DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Federico Novella per “la Verità”
Fusaro, lei parla di «Demofobi». «Euroinomani». «Turboglobalisti». È un nuovo idioma, il «fusarismo»?
«La definirei più modestamente la veterolingua italica. Nell'epoca dei cinguettii e degli anglicismi indotti dal mercato, reagisco recuperando l'italiano di Dante, Gioberti, Croce , Gramsci».
Dicono che parla con la chiarezza aulica di Nichi Vendola.
«Ma Vendola non è aulico, è solo confuso. Omofobia, fascismo, comunismo, populismo, questa è la neolingua dei mercati che usa categorie decontestualizzate per impedire il pensiero».
Sa che su twitter c'è un tizio chiamato «Diego Fuffaro» che le fa il verso?
«Ce ne sono tanti. Non mi stupisco del proliferare di queste forme ironiche collaterali. Preferisco proseguire sulla via del pensiero».
diego fusaro e i manifesti su putin
Diego Fusaro è ormai considerato il filosofo di riferimento del sovranismo italiano. 35 anni, docente universitario, enfant terrible dell'antimondialismo, si considera allievo di Hegel e Marx. Ha di recente pubblicato Il nuovo ordine erotico (Rizzoli) e Storia e coscienza del precariato (Bompiani).
Ma se critica il pensiero unico come mai è onnipresente su social e tv?
«Non c'è una realtà esterna al capitalismo, tranne qualche isola corallina di recente formazione. Come nel mito della caverna di Platone, debbo calarmi nell' anfratto per poi uscire salvando gli altri».
La definiscono l'anticapitalista con la Lacoste.
«Come dicevano gli antichi, quando non si può attaccare il poema attaccano il poeta. Lasciamoli dire, e noi paulo maiora canamus».
Lei è l'unico comunista rimasto, con Cossutta. Il quale è defunto.
«Comunista è riduttivo. Ma non mi offendo. In realtà nella mia elaborazione filosofica riesco a coniugare il comunista Marco Rizzo con CasaPound, passando per Lega e 5 stelle».
Un democristiano!
«Semplicemente non c'è più destra e sinistra, ma basso contro alto. Plebe contro élite».
Mi definisca l'Unione Europea.
«Unione delle classi dominanti europee contro le classi lavoratrici. Dunque il trionfo del capitale che dopo il 1989 passa all'assalto degli stati nazionali democratici».
E la teoria del complotto?
«A livello mondiale finanzieri, banchieri, burocrati, si radunano non per fare cospirazioni segrete, ma per aggiornarsi su come tutelare i loro interessi. È la vecchia lotta di classe di Marx che oggi si svolge in maniera più intelligente».
È favorevole all'uscita dall'euro?
«Totale e incondizionata. Occorre riconquistare la sovranità monetaria, che non può essere ceduta ad autorità transnazionali come la Banca centrale europea».
Un' Italia solitaria, oggi, dove vuole che vada?
«Io ritengo che nel mare procelloso della globalizzazione si proceda meglio a bordo di vascelli agili e scattanti che non inglobati in un peso morto come l'Ue».
Pro-Brexit?
«Appoggio ogni guaito dei popoli europei. A Londra pensano di ripetere il referendum: la democrazia esiste solo quando le masse avallano le scelte delle élite».
Dunque è un protezionista?
«Certo. La sfida è tra competitività illimitata e protezione delle classi lavoratrici produttive».
E il reddito di cittadinanza?
«Non può essere una soluzione definitiva. Non vorrei diventasse uno strumento coercitivo per imporre forme di lavoro coatto».
Tifa per i gilet gialli in piazza Montecitorio?
«Auspico che le giubbe gialle galliche arrivino presto in Italia, e che la Francia ridiventi come il 1789: un modello rivoluzionario».
Però non può fare nello stesso tempo il rivoluzionario e il governista a 5 stelle.
«In Francia governa Macron, un prodotto in vitro dell'élite turbo finanziaria. In Italia si può benissimo immaginare un'unione tra il governo e le lotte dal basso contro i potentati europei».
Chi nasce incendiario muore pompiere. Ha pronto l' estintore?
«Eraclito diceva che "Più che un incendio occorre spegnere la dismisura". Io spengo la dismisura capitalista, quindi sono un pompiere da sempre».
I 5 stelle sono un movimento democratico o verticistico?
«C'è sempre stato un controllo verticistico, pubblico o occulto, nei partiti. Ma nel momento in cui si fa appello alla sovranità nazionale, si richiama anche il concetto di democrazia».
Che ne pensa della discussa cena da 6.000 euro a coperto con Boschi, Salvini e tanti altri?
«Una volgare offesa alle classi lavoratrici in sofferenza. Riprendendo Epicuro, ci sono desideri buoni e necessari, e altri né buoni né necessari, come le cene da 6.000 euro».
Il futuro è in mano a Putin?
