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NIENTE EUROPA SIAMO INGLESI – PIU’ CHE DELLA GRECIA, DRAGHI È SEMPRE PIÙ PREOCCUPATO DALLE SPINTE ANTI-UE DELLA GRAN BRETAGNA – CAMERON NELLA MORSA DI BORIS JOHNSON, CHE FA CAMPAGNA CONTRO BRUXELLES, E DELLE BANCHE CHE MINACCIANO DI LASCIARE LA CITY E ANDARE A DUBLINO

DAGONEWS

 

MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERAMARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA

Non c’è solo il cambio euro-dollaro, ancora lontano dall’agognata parità, a preoccupare Mario Draghi. A turbare la tranquillità del sommo sacerdote della Bce sono i report che arrivano dalla Gran Bretagna, che non fa parte della moneta unica ma è pur sempre un influente membro dell’Unione europea.

 

Dopo le elezioni politiche, specie con la quasi scomparsa dei liberali, David Cameron si trova pericolosamente accerchiato dal fronte No-Ue. A guidare la sollevazione tra i Tory c’è il competitor interno Boris Johnson. Il sindaco di Londra è stato tenuto fuori dal governo, ma la sua popolarità e il suo peso sono in ascesa, dopo che è trionfalmente tornato in Parlamento. E il nome di Johnson ormai è sulla bocca di tutti come successore di Cameron.

 

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Il primo cittadino della capitale da anni non perde occasione per attaccare Bruxelles e i suoi “burocrati” e anche in queste settimane sta cavalcando le polemiche inglesi contro l’Europa. Il problema di Cameron è che si trova in un’autentica tenaglia. Da un lato ha Johnson che spinge sull’addio all’Unione, con una battaglia che Cameron sarebbe tentato in parte di appoggiare per disarmare il rivale interno. Dall’altro lato è sotto pressione della City.

 

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Il motivo è presto detto. Già da mesi le principali banche d’affari straniere, a cominciare da quelle americane, hanno fatto sapere che se la Gran Bretagna saluta l’Ue loro trasferiranno le loro ricche sedi londinesi altrove per continuare a coordinare le attività europee senza barriere fiscali. E l’Irlanda, con la sua fiscalità privilegiata, si è già candidata. Così Cameron è sempre più stretto tra il pressing delle banche, che non vogliono muoversi da Londra, e l’attivismo di Johnson.   

 

 

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