mark rutte

RUTTE DI RITORNO - DOMANI IL VOTO IN OLANDA E IL POLITICO REUCCIO DELL’AUSTERITY VA VERSO IL QUARTO MANDATO: "I MIGRANTI? CHIUDO LE FRONTIERE" - NEI SONDAGGI NON PAGA IL PREZZO DI UNA GESTIONE SCHIZOFRENICA DELLA PANDEMIA: UN ANNO FA, MENTRE TUTTA EUROPA CHIUDEVA, LUI SPIEGAVA DI VOLER AFFRONTARE IL VIRUS CON L'IMMUNITÀ DI GREGGE. A PUNZECCHIARE RUTTE È RIMASTO GEERT WILDERS, CHE LO ACCUSA DI AVER REGALATO AGLI ITALIANI I SOLDI DEGLI OLANDESI...

il re willem alexander e mark rutte

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

«Questa vicenda mi ha rovinato la vita. Ho dovuto restituire, ingiustamente, 40 mila euro allo Stato. Mi sono ulteriormente indebitata, ho perso il lavoro. Mi sono ritrovata da sola a crescere mio figlio con 25 euro a settimana. Poi me lo hanno tolto e sono sprofondata nella depressione. Ora mi hanno ridato i soldi, ma ho paura a spenderli. Chi mi restituirà gli anni di vita persi?». Janet Ramesar ha 35 anni e una terribile storia alle spalle: è una delle 26 mila persone accusate dall'amministrazione tributaria olandese di aver percepito indebitamente i sussidi per i figli.

 

MARK RUTTE CON IL SUO CANE

Ma si è trattato di un errore dello Stato, tanto che a gennaio il governo di Mark Rutte ha dovuto dimettersi. Dopo aver risarcito le vittime. Domani si aprono le urne nei Paesi Bassi per il rinnovo della "Tweede Camer", la camera bassa del Parlamento. A causa della pandemia le operazioni di voto dureranno tre giorni. E la signora Ramesar, che abita proprio a due passi dal palazzo istituzionale nel cuore dell'Aja, non riesce a capacitarsi di una cosa: lo scandalo non sembra aver scalfito minimamente la popolarità del premier liberale. Il suo partito (Vvd) è nettamente in testa in tutti i sondaggi con il 25% delle preferenze, 4 punti in più rispetto al 2017.

 

MARK RUTTE CON UN LABRADOR

Il capo del governo non ha nemmeno pagato il prezzo di una gestione un po' schizofrenica della pandemia: esattamente un anno fa, mentre tutta Europa chiudeva, lui spiegava di voler affrontare il virus con l'immunità di gregge. Oggi, dopo 1,1 milioni di contagiati e 16 mila morti (su 17 milioni di abitanti), il Paese sta affrontando un nuovo lockdown che prevede un rigido coprifuoco dalle 21.

 

La misura ha scatenato violente proteste in diverse città e dieci giorni fa una bomba è esplosa davanti a un centro anti-Covid a Bovenkarspel. Ma l'uomo che ai tavoli europei dice sempre «No» quando l'Italia dice «Sì» - e viceversa - è riuscito a domare il malcontento. Per via della sua resistenza e della sua impermeabilità lo chiamano «teflon», come il materiale che ricopre le padelle anti-aderenti. Nonostante gli scandali e gli inciampi, Rutte si appresta a diventare il premier più longevo dei Paesi Bassi.

MARK RUTTE GIUSEPPE CONTE

 

Dopo aver guidato tre governi con tre diverse coalizioni, il poker appare scontato. «Il Covid lo ha rafforzato - spiega Matthijs Rooduijn, politologo dell'Università di Amsterdam -. Perché si è scatenato l'effetto "rally round the flag", in un momento di grave crisi la nazione si è stretta attorno al leader. E lui si è mosso bene».

 

Il coprifuoco è stato certamente il boccone più amaro da far digerire ai cittadini, in un Paese dove il diritto alla salute fa quotidianamente a pugni con la salvaguardia delle libertà individuali. Per le strade dell'Aja nessuno porta la mascherina. È diventata obbligatoria solo a dicembre, ma esclusivamente nei luoghi chiusi. Per esempio nei negozi: quelli che vendono beni non essenziali hanno riaperto a febbraio, ma solo su appuntamento (da prendere con 4 ore di anticipo).

 

MARK RUTTE ANGELA MERKEL

Bar e ristoranti possono fornire solo il servizio d'asporto, idem i coffee-shop che vendono cannabis. Da pochi giorni hanno riaperto anche i mestieri di contatto. Tutti tranne uno. Per capire di quale si tratti basta fare un giro nella Geleenstraat della capitale, dove le luci rosse delle vetrine sono spente da tempo. «Siamo doppiamente discriminati: non solo non possiamo esercitare, ma siamo anche l'unico settore che non ha diritto ai sussidi Covid». Yvette Luhrs lavora come prostituta e come pornoattrice, ma ora punta a un seggio alla Camera con la lista "BIJ1", uno dei 37 simboli che gli elettori troveranno sulla scheda. Le proiezioni dicono che 15 partiti riusciranno a entrare in Parlamento.

 

URSULA VON DER LEYEN E MARK RUTTE

Ci sarà anche il Forum per la Democrazia di Thierry Baudet, ma l'alleato di Fratelli d'Italia dovrebbe conquistare solo tre seggi: un flop per l'astro nascente della destra populista. Alle elezioni locali del 2019 era davanti a tutti grazie al suo volto pulito, ma poi sono emersi i messaggi antisemiti nelle chat interne del partito e gli elettori sono fuggiti.

 

A punzecchiare Rutte è rimasto il solito Geert Wilders, che lo accusa di aver regalato agli italiani i soldi degli olandesi. E che continua ad agitare lo spauracchio dell'immigrazione. Rutte ha eliminato dal dibattito pubblico qualsiasi accenno al Recovery Fund e sul tema migranti ha rilasciato nei giorni scorsi un'intervista per dire che «se ci sarà una nuova crisi, semplicemente chiuderemo le frontiere». Il partito di Wilders resta al secondo posto, ma dovrebbe scendere all'11%, 14 punti in meno dei liberali. -

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