DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Estratto dell’articolo di N.B. e Gia.Sal. per il “Fatto quotidiano”
Dopo le critiche dell’Associazione bancaria e di quella delle Casse di risparmio italiane, il decreto sulla tassa sugli extraprofitti bancari per i rialzi dei tassi d’interesse, voluto dal governo Meloni, attira gli strali della Banca centrale europea.
“L’imposta straordinaria può rendere più costoso per le banche attrarre nuovo capitale: gli investitori nazionali ed esteri potrebbero avere meno interesse a investire nelle banche italiane che hanno prospettive più incerte”, ha scritto la Bce in un parere non vincolante.
giorgia meloni giancarlo giorgetti
L’istituto di Francoforte osserva che “l’introduzione di una imposta retroattiva ad hoc aumenta indebitamente l’incertezza sul quadro fiscale” e “può alimentare la percezione di un quadro fiscale incerto e dar luogo a un ampio contenzioso”.
La Bce raccomanda di valutare se la tassa ponga rischi per la stabilità finanziaria, la tenuta del settore bancario o distorca il mercato, e chiede un’analisi approfondita delle potenziali conseguenze.
Le norme Ue impongono agli Stati di chiedere preventivamente il parere della Bce sulle leggi che rientrino nelle sue competenze. A novembre, la Bce aveva criticato l’imposta straordinaria della Spagna sugli extraprofitti di banche e imprese energetiche.
maurizio leo arriva alla cena di fdi a palazzo brancaccio
Mentre arrivano attacchi dal mondo finanziario e del credito, il governo si sta dividendo sul decreto in discussione nelle commissioni Industria e Ambiente del Senato. […] il confronto politico è a più alto livello: mentre i partiti di maggioranza pressano per cambiare la norma, il governo è diviso.
Lo scontro è ai vertici, tra la premier Giorgia Meloni – che non vorrebbe snaturare il decreto anche per dimostrare di essere impermeabile al potere finanziario – e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che spinge per modificare il testo. La premier ieri a Porta a Porta ha detto: “Ok a modifiche ma a parità di gettito”. Traduzione: vanno bene piccoli ritocchi ma non si stravolga la norma. […]
Il leghista ha affidato al viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, la possibile mediazione politica: dovrà trovarla entro martedì quando si vedrà con Giorgetti. La decisione di affidare la mediazione politica a Leo dimostra lo scontro in atto: il viceministro risponde politicamente alla premier ma formalmente al ministro dell’Economia. Anche a Palazzo Chigi ci sono due linee diverse: quella del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari (contrario a ogni modifica) e quella del capo di gabinetto Gaetano Caputi, favorevole a ritocchi. […]
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