DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Giovanni Bianconi per il Corriere della Sera
associazione nazionale magistrati in protesta contro il governo renzi
La cerimonia si svolge al secondo piano del «palazzaccio» di piazza Cavour, nell' aula magna gremita di ermellini e autorità, atmosfera solenne delle grandi occasioni; la contro-cerimonia va in onda subito dopo al sesto piano, in una saletta affollata di cronisti, fotografi e teleoperatori vocianti.
Alla cerimonia il primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio svolge la sua analisi sullo stato della giustizia in Italia, consentendo al responsabile del Pd, Davide Ermini, di esultare per il «riconoscimento del grande lavoro fatto dal governo Renzi»; alla contro-cerimonia il presidente dell' Anm Piercamillo Davigo (che guida una delle sezioni penali della stessa Cassazione) spiega che il governo ha «stracciato i patti» con le toghe, dopo un colpo di mano a suo giudizio incostituzionale.
francesco minisci, piercamillo davigo
Per la prima volta il sindacato dei giudici ha scelto di disertare l' inaugurazione dell' anno giudiziario, contro l' esecutivo che dopo aver imposto il pensionamento delle toghe a 70 anni ha prorogato quel limite solo per una dozzina di magistrati; tutti della Cassazione. Compreso Canzio, e con lui il procuratore generale Pasquale Ciccolo, entrambi membri di diritto del Csm.
«Una scelta discriminatoria per tutti gli altri magistrati italiani - denuncia l' Anm nel documento letto dal segretario Francesco Minisci - perché ha previsto due categorie di magistrati: i pochi di una categoria superiore, che devono rimanere in servizio, tutti gli altri di una categoria inferiore, che devono essere collocati a riposo. Una legge generale che si applica a tutti e una speciale che si applica a pochi, incidendo anche sulla composizione dell' organo di autogoverno dei giudici».
giovanni canzio andrea orlando
Dall' ex premier Renzi e dal ministro Orlando, l' Anm aveva avuto la promessa di una riparazione; per esempio estendendo la proroga agli altri magistrati, almeno fino alla copertura degli organici. Non se n' è fatto nulla, e così s' è innescato uno scontro che evoca altri tempi.
La protesta ha lasciato Davigo fuori dall' aula magna, ma senza nominarlo Canzio gli dedica una citazione quando richiama alcune «incisive modifiche» proposte dal governo: «Si rivela fallace - dice -, anche per questo profilo, l' affermazione secondo cui la riforma del processo penale approvato dalla Camera e fermo da oltre un anno al Senato, nonostante i lodevoli sforzi del ministro della Giustizia, sarebbe "inutile e dannosa"».
Formula usata proprio da Davigo, per stigmatizzare un altro aspetto della riforma, che peraltro destò l' attenzione di Renzi al punto di bloccare il voto di fiducia al Senato sul provvedimento e avviare il dialogo con l' Anm, poi naufragato dopo il referendum costituzionale.
sergio mattarella tra i magistrati
Quattro piani più su, Davigo commenta: «Il presidente Canzio è un iscritto all' Anm, ricopre un incarico importante, e la sua opinione sarà tenuta nella considerazione che merita». Un botta e risposta alquanto velenoso tra due giudici di forte personalità, che lavorano sotto lo stesso tetto e ora sono divisi dal « vulnus costituzionale» provocato dal governo con la norma che ha lasciato Canzio sulla sua poltrona.
paolo gentiloni laura boldrini
La diserzione della cerimonia da parte dell' Associazione, precisa la Giunta che l' ha deliberata all' unanimità, è stata una decisione «sofferta e simbolica che non deve essere letta come uno sgarbo istituzionale». Probabile che altri, a cominciare dal primo presidente, l' abbiano invece interpretata proprio così.
Tuttavia la protesta non è contro Canzio né gli altri vertici della Cassazione che hanno beneficiato della proroga.
giorgio napolitano pietro grasso
In gioco c' è un principio: «Il governo pensa di poter decidere chi deve fare il giudice - sostiene Davigo -, e questo non è consentito né dalla Costituzione né dalle convenzioni internazionali. Il governo non può scegliere i giudici, è una ferita senza precedenti nella storia repubblicana per l' autonomia e l' indipendenza della magistratura». E a chi auspica la ricucitura dello strappo dice: «Non l' abbiamo fatto noi, se vogliono restiamo pronti al dialogo».
virginia raggi all inaugurazione dell anno giudiziario
Ultimi Dagoreport
L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA…
DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE…
“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA…