
PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE…
COMUNICATO “REPORT”
La buona notizia è che quest’anno dovremmo risparmiare circa 6 miliardi e mezzo di spesa per interessi sul debito, grazie all’iniezione di liquidità della Banca Centrale Europea. Peccato per quella palla al piede che ci stiamo trascinando, con i “derivati” del Tesoro, ovvero una serie di operazioni finanziarie delle quali non è dato conoscere dettagli nè scadenze, a causa delle quali l’anno scorso ci siamo fumati più di 3 miliardi di risparmi per il calo dello spread.
Negli ultimi anni è un crescendo di miliardi che fluiscono dalle tasche dei contribuenti a quelle delle 17 banche estere e 2 banche italiane con le quali il Tesoro ha fatto i derivati, o “swap”. Ci sono costati soldi veri: 2 miliardi e 900 milioni nel 2011, 3 miliardi e 8 nel 2012, 2 miliardi e 9 nel 2013, 3 miliardi e 3 nel 2014. A cui si aggiungono le perdite che sono state nascoste dentro le rinegoziazioni e di cui non si sapeva nulla fino a 2 giorni fa, e che sono altri 2 miliardi e 400 milioni.
“E’ tutta colpa della situazione anomala dei tassi”, si giustificano al Tesoro, ma cosa c’è dentro il portafoglio dei derivati è un segreto che vale 42 miliardi di perdita potenziale stimata al 31 dicembre.
MARIO DRAGHI ANNAMARIA TARANTOLA
Un segreto di cui sono a conoscenza pochi dirigenti ed ex ministri, che poi sono andati a lavorare nelle banche d'affari. Chi non può sapere nulla delle probabilità di perdita con questi strumenti siamo noi contribuenti, che prestiamo le garanzie. Fino ad oggi il Tesoro rispondeva alle richieste di trasparenza mandando in Parlamento a rispondere gente che non ne sapeva niente, tipo i sottosegretari all’istruzione.
Ma dopo anni di silenzio si è presentata a rendere conto la persona che da 15 anni gestisce i 2mila miliardi del nostro debito pubblico, la dottoressa Maria Cannata, per dire “tranquilli, non c’è rischio perché abbiamo fatto solo l’equivalente di un’assicurazione”.
Bomba derivati E di nuovo allarme h partb
derivati Morgan Stanley
Come si dimostrerà non è proprio così! E allora il paese che rischi sta correndo, ma soprattutto in che mani siamo, in quelle di Maria Cannata o in quelle delle banche?
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