DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”
L' utilizzo regolare o meno della carta di credito in dotazione al primo cittadino, quanto ha speso in due anni e quattro mesi da sindaco Ignazio Marino e, soprattutto, se i giustificativi di spesa che ha fornito agli uffici capitolini rappresentano il vero.
Passerà attraverso i "raggi x" della procura di Roma la carta di credito impiegata da Marino, in qualità di primo cittadino. Un' ipotesi, quella dei banchetti con familiari o amici in ristorante poi dichiarati come cene istituzionali, che se fosse dimostrata porterebbe all' iscrizione nel registro degli indagati di Marino per il reato di peculato.
RISTORANTE SAPORE DI MARE ROMA
E già da domani, il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto Roberto Felici, investiranno la guardia di finanza, di piazzale Clodio, del compito di acquisire tutta la documentazione relativa alle spese effettuate dal sindaco dimissionario. E' perciò possibile che a metà della prossima settimana le fiamme gialle facciano un salto in Campidoglio per farsi consegnare scontrini, ricevute e note spese.
Sì tratterà, filtra dalla procura, di un' acquisizione documentale e non già di una perquisizione, fatto che non implica l' iscrizione nel registro degli indagati di nessun soggetto. Dopodiché sarà la volta dei ristoratori che verranno sentiti, dai pm, come persone informate sui fatti in merito alle cene sospette del sindaco.
L' indagine, comunque, non è che agli inizi e il fascicolo relativo alle cene in ristorante di Marino, aperto sulla base degli esposti del Movimento 5 stelle e dei Fratelli d' Italia, è un semplice modello 45. Un' inchiesta senza titolo di reato né indagati.
Tuttavia dalla procura non si escludono sorprese. Perché, se è vero che questo fine settimana i pubblici ministeri romani hanno preferito essere cauti per non offrire una sponda giudiziaria ai partiti politici in guerra con Marino, adesso che il primo cittadino si è dimesso, tutto, anche in procura, potrebbe subire una forte accelerazione.
Diversi, infatti, sono i casi di cene sospette su cui dovranno fare luce i pubblici ministeri. Tra gli episodi dubbi, quello che ha destato maggior scalpore nell' opinione pubblica, riporta la data de 27 luglio 2013 alla Taverna degli amici, ristorante in piazza Margana a poco più di cento metri dalla scalinata del Campidoglio.
Il sindaco, secondo il titolare, avrebbe banchettato con la moglie con tanto di bottiglia di vino bianco da 55 euro. Tutto regolare se non fosse poi emerso che quel succulento pasto serale da 120 euro è stato pagato con la carta di credito dedicata alle spese di rappresentanza del sindaco.
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