DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON…
DAL PD AI VERTICI EUROPEI, LA RESISTIBILE SCALATA DI FEDERICA MOGHERINI, L’EX MINISTRA CHE RENZI VOLLE PRIMA ALLA FARNESINA E POI COME RAPPRESENTANTE DELLA POLITICA ESTERA EUROPEA AL POSTO DI D’ALEMA (E PER CUI LITIGO’ CON NAPOLITANO) – NONOSTANTE LE LODI DI USA E RUSSIA PER L’INTESA CON L’IRAN, FEDERICA MOGHERINI NON HA MAI BRILLATO ALLA GUIDA DELLA POLITICA ESTERA EUROPEA – LA ROTTURA CON MATTEONZO E LA POLTRONA DA 14MILA EURO AL MESE COME RETTRICE AL COLLEGIO D'EUROPA DI BRUGES (LA SUA NOMINA FU CONTESTATA DA DOCENTI E FUNZIONARI SECONDO CUI LA MOGHERINI NON AVEVA LE QUALIFICHE ACCADEMICHE NECESSARIE…)
Paolo Valentino per il Corriere della Sera - Estratti
Quando nel 2014 Matteo Renzi, contro tutti, la impose come Alto Rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza, Federica Mogherini era ministro degli Esteri da pochi mesi. L’allora premier l’aveva mandata a Bruxelles, convinto di poter contare ciecamente su di lei per difendere gli interessi italiani nell’Ue. Andò diversamente. (...)
Federica Mogherini non ha mai brillato per protagonismo, né alla Farnesina, né alla guida della politica estera europea. Ma non c’è dubbio che da Lady Pesc il suo nome resti legato al negoziato sul nucleare iraniano, dove portò a termine con successo una mediazione difficile e complessa tra Teheran e il gruppo dei «5+1» — Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito più la Germania —, ruolo che le valse le pubbliche lodi di John Kerry e perfino di Sergei Lavrov.
Quell’intesa resta l’unico accordo di limitazione dell’atomica persiana mai rispettato dall’Iran, prima che Donald Trump nel 2018 lo denunciasse.
Il mandato di Mogherini al Seae finì nel 2019. Pochi mesi dopo, annunciò la sua candidatura alla carica di rettrice del Collège d’Europe, prestigiosa accademia di studi post-universitari europei, autentica fucina della classe dirigente dell’Ue. Fu una scelta controversa, contestata da docenti e funzionari comunitari, secondo i quali l’ex ministra degli Esteri non aveva le qualifiche accademiche necessarie per l’incarico.
Il quotidiano «Libèration», sollevò anche il sospetto di un conflitto di interessi, visto che il Collège d’Europe è finanziato al 50% dalla Commissione europea, di cui Mogherini era stata vicepresidente per 5 anni. Sia come sia, il 1° settembre 2020, diventò la prima donna eletta alla guida dell’Istituto di Bruges, mandato rinnovato per 5 anni lo scorso settembre.
Mogherini ha dato al Collège d’Europe uno star power che prima non aveva. Nel 2024 ha aperto una nuova sede a Tirana. Ma il progetto più interessante e ambizioso era ed è proprio quello dell’Accademia Diplomatica dell’Ue, pensata come fabbrica di un corpo diplomatico europeo nuovo di zecca, ma anche come palestra comunitaria per i diplomatici dei 27 Paesi.
LA SCALATA DELL'EX MINISTRA CHE TOLSE IL POSTO A D'ALEMA
Concetto Vecchio per la Repubblica - Estratti
«Abbi Fede», l'incitavano i renziani quando bisognava imporla in Europa. Una vita fa.
Di Federica Mogherini, 52 anni, l'enfant prodige del Pd, scoperta da Walter Veltroni, e fatta ministra da Matteo Renzi, si erano perse le tracce sei anni fa. Fino a ieri mattina quando il suo nome, finito nell'inchiesta di Bruxelles, è rispuntato nelle aperture dei siti online. Non faceva più politica.
Fuori dai radar del piccolo mondo romano, e infatti, dopo la fine dell'incarico come «ministro degli esteri» dell'Unione europea, nel 2019, era rimasta a vivere in Belgio, piazzata come rettrice al Collegio d'Europa di Bruges, l'istituto che forma l'élite dell'euroburocrazia.
