de luca fico cirielli

“PREPARIAMOCI A UN MESE E MEZZO DI STUPIDAGGINI PRE-ELETTORALI. DI PROVOCAZIONI, DI FALSITÀ, DI IMBECILLITÀ” – LE MOSSE DI VINCENZO DE LUCA TRA IL CODICE ETICO DEL CANDIDATO DEL CAMPO LARGO FICO E L’ALLARME ROSSO PER LE LISTE CON MOLTI FEDELISSIMI DEL GOVERNATORE USCENTE IN FUGA VERSO FORZA ITALIA - NONOSTANTE CIRIELLI E DE LUCA NON SI AMINO PER NIENTE, HANNO UN INTERESSE COMUNE: INDEBOLIRE L’ASSE MANFREDI-FICO. IN CHE MODO? IL CANDIDATO DI FDI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LAZIO, A MENO CHE NON VINCA, DEVE SUPERARE QUOTA 40 PER CENTO. "DON VICIENZO", INVECE, CON LA SUA LISTA DEVE RAGGIUNGERE ALMENO IL 15% PER CONTINUARE A PESARE COME UN MACIGNO - IL MISTERO DEL LOGO DUPLEX DI DE LUCA

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Simona Brandolini per corriere.it - Estratti

 

de luca lista

Via l’ingombrante cognome dal simbolo ufficiale. Quello che si troverà sulla scheda. Ma nella versione per la campagna elettorale rieccolo, ma di lato, così da non turbare nessuno.

 

È l’escamotage utilizzato dal governatore che ha dovuto cedere, in parte, e cancellare dal logo della sua listona «A testa Alta» quel «Con De Luca» che imbarazzava il figlio Piero, segretario regionale del Pd. E aveva indispettito e non poco il candidato del campo progressista Roberto Fico. Come era chiaro da tempo il pressing su De Luca jr c’era.

 

Ma i passaggi definitivi sono stati due. L’incontro (a tre) a Palazzo Santa Lucia e l’intervento della segretaria nazionale del Pd Elly Schlein. Non era bastato, insomma, Igor Taruffi (braccio destro della leader e signor Wolf del Nazareno). Ma siccome il governatore vende carissima la pelle, s’è inventato il logo duplex.

 

ROBERTO FICO CON PIERO DE LUCA

E soprattutto, pare, che abbia strappato anche un’altra cosa. E non di poco conto. La candidatura di Carmine Mocerino. Il consigliere regionale uscente (da più di 10 mila preferenze) è sotto processo. Da giorni si rincorrevano le voci che su di lui, e solo su di lui, sarebbe caduta la mannaia del codice etico voluto fortemente da Fico. Ebbene da ieri sui suoi social e dell’assessora regionale uscente Lucia Fortini campeggia la loro foto, insieme, nella lista «A testa Alta» per «Fico presidente».

 

Negli ultimi giorni, infatti, nel campo progressista è scattato un allarme rosso per le liste. Anzi per le fughe nel campo avversario.

 

ROBERTO FICO CON PIERO DE LUCA

Stamane a Caserta l’ex deluchiano Giovanni Zannini, passato armi e bagagli subito nelle file di Forza Italia, saranno annunciati i nuovi acquisti: 21 sindaci (civici e deluchiani), cominciando da quello di Mondragone, Frignano, Vairano e Villa di Briano, rimpingueranno le file azzurre. E dovrebbe candidarsi sempre con Fi anche l’irpina Laura Nargi, ex sindaca di Avellino di centrosinistra, sfiduciata lo scorso luglio.

 

E mica è finita. Un altro che migra verso il centrodestra è Felice Di Maiolo, consigliere uscente passato da Fare democratico al gruppo misto, dovrebbe correre per la Lega. E non è detto che nelle prossime ore non decida di migrare anche un altro: Francesco Iovino, altro pezzo da novanta da 10mila preferenze finora in Iv, domani chissà.

 

CIRIELLI MELONI

Ed è in rotta di collisione con il centrosinistra anche Giovanni Mensorio, figlio dell’ex potente Dc Carmine: in un primo momento doveva correre per i socialisti. Ma la presenza di un altro figlio d’arte Giuseppe Sommese (Azione) ha causato la rottura dell’accordo. E ora, a meno che non trovi casa nella lista di Roberto Fico, potrebbe anche lui saltare dall’altra parte.

 

Il timore è che, nonostante Cirielli e De Luca non si amino per niente, abbiano in questo momento un interesse comune: indebolire l’asse Manfredi-Fico. In che modo? Il candidato di Fdi, a meno che non vinca, deve superare quota 40 per cento. Il governatore, invece, con la sua lista deve raggiungere almeno il 15 per cento per continuare a pesare come un macigno. «Prepariamoci a un mese e mezzo di stupidaggini pre-elettorali. Di provocazioni, di falsità, di imbecillità».

 

PIERO DE LUCA - CONGRESSO REGIONALE PD CAMPANIA VINCENZO DE LUCA E REALPOLITIK

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