
DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ…
DITE A RENZI CHE AL QUIRINALE NON APPREZZANO L'IDEA DELLA SCISSIONE: METTEREBBE A RISCHIO LA STABILITÀ DEL GOVERNO E DEL PAESE - PREOCCUPAZIONE ANCHE ALL'ESTERO: QUEGLI STESSI AMBIENTI CHE HANNO SEGUITO CON ATTENZIONE LA NASCITA DEL “CONTE 2” (NATO, EUROPA, FONDI DI INVESTIMENTO) NON VOGLIONO NUOVA INSTABILITÀ CREATA PROPRIO DA QUEL RENZI DI CUI AVEVANO APPREZZATO LE GESTA SOLO POCHE SETTIMANE FA...
Marco Antonellis per Dagospia
Che il Quirinale non fosse contento della possibile scissione renziana lo si sapeva già da quando Dagospia lo aveva anticipato nei giorni scorsi. E stamattina dalle pagine dei giornaloni è lo stesso Castagnetti, da sempre fedelissimo del Colle, a confermarlo: "Sono molto preoccupato. Bisogna evitare una scissione irresponsabile. Quando ci si scinde la conflittualità tra le due parti porta a danneggiare la coalizione sino sino a farla finire".
Impossibile essere più chiari di così. Peccato però che i rapporti tra i due, Renzi e Mattarella, siano pressoché inesistenti da anni, da quando cioè l'attuale Capo dello stato disse no al voto anticipato dopo la sconfitta referendaria del 4 dicembre preferendo continuare la legislatura con la nascita del governo Gentiloni.
Da allora i due non si sono più sentiti. Difficile dunque che il toscano decida di ascoltarlo ora. Chi potrà scongiurare dunque una scissione che metterebbe a repentaglio la stabilità del paese appena ottenuta e soprattutto la "desalvinizzazione" in corso che sta tanto a cuore ai potere forti dentro e fuori il bel paese?
Un modo ci sarebbe, spiega chi conosce bene il mondo del deep state internazionale: "Matteo Renzi ha dato un grande contributo alla nascita di questo governo ed è stato molto apprezzato a livello internazionale, in particolare sull'asse Parigi-Berlino-Washington (Nato, Europa, grandi fondi di investimento) e sarebbe un vero peccato se ora per una scissione di pochi parlamentari tutto venisse messo a repentaglio".
Insomma, quegli stessi ambienti internazionali che hanno seguito con grande attenzione la nascita del Conte 2 senza l'odiato Salvini ora non vorrebbero ritrovarsi da capo a dodici con la stabilità del governo e del paese appena riconquistata messa a repentaglio proprio da quel Matteo Renzi di cui tanto avevano apprezzato le gesta solo poche settimane fa. Basterà tutto questo a dissuadere il toscano?
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