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Da "Repubblica.it"
Affidare alla Consulta il compito di sciogliere i dubbi sulla costituzionalità della legge Severino e sospendere i lavori della Giunta del Senato in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Sono le richieste contenute nei 6 pareri pro-veritate - anticipati da Repubblica - presentati dai legali di Silvio Berlusconi all'organismo per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama.
Sono stati accompagnati da una breve lettera firmata dall'ex premier, che preannuncia anche il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, per violazione dell'articolo 7, contro la legge Severino. Nel mirino la presunta retroattività di quella che la difesa del Cavaliere, considera, a tutti gli effetti, una sanzione penale.
"La memoria è stata trasmessa così entro il termine prescritto: e cioè il 28 agosto" - ha confermato il presidente della Giunta, Dario Stefà no. Entro il 9 settembre sarà trasmessa, invece, copia del ricorso, attualmente in fase di preparazione.
Ad esprimersi sulla costituzionalità della legge sono i seguenti esperti: Giovanni Guzzetta, Giorgio Spangher, Antonia Antonella Marandola, Roberto Nania, Gustavo Pansini; e poi Nicolò Zanon, Beniamino Caravita e Giuseppe De Vergottini, che hanno firmato un parere a sei mani. I quattro nomi pubblicati oggi da Repubblica (Bruno Nascimbene, Andrea Saccucci, Augusto Sinagra, Vittorio Manes) non hanno scritto alcun parere, né sono stati contattati dagli avvocati di Berlusconi. Facevano solo parte di un elenco ipotetico.
A Palazzo Madama è già al lavoro il relatore, il senatore Pdl Andrea Augello: "Devo ancora prendere visione della documentazione che studierò per svolgere la mia relazione", annuncia. "Non potrò tenere conto in questa occasione del ricorso", spiega all'Adnkronos, "dal momento che è in via di ultimazione e verrà inviato al Senato presumibilmente il giorno stesso della seduta.
"Lavoro per rispettare la scadenza del 9", dice ancora Augello raggiunto telefonicamente, a chi gli chiede se, vista la mole di materiale ritenga necessario un rinvio. Contrario a un allungamento dei tempi, il senatore Pd, Felice Casson: "Approfondimenti? La giunta ha già dato 20 giorni alla difesa. Il tempo è già stato concesso". Parole simili dal presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda: "Credo che non si debba nè forzare i tempi con accelerazioni artificiali, né -sottolinea - rallentarli in modo immotivato".
Si colloca, invece, sulla stessa linea di Luciano Violante, Beppe Fioroni. "L'italia è uno stato di diritto, dove le leggi si rispettano e le sentenze si applicano ma proprio per evitare al Pd di apparire prevenuto, se il Pdl ha motivi seri e fondati, si approfondisca pure la questione Berlusconi". E' quanto sostiene l'ex ministro Pd, "Non cambierebbe molto decidere il 9 settembre o più in là - sottolinea Fioroni -. Per questo valuto le parole di Violante come un'opinione seria a sostegno dell'idea che si possano concedere approfondimenti a chi abbia dubbi, se i dubbi sono reali".
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