«A Putin o alla Cina. Auspico che non sia più in mano agli Stati Uniti d' America, il braccio militare della globalizzazione economica».
Rimpiange la guerra fredda?
«Al 100%. Se non altro c'era un sistema di pesi e contrappesi. Dall' 89 gli Stati Uniti sono liberi di bombardare il mondo intero in nome della pace e dell' imperialismo».
Grazie al capitalismo negli ultimi due secoli benessere e cultura sono cresciuti ovunque.
«Che la povertà sia in calo è tutto da dimostrare. Negli ultimi anni la disuguaglianza si è accentuata».
Dietro i flussi migratori c'è un disegno dei poteri forti?
«Il capitale deve trovare qualcuno disposto a fare il medesimo lavoro a un prezzo più basso. E questo si fa in due modi: delocalizzando le imprese oppure deportando masse di schiavi dall' Africa da sfruttare senza pietà fingendo di volerli integrare».
A che scopo?
«Non certo integrare i migranti, ma rendere migranti anche quelli che non lo sono. Il punto d'arrivo è quello dello sradicato apolide».
Lo sradicato apolide? Sembra una figura mitologica.
«I nostri giovani precari sono già dei migranti. Costretti ad andare a fare i lavapiatti a Sidney e a New York. Condannati all'erranza cosmopolitica».
Riprendiamo fiato. Leggeva Hegel già in culla?
«In realtà passai dall' idealismo mondano di Platone all'idealismo monomondano immanente di Hegel».
Ma qualche fumetto da bambino l'avrà pur letto.
«Da bambino ero appassionato soprattutto di Ignazio Silone, un autore che ho sempre amato».
Io da bambino leggevo Topolino. Mi devo preoccupare?
«Ma guardi che Topolino è un grandissimo prodotto della subcultura americana».
No. Anche lui?
«Certo, lo spiega bene Adorno nella Dialettica dell' illuminismo. Soprattutto Paperino, che prende un sacco di botte e umiliazioni e ciò nonostante continua ad andare avanti, è l'emblema della subalternità dell' individuo nella società di mercato».
Ha mai marinato la scuola?
«Mai. In quarta ginnasio a Torino tutti fecero occupazione, io entrai a scuola gagliardamente con il dizionario di greco. Venni bollato come reazionario per tutto il ciclo di studi».
Si è mai fatto una canna?
«Per carità, solo dei poveri deficienti possono farne uso atteggiandosi a rivoluzionari. Il rivoluzionario oggi è chi legge Platone e Tommaso D'Aquino».
Tra pochi mesi si sposerà con Aurora Pepa. Anche il matrimonio oggi è un gesto rivoluzionario?
«Certo, il rivoluzionario valorizza le radici etiche: la famiglia, lo Stato, la politica. Contro il mondialismo sentimentale».
Mondialismo sentimentale? Comincio a fare fatica.
«Certo, il nuovo ordine erotico turbocapitalistico. Come il liberista persegue il plusvalore, così il libertino persegue il plusgodimento, la deregulation sessuale. E lotta contro la famiglia come baluardo etico».
La sua fidanzata ha detto alla Zanzara di Cruciani che è ancora vergine, perché lei passa tutto il tempo sui libri. È vero?
«Corbellerie. Aveva ragione Heidegger: oggi dominano chiacchiera, curiosità ed equivoco».
È vero che conquista le sue donne per sfinimento, a colpi di citazioni dotte?
«Non che io sappia. Ne ho conquistata una e mi basta. Sono felicemente soddisfatto».
Ma la prima fidanzata a quando risale?
«Le ho rimosse tutte dalla memoria, avendo trovato quella importante è su di lei che mi concentro».
Gli omosessuali hanno diritto a sposarsi?
«Gli omosessuali hanno il diritto di essere rispettati, ma il modello fondativo della società umana è l'eterosessualità. È quella la base della famiglia e dello sviluppo».
Che ne pensa del movimento femminista Me Too?
«Al potere piace dividerci. Tra uomini e donne, gay ed etero, vegani e carnivori. Sono conflitti orizzontali di basso livello. Che ci impediscono di unirci e lottare contro l' alto».
È vero che a casa sua ha bandito il sushi, la paella, la Coca cola, il veganesimo?
«Evito il gastronomicamente corretto. Che ci impone di arrenderci agli alimenti stranieri. Propugno la sovranità alimentare valorizzando prodotti che, tra l'altro, sono i migliori al mondo».
Proprio come Salvini con il suo pane e salame.
«Era già un tema ampiamente sviluppato ai tempi del futurismo, dunque è una battaglia decisamente più antica di Salvini».
Insomma: per un filosofo rivoluzionario, mai una trasgressione nella vita privata?
«Come cantava Lucio Dalla, l'impresa eccezionale è essere normale. Ho mantenuto il senso della misura in ogni ambito. Da questo punto di vista sono un figlio della Grecia classica».
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