
DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE…
PUZZONI DEL MONDO, UNITEVI! - COSA HANNO DECISO XI JINPING, PUTIN E MODI AL VERTICE DI TIANJIN? VISTA LA PIPPAGGINE DIPLOMATICA DI TRUMP, IL PRESIDENTE CINESE APPARECCHIA IL NUOVO ORDINE MONDIALE - I LEADER DI RUSSIA CINA E INDIA HANNO FIRMATO DUE DOCUMENTI: UNA DICHIARAZIONE CONGIUNTA E UNA STRATEGIA DI SVILUPPO PER I PROSSIMI DIECI ANNI - ANNUNCIATA L'ISTITUZIONE DI TRE PIATTAFORME DI COOPERAZIONE SU ENERGIA, ECONOMIA DIGITALE E INDUSTRIA VERDE. XI HA PROPOSTO DI ISTITUIRE UN CENTRO DI SVILUPPO CONGIUNTO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE, IN CONTRASTO ALL'APPROCCIO "SREGOLATO" DELLA CASA BIANCA...
Estratto dell'articolo di Lorenzo Lamperti per “La Stampa”
Sei mani, una sopra l'altra. A mostrare unità al mondo. Sui social cinesi, il significato più profondo del summit della Sco (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai) andato in scena a Tianjin è racchiuso nell'immagine in cui quelle mani si intrecciano, rilanciando con inedito vigore le ambizioni del mondo non occidentale.
Sono quelle di Xi Jinping, Vladimir Putin e Narendra Modi, i grandi protagonisti del vertice che ha tratteggiato la visione di un ordine mondiale che dia prevalenza al cosiddetto Sud globale, o meglio alla variegata galassia di chi non è allineato a Stati Uniti e G7. E ora lo rivendica con maggiore orgoglio e ambizione.
La Cina, padrona di casa, si erge a leader di questa visione, che definisce multipolare e pone in contrapposizione al «protezionismo» e «bullismo» di Washington, mai citata esplicitamente. Non è una retorica nuova, ma che ha maggiore presa grazie all'incertezza causata dai dazi di Donald Trump.
Nel suo discorso programmatico, Xi ha chiesto di unire le forze per realizzare un nuovo modello di sviluppo a lungo termine (in cui ha auspicato la centralità di Onu e Organizzazione mondiale del commercio), in opposizione alla «mentalità da Guerra Fredda» e al «confronto tra blocchi», tradizionali formule con cui attacca l'America.
In chiusura del vertice sono stati firmati due documenti: una dichiarazione congiunta e una strategia di sviluppo per i prossimi dieci anni della Sco. È già un risultato non banale, visto che nel passato anche recente erano spesso saltati i documenti finali a causa di dissidi interni, soprattutto tra Cina e India.
Aiutato dal disgelo con Nuova Delhi, Xi prova a dare nuovo impulso alla piattaforma, andando oltre i tradizionali contorni della sicurezza. L'allineamento più forte è sul commercio. I documenti finali condannano i dazi e le sanzioni dell'Occidente, definendoli «strumenti illegali».
Significativo l'impegno per la rapida apertura di una banca di sviluppo Sco. Un modo per mettere in sicurezza l'interscambio, schermarsi dalle sanzioni secondarie occidentali e promuovere l'utilizzo delle monete nazionali al posto del dollaro statunitense.
Annunciata l'istituzione di tre piattaforme di cooperazione su energia, economia digitale e industria verde. Il presidente cinese ha anche proposto un centro di sviluppo congiunto dell'intelligenza artificiale, in contrasto all'approccio «sregolato» e «unilaterale» della Casa Bianca, e annunciato circa un miliardo e mezzo di dollari di sovvenzioni e prestiti.
narendra modi xi jinping vertice sco, shanghai cooperation organization
Xi punta a modellare a sua immagine e somiglianza la Sco e ha invitato a puntare sulla Via della Seta, il suo grande progetto, per rafforzare la cooperazione commerciale. Porte aperte anche al sistema satellitare Beidou, l'anti Gps, e alla costruzione congiunta della stazione lunare cinese. Putin ha approfittato del palcoscenico per dare la colpa a Nato e Occidente della guerra in Ucraina.
Ha poi sottolineato varie volte di aver informato Xi e Modi sui colloqui con Trump in Alaska, come per dire a Stati Uniti ed Europa che non è isolato e anzi è in grado di rafforzare le sue partnership, nonostante i dazi punitivi per l'acquisto di petrolio. Non a caso, è stata fatta circolare una foto che ritrae lo Zar parlare confidenzialmente col premier indiano nella sua auto presidenziale.
Erdogan ha invitato Putin in Turchia per negoziati sul conflitto in Ucraina ed è stato molto duro nel condannare le azioni di Israele su Gaza. Un approccio parecchio attenuato nel documento finale, segnale che una linea comune e una vera operatività sulle questioni globali e strategiche ancora non c'è. [...]
Si resta per ora su impegni piuttosto generici, come la proposta avanzata da Xi di una governance globale per «colmare il divario tra Nord e Sud del mondo». Tutto contribuisce comunque al simbolismo dell'ascesa di un «altro mondo», che i suoi protagonisti intendono far pesare nei rapporti di forza con Stati Uniti ed Europa.
DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE…
DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO…
A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE…
DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È…
DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E…
DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO…