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Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
«Nessun tradimento né fronda. Il nostro appoggio ad Ambrosoli è precedente all'indicazione del presidente Monti a favore di Albertini». Lorenzo Dellai, capolista in Trentino di «Scelta civica», spiega e giustifica il voto disgiunto in Lombardia dove gli elettori non solo decideranno chi sarà il nuovo governatore ma probabilmente anche gli equilibri del prossimo Parlamento.
Perché chiede di votare "Scelta civica" alle politiche e il candidato del centro-sinistra, Umberto Ambrosoli, alle regionali?
«Veramente il voto disgiunto favorisce Monti, non il Pd. à stata una lista che appoggia Ambrosoli, e cioè Centro Popolare Lombardo, a pronunciarsi a favore di "Scelta civica". Esiste una simmetria tra le proposte politiche di Monti e Ambrosoli. In una regione in cui la legislatura si è interrotta bruscamente, c'è il bisogno di voltare pagina. Con sensibilità e opinioni diverse, si condivide l'obiettivo di una Lombardia moderna».
Ma Monti si è schierato con Albertini, che è suo capolista al Senato...
«Ciò non significa divisione di un movimento politico che sta nascendo. Albertini non ha il simbolo, alle regionali "Scelta Civica" non è sulla scheda. Monti è leader incontrastato e ha assunto la posizione di essere a favore di Albertini, però ci sono esponenti della nostra area che si erano messi in moto per Ambrosoli e bisogna prenderne atto. In Lombardia le candidature erano scritte prima che si formasse Scelta civica. Ma nessuno di noi vuole impoverire il movimento, né favorire il Pd. Anzi equiparare il voto a Ingroia con il voto a Monti, come ha fatto Franceschini, è un'evidente assurdità .
Cosa non va nella posizione del Pd?
«A parte ogni altra considerazione, Franceschini dimostra che, per il Pd, "voto utile" vuol dire solo una cosa: voto utile a vincere e non a dare al Paese un governo stabile, riformista e attrezzato a guidare un lungo e difficile percorso di ricostruzione dell'Italia. C'è un'area di elettorato attorno a Monti che guarda da tempo ad Ambrosoli. Ciò non comporta alcuna "captatio benevolentiae" verso il Pd. Tutt'altro. La consistenza dei consensi alle nostre liste e dunque la forza dei nostri futuri gruppi parlamentari, sarà una delle condizioni fondamentali per evitare il naufragio della legislatura o la necessità di un governo di "inciucio nazionale". Due prospettive terrificanti».
Albertini vi accusa di cercare poltrone in un futuro governo Bersani...
«I candidati sono sempre molto nervosi e non sempre riescono a vedere le situazioni in modo obiettivo. La verità è che con la lista pro-Ambrosoli abbiamo un lungo percorso comune. I miei rapporti di condivisione politica con i promotori del Centro Popolare Lombardo datano da diversi mesi e precedono di molto la nascita di Scelta Civica e le decisioni che il presidente ha assunto sulla candidatura di Albertini. Si è montata una bufera sulla nostra indicazione».
Non rischiate così di indebolire Monti ?
«No, è accaduto il contrario. In realtà il dato politico fondamentale è che la lista che sostiene Ambrosoli ha ufficialmente deciso di appoggiare il progetto di Mario Monti sia alla Camera che al Senato, riscontrando proprio un profilo di sintonia tra la valenza civica e riformatrice delle due proposte. In Lombardia si disputa una partita fondamentale e le cose si sono messe in moto. C'è da rimuovere un blocco di potere ventennale invece di gridare a inesistenti faide o complotti. Guardiamo la realtà , non la finzione».
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