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DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

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giorgia meloni maurizio lupi assemblea nazionale di noi moderati foto lapresse

DAGOREPORT

Homo homini Lupi... Il moderatissimo ciellino Maurizio Lupi s’agita, scalpita, si barcamena. Sa di essere conteso tra Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. Sembra incredibile ma, ormai, siamo in caduta libera...

 

Se il presidente del Senato l’ha indicato come candidato in pectore alla carica di sindaco di Milano, per il centrodestra, sfanculando il candidato della Ducetta, il fedelissimo Carlo Fidanza.

 

La premier della Sgarbatella a denti stretti ha capito che in Lombardia i Fratelli d'Italia non toccano palla, comandano solo i Fratelli La Russa, allora ha ripiegato su un Lupi in funzione anti-Salvini.

 

mara carfagna maurizio lupi ignazio la russa assemblea noi moderati foto lapresse

La “centralità” del sosia della figlia di Fantozzi non è tanto dovuta ai voti, che non ha (Noi moderati in Campania, regione di Mara Carfagna, ha preso appena l’1,27%), quanto piuttosto al suo essere una leva per scardinare i vecchi equilibri nella maggioranza. Lupi, infatti, si è spostato ormai sempre più a destra: se un tempo si parlava di un’opa di Forza Italia su Noi moderati, ormai la formazione, incardinata nel Partito popolare europeo, è una “costoletta” di Fratelli d’Italia

 

È per questo che Giorgia Meloni, presidente del Consiglio di un Paese del G7, con un’agenda fittissima di visite di stato, summit europei, video-call con intelligence e diplomazia, ha trovato il tempo di recarsi all’assemblea di Noi moderati, il nano-partito di Lupi, al Marriott Park Hotel di Roma.

 

ignazio la russa giorgia meloni

Essì: serviva far sentire importante il Maurizio, il cui partitino che potrebbe tornare utile alla causa di de-salvinizzazione che ha in mente la Ducetta del Colle Oppio per infine affiancarsi ai democrisrìtiani del Partito Popolare Europeo, che detestano il "patriottismo" orbaniano anti-EU di Salvini .

 

Dal palcoscenico, non a caso, la Ducetta del Colle Oppio ha ribadito la necessità (secondo lei) di procedere spediti con premierato e nuova legge elettorale.

 

Le nuove regole immaginate dalla sora Giorgia sono kryptonite per Salvini: come scrivevamo su Dagospia la scorsa settimana: “la soglia del 40% permetterebbe alla “Giorgia dei Due Mondi” (Colle Oppio e Garbatella) di fare a meno della Lega. Il calcolo è presto fatto: con Fdi al 30-31%, Forza Italia al 9-10% e cespugli centristi tra l'1-2%, l’ex Truce del Papeete, ormai alleato rompicojoni, non serve più”

 

meloni salvini

E ‘Gnazio? La Russa questa volta ha avuto la buona creanza di non presentarsi: in quanto seconda carica dello Stato, riveste un ruolo super partes di cui spesso si dimentica. Inolte, lo stesso Lupi è dubbioso sulle avance del mai paludato ras siculo-lombardo di Fdi:

 

Certo, Lupi è stuzzicato dall’idea di diventare sindaco di Milano, ma le elezioni ci saranno solo nel 2027. Campa cavallo: “Lui mi candida, ma nel frattempo tutto può succedere...”. E allora mostrarsi disponibile alla Statista della Sgarbatella può sempre servire...

 

 

 

LUPI RILANCIA I CENTRISTI: SÌ AL PREMIERATO, MELONI È LA CANDIDATA

Estratto dell’articolo di Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”

 

maurizio lupi matteo salvini assemblea nazionale noi moderati foto lapresse

Sono state tre giornate intense, gli alleati hanno risposto con entusiasmo all’invito alla sua assemblea di Noi moderati e Maurizio Lupi ieri ha tratto le sue conclusioni, metaforiche: «Mattone su mattone viene su una grande casa». Lui ha tutta l’intenzione di mettersi in prima fila per costruirla quella casa. Dal palco della sua assemblea ha lanciato la sfida: «Vogliamo ridare voce e portare al voto nel centrodestra 9 milioni di moderati adesso lontani dalle urne».

 

Il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha concordato con lui e rilanciato: «Dobbiamo allargare il perimetro del centrodestra, così noi avremo più possibilità di raccogliere i consensi tra chi è stato abbandonato a sé stesso dal Partito democratico e dai 5 Stelle».

 

ignazio la russa (5)

In tre giorni sono arrivati tutti all’evento, a partire da i due vicepremier e poi la premier Giorgia Meloni che ha aperto l’assemblea venerdì e che ieri Lupi ha voluto ricordare chiudendo i lavori. «Per noi la candidata premier si chiama Giorgia Meloni» ha detto consapevole a questo punto di essere in sintonia con il resto della coalizione.

 

La legge elettorale è stata la protagonista della kermesse e anche il vicepremier Tajani è intervenuto sulla scia delle proposte di Lupi. Secondo Tajani serve una legge proporzionale, modello comunale o regionale, «così si dà più possibilità ai territori di essere rappresentati. E dà più possibilità agli elettori del centrosinistra di fare una scelta centrista».

 

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La ricetta di Lupi è altrettanto chiara […]: «Per Noi moderati nella legge elettorale ci sono dei principi fondamentali cardine che siamo disponibili a cambiare. Primo, va bene il proporzionale col premio di maggioranza, ma deve esserci a due condizioni: il Parlamento metta l’introduzione delle preferenze, in più ci devono essere i listini di coalizione se si sostituiscono i collegi».

 

Per Lupi, poi, c’è un punto chiave, dirimente: lo sbarramento all’interno della coalizione. «Questo sbarramento non può esserci» […]

 

Per questo «è fondamentale in un sistema maggioritario che si indichi con chiarezza, prima di andare al voto, chi sarà il prossimo presidente del Consiglio». […]

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