DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
Leonardo Martinelli per “la Stampa”
Emmanuel Macron ha preso subito il toro per le corna riguardo al nuovo tandem M5S-Lega al potere. Ieri da Sofia, dove partecipava al vertice dell' Ue con i Paesi dei Balcani occidentali, ha espresso i suoi timori: «Bisogna accettare quello che i popoli decidono. Non so quali saranno le posizioni del nuovo Governo italiano. Quello che vedo ora sono forze eterogenee e paradossali che potrebbero allearsi su un progetto».
Unica nota di speranza, Sergio Mattarella: «Il Presidente - ha ricordato Macron - ha indicato che il Governo dovrà lavorare con l' Unione, sarà legato a una strategia europea e che questo è per lui un criterio per la costituzione dell' Esecutivo». Il capo di Stato francese ha ribadito: «Ci sono un elemento di realtà, uno di dubbio e uno di fiducia».
Per poi concludere: «Spero che continueremo a lavorare con l' Italia».
Dopo giorni in cui le autorità francesi e anche i media del Paese ostentavano un'incomprensione rassegnata a quanto stava accadendo in Italia, ieri è esploso in pieno l'allarme. Un editoriale di Le Monde ha definito «una sfida mortale per l'Europa» l' alleanza tra i grillini e la Lega. Nell' articolo il programma economico della nuova coalizione è definito «un miscuglio di aumenti della spesa pubblica e di riduzioni delle imposte senza coerenza».
Si ricordano le velleità di eliminare il carattere obbligatorio per i vaccini e anche i timori per la politica sull' immigrazione. Conclusione: «La sfida dei 5 Stelle e della Lega non è solo rivolta a un' Europa tecnocratica. Il loro attacco, portato da una retorica complottistica multiforme, antielitaria e antiscientifica particolarmente efficace, mira oltre. Quello che è in gioco è l' eredità dell' Europa dei lumi».
Più a breve termine a Parigi la nuova alleanza alla guida dell' Italia è considerata da tanti osservatori un ulteriore ostacolo alla politica di rilancio dell' Europa di Macron, che già si trova ad affrontare una resistenza sempre più forte da parte di Angela Merkel e della sua Grande coalizione. Da una parte l' Italia vorrà meno austerità nella politica dei conti pubblici, mentre i tedeschi ne vorrebbero sempre di più.
In mezzo resta Macron, stretto in una morsa.
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