DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Estratto dell’articolo di Claudio Bozza per www.corriere.it
C’è chi punta sulla dance, chi sul pop e chi su autori più radical chic. L'importante è toccare le note giuste. Perché mentre la politica coinvolge sempre meno, e l’astensionismo record lo conferma, la musica continua a emozionare. E ogni partito, per questa campagna elettorale tra Europee e Comunali, ha scelto una precisa colonna sonora, più o meno identitaria.
giuseppe conte arriva in senato per seguire il discorso di draghi
L’ultimo concerto-comizio lo ha messo su Antonio Tajani, salito sul palco con i nazionalpopolari Ricchi e poveri, a sostegno di Forza Italia. L’obiettivo, non dichiarato, è arrivare alla doppia cifra nella corsa per Bruxelles, o comunque provare a prendere un voto in più di Matteo Salvini. Qualche giorno fa, a un altro evento, la forzista Letizia Moratti, di solito compostissima, si era scatenata sulla dance di Ivana Spagna.
Sterminata, invece, la playlist del leader della Lega. Tra comizi e presentazione del suo nuovo libro «Controvento», le casse a sostegno di Salvini sparano a tutto volume: «Sapore di sale» di Gino Paoli, «Maledetta primavera» di Loretta Goggi, «Su di noi» di Pupo. Un grande mix che va anche oltre il vintage con «La noia» di Angelina Mango o «Sinceramente» di Annalisa. Curioso anche che ci sia un autore da sempre caro alla sinistra come Roberto Vecchioni, che in tandem con Alfa canta «Sogna, ragazzo, sogna».
SCHLEIN SUONA LA CHITARRA a castiglione del lago
Fratelli d’Italia continua invece a puntare molto su Rino Gaetano, con «Il cielo è sempre più blu» e «Mano a mano». Il grande cantautore, scomparso a 31 anni, è uno dei preferiti di Giorgia Meloni. Ma a proposito: «Rino Gaetano era di destra o di sinistra?». Una domanda che si pongono in molti ma che non ha una risposta certa. Il nipote, però, tempo fa la mise giù così: «Rino è di tutti, la politica non deve appropriarsene». La premier, come colonna sonora, spesso sceglie anche Lucio Battisti, intergenerazionale e abbastanza caro a un elettorato di destra.
In casa Pd si punta sempre sui grandi classici della sinistra e alla fine di qualche comizio si canta pure assieme. Tempo fa la segretaria Elly Schlein imbracciò a sorpresa la chitarra e suonò brani di Eric Clapton e Cranberries. Giuseppe Conte per il suo tour «pacifista» ha scelto invece video emozionali con musiche ad hoc. Mentre ogni suo comizio del M5S si conclude con «Viva la vida» dei Coldplay.
Nelle due case dell’ormai defunto Terzo polo c’è la martellante «Born to run» di Bruce Springsteen, scelta da Carlo Calenda che è suo grande fan. Mentre durante i viaggi in auto, tra una tappa e l’altra, c’è l’ex generale Vincenzo Camporini, oggi candidato per Azione, che canta in loop i successi di Roberto Murolo. E c’è infine Matteo Renzi che a Firenze, lunedì, farà un evento con molti ragazzi, sulle note di «Ragazzo dell’Europa» di Gianna Nannini. Mentre alla fine di ogni comizio della lista Stati Uniti d’Europa, l’ex premier fa mettere l’«Inno alla gioia» e «Unstoppable» di Sia.
MEME SU GIORGIA MELONI AD ATREJU 2arianna polgatti matteo salvini giovanni toti al papeete 1arianna polgatti matteo salvini al papeete 1elly schlein con la chitarra al policamp 2014
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