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ORA PUTIN TEME IL BOICOTTAGGIO DEI MONDIALI – DOPO IL CASO SKRIPAL E LE ESPULSIONI A RAFFICA DI DIPLOMATICI RUSSI, IL CREMLINO NON VUOLE GETTARE BENZINA SUL FUOCO IN VISTA DELLA COPPA DEL MONDO DI CALCIO - IL TENTATIVO DI MOSCA DI DIVIDERE L’OCCIDENTE E’ FALLITO, L’AVVELENAMENTO DELL'EX SPIA RUSSA HA RINSALDATO I LEGAMI TRA USA E UE

Giuseppe D'Amato per il Messaggero

vladimir putin vince le elezioni

 

Rispondere duro senza mostrare di aver subito il colpo. Ecco cosa farà Vladimir Putin secondo i più influenti osservatori di rapporti Est-Ovest. L'importante, però, è in questo momento non eccedere, poiché la Russia ha tutto da perdere in un'eventuale escalation della tensione.

 

Tra una ottantina di giorni iniziano i campionati del mondo di calcio, una vetrina per il gigante slavo, a cui il capo del Cremlino tiene moltissimo. Insomma il presidente russo non ha intenzione di fare il gioco dei suoi avversari e di rischiare di trasformare il tanto atteso appuntamento Mundial in una ripetizione dell'edizione delle Olimpiadi estive di Mosca 1980, quando l'Occidente le boicottò per protesta contro l'intervento sovietico in Afghanistan.

mondiali 2018 russia

 

LE ESPULSIONI È evidente che la Russia è nella situazione in cui deve agire con misure simmetriche a specchio. Queste le definizioni usate sia dalla sua diplomazia che dal mondo politico federale. Quindi, non appena la tragedia di Kemerovo lo permetterà un eguale numero di diplomatici occidentali a quelli russi cacciati verrà dichiarato persona non grata, in sostanza inizieranno le espulsioni. Il problema del Cremlino semmai è un altro, molto maggiore, ed è di carattere strategico.

 

Il suo annoso tentativo di dividere gli europei fra loro, gli europei con gli americani e i britannici con gli europei o gli americani è fallito. Gli eventi di questo mese e mezzo dimostrano che è urgente riflettere su nuove linee guida per tentare di difendersi dagli occidentali. L'avvelenamento Skripal del 4 marzo segna infatti una decisa inversione di tendenza.

 

MAY PUTIN

L'ANNUNCIO Se da dopo lo scoppio della crisi ucraina nel 2014 i leader americani, britannici ed europei lasciavano sempre un canale di dialogo aperto con il Cremlino - seppur in presenza di posizioni dure - ora si tagliano i ponti. Anche la Nato è scesa in campo: ha espulso sette diplomatici della missione russa presso l'organizzazione e negato l'accredito ad altri tre. Lo ha annunciato il segretario generale Jens Stoltenberg aggiungendo che in seguito ai fatti di Salisbury ci sono state 140 espulsioni di funzionari russi in 25 Stati membri e partner dell'Alleanza atlantica. Troppi sono stati di recente i punti di frizione.

Skripal e la figlia Yulia

 

Basta mettere in fila gli eventi più rilevanti: il 7 febbraio mercenari russi ed americani se le sono date di santa ragione in Siria con centinaia di morti; il 28 febbraio la Gazprom ha rifiutato di ottemperare a un verdetto (a lei avverso) del Tribunale arbitrale di Stoccolma nei confronti dell'ucraina Naftogaz; il primo marzo al Maneggio il presidente Putin ha mostrato le nuove armi «per farci ascoltare». Adesso per il Cremlino è venuto il momento di ammorbidire certe sue posizioni - anche perché la campagna elettorale in patria è finita - e Vladimir Putin dovrà iniziare a concedere qualcosa dopo anni di continui «niet», in particolare in Ucraina e in Siria. Anche perché la carta cinese potrebbe non essere un asso, come sembra, se Pechino dovesse trovare all'improvviso un accordo commerciale con gli Stati Uniti di Donald Trump.

 

trump putin

IL NEGOZIATO «L'isoletta» - come in modo sprezzante fu definito il Regno Unito nel 2013 da ambienti del potere moscovita - ha fatto un mezzo miracolo, ossia ha costretto gli occidentali a serrare le fila. Con la Russia, è risaputo, non si può negoziare da posizioni troppo dialoganti, che, per tradizione, vengono interpretate dal Cremlino come un punto di debolezza. Attenzione, non appena la situazione glielo consentirà Mosca darà di nuovo battaglia. I terreni utilizzati saranno i soliti: energia, campagne disinformative, finanziamento di partiti euroscettici. Si sosterranno o tenteranno i presunti amici.

 

Il nodo è che adesso il vento è cambiato: l'Occidente è passato al contrattacco, sulla scena internazionale tira aria di burrasca e certi smarcamenti nazionali potrebbero essere dei boomerang pericolosi. Se la Brexit poteva essere un colpo alla sicurezza europea, oggi Mosca si è resa conto a sue spese che l'incidente di Salisbury l'ha rinsaldata.

PUTIN A BAGNO

 

SKRIPAL E FIGLIA 1

 

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