FEDERICA MOGHERINI A SANTA SEVERA
Una poltrona da 14 mila euro al mese, assegnata per la prima volta a una politica e non a un'accademica, grazie al sostegno dell'ex presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Un paracadute, malignarono in tanti, arrivato nonostante le polemiche, le petizioni dei colleghi, le proteste per la mancata trasparenza. Di recente era stata confermata per un secondo mandato.
Quindi è figlia di un tempo che oggi ci appare lontanissimo. Era infatti il febbraio 2014 quando Renzi, il premier della rupture italiana, la scelse come ministra degli Esteri, contro il volere del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che la riteneva troppo giovane e decisamente inesperta al ruolo.
Aveva 40 anni. Fino ad allora si era fatta le ossa soprattutto dentro il partito, responsabile degli esteri, dopo un cursus honorum interno, nella Sinistra giovanile a sedici anni, poi Ds, Pd, volontariato nell'Arci, viaggi in Africa, foto ricordo con Arafat. Di professione dirigente di partito, e con una sola legislatura alle spalle.
Quindi Napolitano storse il naso, ma alla fine accettò l'indicazione di Renzi, che già si era visto respingere Nicola Gratteri alla giustizia. E così Mogherini finì alla Farnesina.
Poi, va detto, con il capo dello Stato nacque un rapporto di stima reciproca.
È cresciuta a Roma Nord. Famiglia borghese. Il papà, Flavio Mogherini è regista, la madre, Ida Fossa, architetta. Al liceo classico Lucrezio Caro si fa eleggere rappresentante d'istituto, poi scienze politiche alla Sapienza, Erasmus ad Aix-en-Provence, laurea con una tesi sull'Islam. Schiva e secchiona, è dapprima veltroniana, poi franceschiniana, per un attimo bersaniana, o comunque anti renziana, «Renzi ha bisogno di studiare un bel po' di politica estera», twittava. Poi Matteo si prende il partito, e palazzo Chigi, e Mogherini, come tanti, diventa renziana.
URSULA VON DER LEYEN E FEDERICA MOGHERINI
Alle europee del giugno 2014 Renzi spacca. Il Pd prende il 40,81 per cento, roba da grande Dc, e su quell'onda il leader sceglie di portare in Europa la sua ministra degli Esteri come Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Peccato che quell'incarico fosse stato promesso anche a Massimo D'Alema, che ci teneva. Un nome pesante nel Pse. Ma in realtà Matteo ha deciso: tocca a lei, Federica. È la rottamazione. «AbbiFede», è l'hashtag coniato da Filippo Sensi.
In sei mesi si compie una carriera vertiginosa, se si considera che fino ad allora era figura non di primo piano nel nostro Parlamento.
Nel corso del 2015 i rapporti col giovane premier rapidamente si deteriorano. I renziani accusano Mogherini di non voler difendere gli interessi italiani, rigidamente ligia al ruolo europeo, fedele ai diktat del presidente Jean-Claude Juncker. A settembre Renzi le fa una telefonataccia mentre la commissaria è a Parigi, dove il ministro degli Esteri Laurent Fabius ha convocato una riunione con i colleghi di Germania e Gran Bretagna: un vertice sull'Iran, e sulla Libia,da cui è escluso il ministro italiano, Paolo Gentiloni.
Quest'ultimo avverte Renzi, che chiama Mogherini, che figura tra gli invitati, e le chiede di non partecipare. Lei non torna indietro. Renzi si infuria. I due smettono di parlarsi. Una rottura definitiva. «Con lui non ho rapporti», ammetterà in un'intervista dell'ottobre 2019.
Dal Belgio non è più tornata. È rimasta a vivere lì con le due figlie. A fare un'altra vita. E ora il Collegio di cui è rettrice figura al centro dell'inchiesta dei giudici belgi.
Luciano Vecchi, uno dei suoi maestri, ha scritto «Forza Federica» su Facebook. Per il resto nel Pd i più evitano di fare commenti. Alla fine la politica che si era dimenticata di lei - o forse era stata lei a voler farsi dimenticare - la ritrova così in prima pagina, come un fantasma da un mondo lontano.
rohani mogherini
zarif mogherini
mogherini e rohani
GIUSEPPE CONTE TUSK MOGHERINI
federica mogherini
federica mogherini
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