1. LA CONVIVENZA TRA IL CHIERICHETTO DI PISA E FONZIE DA FIRENZE È OGNI GIORNO PIÙ DIFFICILE, NONOSTANTE I PROCLAMI ‘FURBI ET ORBI’ DI NON BELLIGERANZA. UN ‘VOLEMOSE BENE’ SOLO PER I RIFLETTORI. QUESTO ENRICHETTO LO SA BENE TANTO CHE DA GIORNI STAREBBE STUDIANDO UN’OPZIONE B PER LA SUA USCITA. EH SÌ PERCHÉ DA GIUGNO PALAZZO CHIGI POTREBBE AVERE UN NUOVO INQUILINO. CHI? MATTEUCCIO, OF COURSE 2. PER QUESTO LETTA STAREBBE ACCAREZZANDO L’IDEA DI CANDIDARSI ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE. IL SOGNO SAREBBE ESSERE ELETTO PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA DI STRASBURGO, MA SARÀ DIFFICILE BATTERE LA CONCORRENZA DEL TEDESCO MARTIN SCHULTZ 3. LA SOLUZIONE EUROPEA FAREBBE CONTENTI ENRICHETTO CHE LASCIA L’ITALIA NON DA TROMBATO ANCHE SE HA TROMBATO MILIONI DI ITALIANI E MATTEUCCIO CHE PUÒ FINALMENTE CAMBIARE PALAZZO DA VECCHIO A CHIGI. GLI UNICI INCAZZATI, I PARTNER EUROPEI

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DAGOREPORT

La convivenza tra il Chierichetto di Pisa e Fonzie da Firenze è ogni giorno più difficile, nonostante i proclami ‘furbi et orbi' di non belligeranza. Un ‘volemose bene' solo per i riflettori. Questo Enrichetto lo sa bene tanto che da giorni starebbe studiando un'opzione B per la sua uscita. Eh sì perché da giugno Palazzo Chigi potrebbe avere un nuovo inquilino. Chi? Matteuccio, of course.

Per Enrichetto fino alla prossima primavera sarà un calvario e lui da buon cattolico-divorziato sa bene cosa voglia dire. I guai cominceranno già in gennaio quando molti arriveranno al pettine soprattutto quelli economici che per questo governicchio con l'attuale formazione sarà molto difficile se non impossibile dipanare.

Per questo Lettanipote starebbe accarezzando l'idea di candidarsi alle prossime elezioni europee. Il sogno sarebbe essere eletto presidente dell'assemblea di Strasburgo, ma sarà difficile battere la concorrenza del socialista tedesco Martin Schultz, il tedesco a cui il Banana aveva dato del simpatico "kapò".

Sempre in tema di presidenze Enrichetto punterebbe al colpo grosso: la guida della Commissione europea, finora saldamente in mano al portoghese Josè Manuel Barroso, che dovrà essere rinnovata dopo le europee. Sogni di gloria quelli perché all'Italietta nostra non daranno mai una presidenza così importante.

Primo perché siamo declassati alla serie B e poi perché una poltrona di superprestigio già c'è stata concessa con la nomina di Mario Draghi governatore della Bce. Allora su cosa potrebbe puntare Enrichetto? All'Italia dovrebbe spettare una casella di vicepresidente. Attualmente la occupa il panzer-pazzerotto berlusconiano della prim'ora Tonino Tajani che dovrebbe vigilare su industria e imprenditoria.

Certo Enrichetto non pensa affatto di sedere sulla poltrona di Tajani perché lo trova estremamente riduttivo e punterà ad una vicepresidenza più importante. Nel mirino sarebbe la posizione del finlandese Olli Rehn (quello che sputtana Saccodanni un giorno sì e l'altro pure), in pratica il ministro europeo dell'Economia.

Un problema. Rehn è commissario, cioè un gradino in meno di vicepresidente. Alla fine questo non costituirebbe un ostacolo insormontabile. La casella si potrebbe aggiustare assegnando gli affari e economici e monetari il rango di vicepresidenza. Una casella forte che potrebbe addirittura essere arricchita con una delega speciale per le riforme necessarie per dare un nuovo assetto all'ormai vetusta e inattuale Ue.

La soluzione europea farebbe contenti Enrichetto che lascia l'Italia non da trombato anche se ha trombato milioni di italiani e Matteuccio che può finalmente cambiare Palazzo da Vecchio a Chigi. Gli unici incazzati potrebbero essere i partner europei e forse non solo loro.

 

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