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DAZI E CONTROCAZZI – LA CINA RISPONDE A TONO ALL’ANNUNCIO DEI NUOVI DAZI AGGIUNTIVI USA DEL 10%: “ADOTTEREMO OGNI AZIONE NECESSARIA PER DIFENDERE I NOSTRI DIRITTI E INTERESSI LEGITTIMI. SUL FENTANYL GLI STATI UNITI STANNO SPOSTANDO LA RESPONSABILITÀ” – L’EUROPA TERRORIZZATA DALLE TARIFFE AL 25%, MINACCIATE DAL TYCOON: LE STIME PIÙ PESSIMISTICHE DICONO CHE UNA GUERRA COMMERCIALE APERTA COSTEREBBE ALL’ECONOMIA EUROPEA, GIÀ STAGNANTE, FINO A UN PUNTO DI PIL. CIOÈ UNA RECESSIONE…

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CINA CONTRO DAZI USA, 'ADOTTEREMO OGNI AZIONE NECESSARIA'

XI JINPING PADRONE DEL MONDO

(ANSA) - La Cina si oppone "con forza" ai nuovi dazi aggiuntivi Usa del 10% sull'import di tutti i beni made in China in vigore dal 4 marzo. In una nota diffusa all'indomani della decisione annunciata da Donald Trump, il ministero del Commercio ha assicurato che Pechino "prenderà tutte le misure necessarie" a difesa di diritti e interessi legittimi.

 

L'ultima mossa, insieme ai dazi americani al 25% sulle importazioni da Canada e Messico, è destanata a far salire di tono la guerra commerciale tra Washington e Pechino. La tariffa del 10% aggiuntivo si aggiungerà a quella di pari entità già imposta da Trump sulla Cina all'inizio di febbraio.

 

DONALD TRUMP - DAZI COMMERCIALI

In risposta alle accuse del tycoon secondo cui Pechino starebbe contribuendo alla mortale crisi del fentanyl negli Stati Uniti, alla base della giustificazione dei dazi, un portavoce del ministero del Commercio cinese ha replicato che gli Usa stanno "spostando le responsabilità". Pechino, si legge in una nota, "è uno dei Paesi con le politiche antidroga più severe e stringenti al mondo".

 

Tuttavia, la parte statunitense "ha sempre ignorato questi fatti" e se "insisterà a fare di testa sua, la parte cinese adotterà tutte le contromisure necessarie per difendere i propri diritti e interessi legittimi". La nota ha anche avvertito che l'aumento delle tariffe "non è favorevole alla risoluzione dei problemi" degli Stati Uniti, aggiungendo che avrebbe "aumentato il peso su aziende e consumatori americani e minato la stabilità della catena industriale globale"

 

donald trump e i dazi contro la cina

LA BATTAGLIA DEI DAZI RIPARTE DA MESSICO E CANADA IN EUROPA CRESCE LA PAURA

Estratto dell’articolo di Flavio Bini e Filippo Santelli per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/esteri/2025/02/28/news/dazi_trump_europa_messico_cina-424032746/

 

Un altro 10% di dazi sui prodotti cinesi da martedì prossimo, che si aggiungerebbe al 10 già scattato questo mese. E sempre da martedì i dazi al 25% su Messico e Canada, che erano stati annunciati e poi sospesi a fronte dei loro impegni su droga e migranti. La strategia del terrore commerciale di Donald Trump è tornata ieri a rivolgersi contro il grande rivale asiatico e i vicini americani, primi bersagli sulla lista.

 

GLI EFFETTI SULL ITALIA DEI POSSIBILI DAZI DI TRUMP

Nel frattempo però l’Europa e l’Italia fanno i conti con una minaccia a orologeria, tariffe al 25% programmate per il 2 aprile. Sono conti scritti sulla sabbia, in un turbine di annunci vaghi e contraddittori. Ma fanno tremare i settori più esposti al mercato americano, dalla farmaceutica all’auto, dalla meccanica all’alimentare, e i grandi esportatori come Italia e Germania. Le stime più pessimistiche dicono che una guerra commerciale aperta costerebbe all’economia europea, già stagnante, fino a un punto di Pil. Cioè una recessione.

 

[…]

 

Premessa necessaria: Trump va preso sul serio, non alla lettera. E così fanno le Borse globali, che ieri hanno chiuso deboli ma senza crolli. L’ipotesi base è che prima di scatenare un conflitto tariffario, che sarebbero anche i consumatori americani a pagare sotto forma di inflazione, il presidente voglia trattare. È anche l’ipotesi con cui l’Europa prova a tenere i nervi saldi, di fronte all’accusa di «fregare» gli Stati Uniti. «Non freghiamo nessuno, ma siamo pronti a tutto», ha replicato ieri la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola.

 

xi jinping donald trump

[…] Quanto sarà duro? Difficile dirlo. Il 25% di cui ha parlato ieri sembra una vaga approssimazione delle già vaghe “tariffe reciproche” annunciate la scorsa settimana, che l’amministrazione quantificherà nei prossimi giorni considerando anche l’Iva e altre imposte applicate dall’Europa sui prodotti Usa.

 

Che settori attaccherà? La prima voce di esportazione Ue è la farmaceutica, ma rendere più care le medicine degli americani non sembra una grande idea. Né pare credibile che le aziende spostino all’istante la produzione negli Stati Uniti, come lui vorrebbe. Possibile che Trump riparta da dove aveva lasciato, acciaio e altri metalli. E magari dall’auto, dove i dazi Ue (10%) superano quelli Usa (2,5%). Le case europee sono molto esposte a quel mercato, con vendite dirette e attraverso gli stabilimenti in Messico e Canada.

 

DONALD TRUMP - DAZI COMMERCIALI

Conoscendo Trump, non è possibile escludere che imponga tariffe orizzontali, su tutto. Secondo gli analisti di Nomura, dazi al 10% brucerebbero tra i 2 e i 3 decimi di crescita europea. Al 25%, il costo salirebbe in proporzione.

 

[…]

 

Germania e Italia, le economie che più vendono oltre Atlantico, sarebbero le più colpite. Sempre che Trump non decida di penalizzare qualche Paese e salvarne altri, cosa che in teoria - ha detto la Commissione - è possibile.

 

DAZIFASCISMO - MEME BY EMILIANO CARLI

Le voci più ricche del nostro export, che nel 2023 ha superato i 67 miliardi, sono farmaceutica, meccanica, alimentare e moda. Su questo flusso l’Italia ha versato 1,9 miliardi di dollari di tariffe doganali, che nei calcoli di Prometeia aumenterebbero di dieci volte, 18,6 miliardi, nel caso di dazi al 25%. Gli stessi analisti però ritengono l’ipotesi “poco credibile”. Un rialzo mirato ai soli metalli e auto provocherebbe due miliardi di costi extra. Stima simile a quella di Coldiretti, se finisse nel mirino il cibo italiano. […]

I DAZI DI DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIATRUMP DAZIDONALD TRUMP FIRMA I DAZI CON I LAVORATORI DELL ACCIAIO E DELL ALLUMINIODAZI E NAZI - TRUMP E MUSK VISTI DA ELLEKAPPA