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A CHI LA FIGURACCIA? A NOI! – DOPO IL PASTROCCHIO DEL DDL SUI CONDOMINI PRESENTATO DA ELISABETTA GARDINI E CANCELLATO IN FRETTA E FURIA, È ARRIVATO L’ORDINE DI ARIANNA MELONI AI DEPUTATI DI FDI: BASTA INIZIATIVE SOLITARIE! – LA LETTERA DURISSIMA È STATA FIRMATA DAL “COSPLAYER DELLE SS”, IL CAPOGRUPPO GALEAZZO BIGNAMI – LA VERSIONE FATTA TRAPELARE DA VIA DELLA SCROFA È CHE IL PARTITO NON NE SAPESSE NULLA DELLA PROPOSTA CHE PENALIZZAVA I CONDOMINI VIRTUOSI. A QUESTO PUNTO LE OPZIONI SONO DUE: O LA SORELLA D'ITALIA NON CONTROLLA MINIMAMENTE LE SUE TRUPPE OPPURE HA DECISO DI SCARICARE LA RESPONSABILITA’ SULLA GARDINI PER SALVARE LA FACCIA...

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Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

arianna meloni atreju 2025 foto lapresse 5

Una lettera di Galeazzo Bignami, per adesso, con il placet di Arianna Meloni. E una modifica allo studio del regolamento del gruppo di FdI alla Camera. Ordine dall'alto: basta iniziative solitarie sulle proposte di legge da parte dei parlamentari della fiamma, non si può mettere in imbarazzo il partito, dunque Giorgia Meloni.

 

[...]

 

La missiva arriva dopo il trambusto per il ddl presentato da Elisabetta Gardini, che chiedeva di cambiare i regolamenti dei condomini, affibbiando agli inquilini in regola le spese dei morosi. Patatrac, persino la stampa di destra (vedi La Verità) ha protestato. Il partito non ne sapeva niente, anzi in passato aveva ipotizzato norme all'opposto sulla casa. La proposta come noto è finita incenerita su ordine della premier.

 

ELISABETTA GARDINI

[...] Non è un caso isolato, però. Di tanto in tanto, nel corso della legislatura a trazione destra-centro, qualcuno dei Fratelli ha deragliato dai precetti. Toccò un paio di anni fa all'ex sottosegretario Roberto Menia finire impallinato dai suoi, quando fece protocollare una proposta di legge sull'aborto.

 

Anche in quel caso da via della Scrofa corsero ai ripari, con la solita formula: «È un'iniziativa personale». Ecco, per Bignami non possono essercene più di sortite così. Dunque la lettera: è «tassativo» il vaglio preventivo del capogruppo, cioè suo. Di più: ogni proposta dovrà essere scandagliata «dai dipartimenti competenti» del partito e «dagli uffici legislativi del gruppo».

 

GALEAZZO BIGNAMI - FOTO LAPRESSE

Ogni testo deve rispettare «la linea politica e programmatica del partito». Solo dopo questa cernita, in caso di «valutazione positiva», si può procedere al deposito. Bignami non ha agito d'impulso: la mossa, spiegano più fonti del partito, è stata concertata con Arianna Meloni, Giovanni Donzelli e Francesco Filini, la triade che governa a via della Scrofa da quando la leader si è trasferita a Palazzo Chigi.

 

C'è un altro passaggio che potrebbe arrivare a breve. Una modifica del regolamento di FdI alla Camera, per istituzionalizzare questo controllo preventivo. Al Senato già c'è: all'articolo 7 è previsto che al presidente «compete la preventiva analisi degli ordini del giorno, mozioni, interrogazioni, proposte di legge e emendamenti di particolare rilievo».

Nel regolamento di Montecitorio non c'è. Un bug. [...]

arianna meloni atreju 2025 foto lapresse 4ELISABETTA GARDINI GALEAZZO BIGNAMIgiovanni donzelli e galeazzo bignami atreju 2025 foto lapresselucio malan, giovanni donzelli, galeazzo bignami e fabio roscani atreju 2025 foto lapressearianna meloni atreju 2025 foto lapresse 7