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DIBBA DI SCORTA: NON SI CANDIDA COSÌ PUÒ PRENDERE IL POSTO DELLA RAGGI SE CONDANNATA - SALLUSTI: ‘FA IL MAMMO-SCRITTORE COI SOLDI DI BERLUSCONI. MA COS’HA DI DIVERSO UN GIOVANE ONOREVOLE DA UN OPERAIO O UNA COMMESSA CHE SGOBBANO GIORNO E NOTTE E RIESCONO COMUNQUE A TIRARE SU I FIGLI? È PIÙ FURBO, E PRIVILEGIATO A VITA. FURBO PERCHÉ FA COINCIDERE IL COMMOVENTE ANNUNCIO CON LA PROMOZIONE DEL SUO LIBRO’
1. DI BATTISTA, IPOTESI CAMPIDOGLIO SE RAGGI VERRÀ CONDANNATA - E DI MAIO: "DOPO LA SUA SCELTA NON POTRÀ ENTRARE NEL MIO GOVERNO"
Ilario Lombardo per La Stampa
alessandro di battista sahra lahouasnia
«Di Battista? Lui può fare quello che vuole, che più gli va». Così sta rispondendo Beppe Grillo a chi gli domanda delle sorti del figliolo più amato dalla gente grillina, sicuro che sarà ancor più prodigo al suo ritorno. Cosa farà Dibba - nomignolo brand con cui tutti ormai lo conoscono - è una questione che si stanno ponendo in tanti tra i 5 Stelle, perché sembra quasi impensabile non vederlo in azione tra piazza, Parlamento e tv. Lui, con il volto di chi si sente più leggero, dopo aver annunciato che non si ricandiderà, scaccia con un sorriso le voci di chi dice che è già pronto a prendere il posto di Luigi Di Maio come candidato premier se a queste elezioni il M5S non dovesse incassare il tagliando vincente per Palazzo Chigi.
Ma non è l' unica ipotesi che nella sartoria dei destini pentastellati stanno cucendo addosso a Di Battista. Un' altra, che proviene dai vertici e passa dal Campidoglio, condivisa dalla candidata alla Regione Lazio e sua amica Roberta Lombardi, immagina il deputato-star al posto di Virginia Raggi nel caso in cui la sua vicenda giudiziaria dovesse mettersi male.
alessandro di battista sahra lahouasnia e il figlio andrea
La sindaca andrà in udienza il 9 gennaio, dopo qualche settimana potrebbe esserci il rinvio a giudizio. E se a questo seguirà una condanna, la dimissioni diventeranno d' obbligo per i 5 Stelle. A quel punto potrebbe rientrare in scena Di Battista, per tentare di riprendersi la Capitale e proseguire il lavoro appena iniziato dai grillini. «Chiunque sarebbe felice di averlo al proprio fianco» ci conferma non a caso Marcello De Vito, presidente dell' assemblea in Campidoglio, considerato uomo di fiducia di Lombardi e da sempre antagonista di Raggi.
Perché, comunque vadano le cose, anche solo come supporto mediatico, se il Raggigate dovesse precipitare, Dibba scenderà a fianco di chi avrà bisogno del suo carisma.
alessandro di battista e il figlio andrea
In un eventuale governo Di Maio, invece, Di Battista non ci sarà. Sarebbe stata una delle prime scelte del candidato premier, agli Esteri o alla Difesa, ma la sua decisione di andare per il mondo ha cambiato le cose.
Lo ammette lo stesso Di Maio mentre aspetta di entrare per presiedere l' aula di Montecitorio: «Ha detto lui che dopo l' estate partirà...». Fino ad allora, aggiunge, «Alessandro sarà comunque al mio fianco in campagna elettorale. Non mi sentirò orfano, insomma». È vero, Di Battista nell' annunciare l' addio (o l' arrivederci) alla Camera, ha promesso che continuerà il suo viaggio elettorale per l' Italia. Comincerà subito, con il «Question time on the road», prime tappe in Liguria, per raccontare il programma del M5S e chiedere una mano ai sostenitori perché, spiega, «ce la possiamo fare ad andare al governo se venite con noi».
