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S. Mau. per l'Espresso
Di cosa doveva parlare, Giulio Andreotti, con i vertici della Cia nell'autunno del 1975, l'"anno dell'intelligence"? A rivelare la richiesta del Divo Giulio di incontrare i boss della Central Intelligence Agency è un file dei "Kissinger Cables" di WikiLeaks, che "l'Espresso" pubblica in esclusiva per l'Italia. à la fine di ottobre 1975, mancano sette mesi alle fatidiche elezioni politiche del 1976, quelle del rischio "sorpasso storico" del Pci di Enrico Berlinguer sulla Dc. La diplomazia Usa è in fibrillazione.
L'ambasciatore americano a Roma, John Volpe, scrive a Washington per ringraziare il segretario di Stato, Henry Kissinger, che ha accettato di incontrare Andreotti in occasione della sua imminente visita negli Usa.
Nel presentarlo come «un politico furbo» e «uno dei pochi leader Dc che ha la capacità di guidare il partito contro i piani del compromesso storico», l'ambasciatore comunica a Washington che «Andreotti ha chiesto un incontro con il generale Walters e potrebbe anche cercare di vedere Bill Colby».
Walters e Colby sono rispettivamente il numero due e il capo della Cia in quegli anni. Cattolico di ferro, a Roma negli anni Cinquanta come agente Cia sotto copertura diplomatica e con incarico di guidare le operazioni coperte contro il Partito comunista, Colby è una pedina fondamentale delle operazioni "Stay-Behind", ovvero di quella "Gladio" che Andreotti stesso rivelò nel 1990: ben 15 anni dopo l'anno dell'intelligence.
giulio andreotti da giovane
kissinger
KISSINGER ANDREOTTI
OTTOBRE settantasette- ANDREOTTI INCONTRA HENRY KISSINGER
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