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MALAGO’, FINE DEI GIOCHI - NO SECCO DEL M5S A 'ROMA 2024' E ANCHE GLI ATLETI LASCIANO SOLO IL CAPO DEL CONI CHE VOLEVA INVIARE ALLA RAGGI UNA LETTERA CON TUTTE LE FIRME DEI VINCITORI DI MEDAGLIE A RIO - I TONI TROPPO CONCILIANTI CON I 5STELLE HANNO FATTO STORCERE IL NASO AGLI AZZURRI

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virginia raggi il vento e cambiatovirginia raggi il vento e cambiato

Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica”

 

Avrebbe dovuto colpire dritto al cuore la sindaca Virginia Raggi, ma la lettera preparata da Giovanni Malagò e dal suo staff per tentare un ultimo — forse disperato — assalto al Campidoglio per le Olimpiadi del 2024 sembra destinata a rimanere nei cassetti del numero uno del Coni.

 

Per corteggiare la prima cittadina, il primo sponsor dei Giochi capitolini aveva studiato una missiva del tutto particolare. Obiettivo: commuovere l’inquilina di Palazzo Senatorio, portando in dote le firme di tutti gli atleti che hanno vinto una medaglia a Rio.

 

giovanni malago'giovanni malago'

La trovata a sorpresa si è però rivelata un autogol: il messaggio, almeno per ora considerato da alcuni degli sportivi interpellati un maldestro inchino al M5S per alcuni passaggi che poco avrebbero a che fare con lo spirito sportivo, ha fatto storcere il naso a gran parte degli atleti appena tornati in Italia dal Brasile.

 

Il loro rifiuto fa il paio con quelli dei leader del Movimento. Ieri, nel corso del comizio organizzato a Nettuno, sia Luigi Di Maio che Alessandro Di Battista hanno ripetuto che sul «no» a Roma 2024 il Movimento non transige.

 

Eppure Virginia Raggi, chissà, sarebbe probabilmente rimasta quantomeno lusingata da una lettera che chiosa con «un abbraccio sportivo» e fa appello «al suo amore di madre». «Ci siamo fatti onore — si legge nel testo sottoposto all’attenzione dei medagliati di Rio due giorni dopo la cerimonia di chiusura dei Giochi brasiliani —.

 

Abbiamo sofferto e gioito, vinto e talvolta perso, ma sicuramente abbiamo regalato all’Italia quelle emozioni che solo un’Olimpiade sa offrire. Se giochiamo insieme, nessuna partita potrà mai essere persa. Uniti si vince, lo ha dimostrato Lei diventando sindaco, lo abbiamo dimostrato noi vincendo a Rio. Non chiuda la porta di fronte a un’occasione irripetibile».

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Tra frasi da coach motivazionale e slogan da pubblicitario navigato, la missiva si avventura sul terreno minato della politica: «Roma è la nostra capitale e tutti noi siamo al suo fianco nelle battaglie che Lei sta conducendo per riportarla agli antichi splendori».

 

Su quest’ultimo passaggio si è bloccata la mano degli atleti pronti a firmare e a dichiararsi «felici di poter gareggiare ora, insieme, per conquistare un sogno, una speranza: Roma 2024». Troppo netto è sembrato l’appoggio al M5S capitolino e alla giunta Raggi per una parte degli sportivi romani, troppo lontane dagli interessi degli altri olimpionici gli effetti della sterzata grillina sulle sorti della capitale.

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Così diversi degli atleti contattati non hanno risposto all’invito firmato di suo pugno da Giovanni Malagò il 24 agosto: «Al ritorno dalla esaltante esperienza di Rio, devo subito affrontare con ogni energia il tema della candidatura olimpica di Roma 2024».

 

Quindi la richiesta del via libera per aggiungere una prestigiosa firma d’oro, d’argento o di bronzo in calce al testo: «Ho pensato che potrebbe essere molto utile e importante che tu aderisca a questa lettera che vorrei inviare alla prima cittadina Virginia Raggi a nome di tutti gli atleti che hanno vinto a Rio». L’ultima preghiera di aiuto per i Giochi, senza un’adeguata revisione, sembra destinata a rimanere un Sos senza risposta.

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