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DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO
@rosarioiacovino0 È stato portato in trionfo dalla folla al suo arrivo all'aeroporto di Tripoli il generale Almasri, il capo della polizia libica accusato di crimini contro l'umanità scarcerato a Torino per un errore di procedura e rimpatriato su un aereo dei servizi italiani… Un arresto flash, poco meno di 40 ore alle Vallette di Torino. Poi è tornato in patria tra feste e applausi Najeem Osema Almasri Habish, conosciuto come Almasri, capo della polizia giudiziaria libica su cui pende (come per Putin e Netanyahu) un mandato della Corte penale internazionale. Crimini di guerra, torture e tratta di essere umani le accuse. Perché allora l'Italia lo ha rilasciato con tanto di volo di Stato.. Seguici anche su: www.lonesto.it
? suono originale - Rosario
DAGOREPORT
alfredo mantovano al copasir - foto lapresse
Il tiro al piccione contro il “Gatto e la Volpe” Nordio-Piantedosi è valso qualche titolone di giornale, ma tra qualche settimana, cosa resterà del caso Almasri?
Solo ''chiacchiere e distintivo''. Gli interventi in parlamento di Elly Schlein ("Il presidente del coniglio"), di Giuseppe Conte ("La presidente Meloni è senza onore, non si è presentata in Parlamento, scappa dopo aver
liberato con tutti gli onori di un volo di Stato uno stupratore di bambini") e di quel gigione di Matteo Renzi (“Meloni omino di burro”) hanno “punto” il governo, con giochi di parole e perifrasi anche efficaci, ma hanno preso male la mira.
La vera questione da porre all’attenzione dell'opinione pubblica italiana, infatti, non era tanto, o non solo, la fuga della "Giorgia dei Due Mondi" dall’aula dove si discuteva del rilascio del torturatore-stupratore libico, ma le responsabilità dei nostri servizi cosiddetti segreti. E siccome il pesce, si sa, puzza dalla testa, avrebbero dovuto pretendere la presenza di Alfredo Mantovano, anziché di Nordio e Piantedosi.
L’ex magistrato e poi politico di An di Fini, un tipino tutto casa e chiesa, infatti, è il vero responsabile, in duplex con la premier Meloni, del pasticciaccio libico su Almasri.
È lui, in quanto autorità delegata alla sicurezza dello Stato, ad avere il controllo dell’intelligence, che tra spionaggi telefonici, dossierini e l'improvviso addio di Elisabetta Belloni dal vertice del Dis, dipartimento che ha il compito di coordinare le agenzie Aisi e Aise, sta causando non pochi rogne al Governo Meloni. Ed è a Mantovano, oltre alla latitante Meloni, che l'opposizione avrebbe dovuto lanciare i suoi strali.
Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli
Perché la faccenda Almasri è stata gestita al massimo livello di inadeguatezza fin dall’inizio da Palazzo Chigi, invece di attaccare i magistrati di Roma (che l'hanno scarcerato) e quelli del Cpi dell'Aja (che dovevano farlo arrestare in Germania).
Il generale libico, una volta fermato dalla polizia a Torino, non sarebbe mai dovuto essere finire in galera e poi espulso dall'Italia per la “sicurezza nazionale” e la sua "pericolosità sociale", di cui ieri cianciava alla Camera il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.
giuseppe conte alla camera foto lapresse 2
Il generale libico, infatti, è strategico per l'accordo segreto messo a punto dal governo di Roma e dall'Intelligence tra Libia e Italia: nella prigione di Mitiga, è Almasri che controlla con il pugno di ferro, tiene sotto chiave (e sotto torchio) migliaia di disperati nordafricani che altrimenti sbarcherebbero a Lampedusa e dintorni.
Quando il "tenero" Almasri è stato fermato nel capoluogo piemontese su mandato della Corte penale internazionale (Cpi), la polizia ha avvisato il ministro Nordio che, a sua volta, ha trasferito la patata bollente libica all'attenzione di Giorgia Meloni e di Alfredo Mantovano.
ELLY SCHLEIN ALLA CAMERA TRA I CARTELLI DEL PD CONTRO GIORGIA MELONI
A quel punto, assicuratosi del silenzio degli agenti, su input del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, doveva intervenire l'Aise di Caravelli, che avrebbe dovuto affittare un aereo privato, e rimpatriare il sanguinario militare africano nella più assoluta riservatezza.
GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSE
Al contempo (o in alternativa), Giorgia Meloni avrebbe potuto mettere subito il segreto di Stato e, come Dago-dixit, nessuno si sarebbe fatto male.
Perché non l'ha fatto? La premier ci ha pure pensato, ma nella sua testolina coltivava il timore che l’opposizione potesse speculare di fronte a un atto secretato che ha portato alla liberazione in pompa magna di uno stupratore e torturatore.
L’esito è stato catastrofico: l’immagine catodica di Almasri, festeggiato dai amici e parenti con alle spalle la bandiera italiana dell’aereo Falcon 900 dei servizi dell'Aise ha reso palese il “ricatto” della Libia e lampante la figuraccia del governo di Roma.
Una cosa mai vista prima, che sarebbe stato facile evitare se l’intelligence (l’Aise di Caravelli, che si occupa dei servizi esteri e ha rapporti consolidati con Tripoli) avessero imposto ad Almasri la massima riservatezza sul ritorno a casa, anziché squadernare il trionfo via etere.
alfredo mantovano posta l'avviso di garanzia
Ma di tutte queste falle e contraddizioni, ieri alle Camere non si è profferita parola, e Alfredo Mantovano non ci ha dovuto mettere la faccia. Elly Schlein, Giuseppe Conte e Matteo Renzi, si sono accontentati di parlare di “conigli”, Pinocchio, Gatti e Volpi, chiedendo la presenza della premier ma non di quella del suo principale corresponsabile del pasticciaccio Almasri…
LA DIFESA DI ALMASRI BY CARLO NORDIO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli
GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSE
Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli
Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli
Najeem Osema Al masri Habish
CARLO NORDIO CHE CERCA DI IMPEDIRE IL RILASCIO DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO
alfredo mantovano inaugurazione anno giudiziario alla corte d appello di roma 2
alfredo mantovano inaugurazione anno giudiziario alla corte d appello di roma
alfredo mantovano al copasir - foto lapresse
protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse 1
INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE.
IL SUPPLIZIO DI SANTA MELONI - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANO
BRUNO VESPA E IL CASO ALMASRI - VIGNETTA BY VAURO
IL PASSAPORTO DOMINICANO DI ALMASRI
INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE 2
protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse 2
protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse
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