DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Salvo Mistakes per Dagospia
Il bello della rottamazione è che più ti porti avanti con il lavoro e meno ostacoli incontri. Tre anni fa, da sindaco di Firenze, Matteo Renzi tirava bordate quasi tutti i giorni al ministro Sandro Bondi. Il Rottam'attore se la prendeva con il Polo Museale Fiorentino (gli Uffizi e altri 26 musei) e con le altre soprintendenze fiorentine.
Ai primi chiedeva, provocatoriamente, di ripulire i muri esterni della Galleria degli Uffizi, sporcati da writers che - ovviamente - agiscono a museo chiuso e sulla pubblica piazza, dunque possono essere contrastati solo dalla polizia locale che proprio al sindaco fa capo. Ma Renzie, per arrivare al risultato finale, fece addirittura un'ordinanza per obbligare il Polo museale a pulire i muri entro 10 giorni. Come se un appalto in 10 giorni fosse un prodigio alla portata di una pubblica amministrazione.
Altro cavallo di battaglia era la rivendicazione della proprietà comunale del David, vale a dire dei soldi della biglietteria delle Gallerie dell'Accademia che lo ospitano: tra i 4 e i 5 milioni di euro l'anno. Ma alla fine la controversia legale si risolse a sfavore del sindaco.
Renzie però era già bravissimo ad aggirare gli ostacoli e centrò il risultato andando ad Arcore e chiedendo aiuto direttamente al Banana, ovvero al capo di Bondi. Che a quel punto firmò senza battere ciglio un accordo triennale per una card turistica: 33 musei fiorentini per 50 euro. E pazienza se 12 di quei musei prima erano gratuiti.
Nelle pieghe dell'accordo, ecco il gioco di prestigio dei soldi dei musei statali trasferiti nelle tasche del Comune. Tra il 15 e il 20% degli incassi annuali del Polo Museale vanno a Palazzo Vecchio per interventi legati al decoro della città . In totale fanno tra i 4 e i 5 milioni di euro.
Eh già , perché l'argomento "forte" di Renzie è che i turisti generano spese per il Comune: sporcano, per esempio. E lasciamo perdere il fatto che magari questi turisti generano anche ricchezza e che senza questi musei forse a Firenze si vivrebbe come a Taranto, polveri a parte.
Ora il triennio è scaduto e Renzie, senza più i clamori di una volta, vuole il rinnovo di quell'accordo così vantaggioso. Il Ministero se la passa peggio, rispetto al 2010, tanto che per 500 laureati il ministro Bray propone un contratto da 400 euro lordi al mese. Ma l'ex dalemiano giramondo, che non è certo un renziano della prima ora, ha messo il suo capo di gabinetto al lavoro per ottenere un aumento della bis-stecca fiorentina.
I soprintendenti, ovviamente, vorrebbero evitare il rinnovo: del resto il ministro non è più Bondi e il premier non è più il Gran Puttino di Arcore. Ma forse qualcuno pensa di garantirsi la poltrona di ministro in vista dell'imminente rimpasto, mettendo le mani nelle casse dei musei più prestigiosi del mondo.
Vittorio Sgarbi e Massimo Bray Bray con zainetto RENZI E BERLUSCONI MATRIMONIO ALL ITALIANA SANDRO BONDI VIA COL VENTO RENZI E BERLUSCONI uffizi
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