Poi c' è il nuovo libro, che uscirà domani per Rizzoli. Meglio liberi. Lettera a mio figlio sul coraggio di cambiare, un titolo che è la sua dichiarazione d' intenti: «Sì, è così. Ora mi sento libero di fare quello che più mi piace. La politica si può fare anche fuori dal palazzo senza per forza essere imbullonati alle poltrone».
alessandro di battista sahra lahouasnia e il figlio andrea
Di certo farà quello che sa fare meglio. Perché del palazzo Dibba non ama ritmi e rituali: «Si sveglia troppo tardi» ricordano un po' scherzando un po' no nello staff della Camera, e non ha mai avuto tutta questa passione per la parte legislativa del lavoro da deputato. Ma la perdita in Parlamento si sentirà, assicura Angelo Tofalo e lo spiega con un esempio: «Quando mi sono alzato in aula per intervenire sulla morte di Giulio Regeni, nessuno mi ha calcolato. Ha parlato Di Battista e hanno battuto dieci agenzie su di noi». «Dibba è Dibba», dice Ivan Della Valle, altro deputato che non si ricandiderà, ma nel suo caso per aver già consumato i due mandati a disposizione: «Alessandro sarà come Beppe Grillo. Anche lui non è in Parlamento, ma ogni sua parola viene ascoltata, eccome».
2. DA DEPUTATO A SCRITTORE - DI BATTISTA FINTO «MAMMO» CON I SOLDI DI BERLUSCONI
Alessandro Sallusti per il Giornale
Che il pensiero grillino fosse a geometria variabile è ormai cosa accertata. Dalla giustizia alla decrescita felice, dai privilegi all' efficienza, i Cinquestelle hanno regole, morali e privilegi diversi a seconda che interessino loro o il resto del mondo. Tra i diritti che i grillini avocano a sé ora c' è anche quello di ritirarsi a vita privata se uno, fresco papà, vuole dedicarsi a tempo pieno alla crescita del figlio. L' altro ieri Alessandro Di Battista, numero tre del Movimento dopo Grillo e Di Maio, ha infatti annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni per poter meglio fare il «mammo».
di battista cancelleri e di maio con fabrizio la gaipa
Premesso che ognuno, onorevole o no, della propria vita può fare ovviamente ciò che vuole, trovo che la motivazione del ritiro dal lavoro addotta da Di Battista suoni politicamente come uno schiaffo agli uomini e alle donne che per nessuna ragione possono permettersi di crescere i figli a tempo pieno (parliamo della quasi totalità degli esseri umani).
Non sappiamo (e non sono affari nostri) come Di Battista immagini di mantenere la sua famiglia senza il lauto stipendio di onorevole o altra entrata stabile (cosa che presume un lavoro e quindi addio «mammo»). Un aiutino potrà certo arrivare dalla lauta liquidazione del suo mandato (circa due anni di stipendi di un impiegato) con la quale coprire le spese di pannoloni e pappette, ma il problema è un altro. Ed è nascondere dietro la favola del bravo padre di famiglia tipo «Mulino bianco» ciò che attiene più a furbe strategie politiche che alla paternità.
il videomessaggio di di battista
Non prendiamoci in giro: Mussolini aveva cinque figli e ha governato vent' anni, De Gasperi ed Einaudi hanno fatto l' Italia repubblicana avendo messo al mondo rispettivamente quattro e cinque pargoli (per non parlare dei presidenti degli Stati Uniti, mestiere un po' più complicato e stressante del suo).
Cosa ha di diverso un giovane onorevole da un metalmeccanico o una commessa che sgobbano giorno e notte (spesso pure domeniche e festivi) e riescono comunque a tirare su bravi ragazzi? La risposta è semplice: è più furbo, e privilegiato a vita.
Furbo al punto da far coincidere il commovente annuncio con l' uscita in libreria (edito dall' odiato Berlusconi, non sappiamo con quanti euro di anticipo) del suo libro Meglio liberi, lettera a mio figlio.
Uno spot, quindi, per fare i soldi sufficienti a saltare un giro in Parlamento ed aspettare sulla riva del fiume il cadavere di Di Maio, che Grillo gli ha preferito come candidato premier del Movimento.
Povero Di Battista junior, così piccolo e già strumento della sete di potere e delle ambizioni del «mammo» paterno. Tristezza.
DI BATTISTA CANCELLIERI DI MAIO A RAGUSA
alessandro di battista instagram 9
DI BATTISTA AD AGRIGENTO
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