farsi ammazzare per il Donbass).

 

La superiorità numerica della fanteria russa si è dimostrata più ipotetica che reale. La prova? Putin ha dovuto spedire in prima linea qualche migliaio di soldati nord-coreani per sostenere l’avanzata russa…

 

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

CHI PARLA A NOME DELL’EUROPA? MACRON? STARMER, LEADER DI UN PAESE CHE NON È NEMMENO NELL’UE? CHI VA A SCAZZOTTARE CON QUEL COWBOY COATTO DI TRUMP? – SI RIPROPONE L’ETERNO GUAIO PER IL VECCHIO CONTINENTE: TROPPI GALLI E NESSUNO "CANTA" A NOME DI TUTTI – “BLOOMBERG” LANCIA LA PROPOSTA DI CREARE UN INVIATO SPECIALE DELL'UE PER L'UCRAINA, E FA IL NOME DI...MARIO DRAGHI (“E' UNA SUPERSTAR, ACCREDITATA DI AVER SALVATO L'EURO”) - MA IL CAUTO MARIOPIO AVREBBE VOGLIA DI DUELLARE CON TRUMP, BACCHETTANDO TUTTE LE FAKE NEWS CHE GLI LANCEREBBE ADDOSSO? - E IN QUESTA ANALISI BY "BLOOMBERG", CHE "RUOLO" RICOPRE GIORGIA MELONI? “È STATA COLTA DI SORPRESA DALLA SVOLTA DEGLI EVENTI ED È FINITA NEL MIRINO COME 'SUSSURRATORE DI TRUMP'…”

https://www.dagospia.com/politica/parla-dell-europa-macron-starmer-leader-paese-non-e-nemmeno-nell-ue-426522

 

VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI COME DONALD TRUMP

DONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGOGIORGIA MELONI BACIA KEIR STARMER - VERTICE PRE L UCRAINA A LONDRA

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

VERTICE DI LONDRA - ZELENSKY STARMER MACRON