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DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...
DAGOREPORT
Strombazzi e Mazzi. Per il sottosegretario sanremese alla cultura con delega alla musica, Gianmarco Mazzi, “nessuna orchestra sinfonica italiana risulta ai primi posti nel mondo” e l’unica riconosciuta “nella classifica internazionale è la Scala che è al 47mo posto”.
Bum, rullo di tamburi. Lo ha dichiarato il 31 ottobre a Mestre nel convegno di FdI “Tre anni di Meloni, tre anni di risultati” (poi dipende quali), parlando del caso Venezi e della “supponenza” (e almeno su questo, forse, non si sbaglia) delle orchestre italiane.
L’ex manager di Celentano non cita a quale classifica si riferisca (citare le fonti nell’universo fake non piace), ma dovremmo averla scoperta noi: pensiamo si tratti del libro giapponese "Sekai no Okesutora 123"pubblicato da un'autorità della musica classica, "Friend of Music", però nel dicembre del 1994.
In questa classifica ai primi dieci posti figurano: Berliner Philharmoniker, Boston Symphony Orchestra, Chicago Symphony Orchestra, Cleveland Orchestra, Royal Concertgebouw, London Symphony, Orchestre de Paris, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk, Wiener Philharmoniker.
Effettivamente, la prima italiana è la Filarmonica della Scala al 47mo posto. Bisogna anche dire che l’Orchestra della Scala, invece (che non è la Filarmonica della Scala) è stata premiata nel 2018 come miglior orchestra operistica del mondo agli International Opera Awards di Londra.
A questo punto cerchiamo di fare chiarezza di molti punti giustamente oscuri al lettore che, come scrivevano Cartesio e Leopardi (non i primi due pirla) ascolta musica per “dilettarsi”.
In Italia le orchestre dei teatri, come quelle della Scala, divennero stabili nel Dopoguerra su iniziativa di Toscanini. Al quale, però, a dire il vero, è anche attribuita la riflessione secondo la quale “la stabilizzazione delle orchestre” sarebbe stata “la rovina della musica”.
Quindi i nostri 14 maggiori teatri hanno imponenti “masse artistiche” formate da coristi, ballerini e orchestrali che sono dipendenti fissi salariati dalle rispettive fondazioni. Le quali, per pagarli, ricevono i soldi da Stato, enti pubblici (Comune ecc), sbigliettamento e qualche sponsor.
gianmarco mazzi alessandro giuli
Sono supponenti? Insomma…, diciamo che, pur svolgendo un invidiabile lavoro in posti invidiabilissimi con un buon stipendio (da ricchi secondo le attuali interpretazioni della Legge finanziaria) sono molto sindacalizzati: se si mettono di traverso non c’è direttore che passi stile “Prova d’orchestra” di Fellini… Il riferimento non è alla sola Venezi… stiamo parlando anche di Muti e, forse, di Gatti, ovvero due dei tre maggiori direttori italiani nel mondo.
L’orchestra che a Mazzi 1994 (si potrebbe obiettare che negli ultimi 30 anni sono cambiati tutti gli orchestrali) risulta al 47mo posto, però, non è l’orchestra della Fondazione teatro alla Scala (quella pagata dallo Stato) bensì la Filarmonica della Scala, ovvero l’associazione privata fondata dagli orchestrali della Scala al tempo di Abbado che suona in, cosiddetti, “giorni di ferie”.
Qui non so se meglio o ancor più male mi sento. Lo Stato paga gli orchestrali di una Fondazione che, però, un giorno ogni tanto si mettono in ferie e suonano (gli stessi, tutti insieme) come associazione privata riscuotendo direttamente i ricavi.
Successivamente, la Fondazione di cui sono dipendenti “restituisce” loro questo “giorno di ferie” con un meccanismo così complesso da spiegare che non ci proviamo nemmeno: è complicato spiegarlo tanto quanto spiegare cosa ci facciano Borgonzoni e Mazzi sottosegretari alla cultura.
Comunque, questo giorno di ferie li spedisce al 47mo posto mentre dell’Orchestra Scala che pure – raramente – suona musica sinfonica (ovvero sempre loro, ma con la casacca giusta) manco i samurai della musica hanno contezza.
Più che “il giusto sta nel mezzo” è un caso in cui l’errore (o l’orrore) sta da tutte e due le parti, Mazzi e strombazzi, l’arcipop al quale piacciono gli “eventi” inguardabili stile tre o quattro tenori e gli pseudo custodi della sottoversione del sottoriginale del compositore russo dimenticato: uno le spara grosse, gli altri la pizzicano piano, uno esonda con le riforme padronali, gli altri lavorano in silenzio dietro le quinte… tanto paga sempre Pantalone (alle 14 fondazioni lirico-sinfoniche vanno circa 200 dei 400 milioni di tasse che i Governi destinano agli Spettacoli dal vivo).
gianmarco mazzi gianni morandi
MAZZI, NESSUNA ORCHESTRA ITALIANA È AI PRIMI POSTI DEL MONDO
Da www.ansa.it – 31 ottobre 2025
Lo ricordo sempre, e per quello parlo a volte di supponenza, che non c'è un'orchestra sinfonica italiana che risulti nei primi posti delle orchestre sinfoniche del mondo.
Quindi me la devono anche spiegare tutta questa qualità, perché l'unica orchestra riconosciuta nella classifica internazionale è la Scala che è al 47º posto".
Lo ha detto il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, a margine dell'evento "Tre anni di Meloni, tre anni di risultati" organizzato da FdI a Mestre (Verona). Mazzi stava parlando delle polemiche sulla nomina di Beatrice Venezi a La Fenice di Venezia, che ha suscitato le proteste degli orchestrali.
GIORGIA MELONI CON GIANMARCO MAZZI ALLA PRIMA DELLO SPETTACOLO DI CHECCO ZALONE
orchestra scala
la scala esterno del teatro 2004
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