DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
SCHAEUBLE DRAGHI FOTO LAPRESSE
Per il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, le recenti dichiarazioni di Mario Draghi sulla necessità di un allentamento delle politiche di rigore «sono state interpretate troppo in una direzione». Lo ha detto al quotidiano locale Passauer Neue Presse. «Conosco Draghi molto bene, credo sia stato frainteso» ha aggiunto.
Per Schaeuble in generale la necessità di riforme strutturali e finanze solide restano la giusta lezione della recente crisi dei debiti. «Abbiamo bisogno di riforme strutturali in Germania e in Europa per assicurare la nostra competitività». Sono inoltre ancora da migliorare le infrastrutture pubbliche e i mercati finanziari, che devono essere resi più efficienti e competitivi. Il ministro giudica comunque positivo lo stato dell’Eurozona: «I Paesi che si sono sottoposti a piani di salvataggio hanno fatto passi avanti enormi» ha considerato.
Ma il rischio di deflazione è ancora alto: «Chiaramente presente nell’area euro e in alcuni paesi è una realtà» sono le parole del capo economista del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Olivier Blanchard, su Finance and Development, la rivista del Fmi.
Il premier francese Manuel Valls resta però fiducioso, certo che «la Bce garantirà il suo mandato di un’inflazione vicina al 2% usando tutti i mezzi disponibili» ha dichiarato aprendo il congresso estivo del Medef, la Confindustria francese. «La banca centrale europea ha fatto una mossa positiva a inizio giugno» per «sostenere la crescita», ma «bisogna andare più lontano e più in fretta, in particolare perché l’inflazione è troppo debole».
All’Europa però, sostiene Valls, serve più che mai «un’intesa forte, duratura e produttiva tra la Francia e la Germania». Una precisazione che giunge dopo le polemiche dichiarazioni contro l’austerità «imposta dalla Germania» che sono costate il posto all’ormai ex-ministro dell’Economia Arnaud Montebourg.
manuel valls francois hollande
Parlando della politica economica e di bilancio della zona euro, Valls ha affermato che «non si tratta di cambiare le regole, sottraendosi dalle riforme necessarie o additando la Germania o coprendola di invettive». Ribadendo l’ortodossia pro-tedesca del presidente Francois Hollande, il premier francese ha ribadito di «rifiutare un assurdo scontro con la Germania» e ha sottolineato l’importanza di «fare attenzione al progetto europeo».
Nell’Eurozona, secondo Valls, devono proseguire le manovre per la riduzione del deficit, ma il ritmo «dev’essere adeguato alla situazione economica attuale»: una situazione eccezionale «che deve quindi dare luogo a risposte eccezionali».
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